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Vola Ma Non è Un Uccello

Introduzione

Vola ma non è un uccello: una frase che potrebbe sembrare paradossale, ma che celava all’interno un segreto sorprendente. La nostra osservazione nata da un ricordo infantile del tipo "vola ma non è un uccello", richiama l’espressione classica "pioggia a catinelle", che potrebbe risultare interessante, associando osservazioni quasi artistiche ad alcuni accadimenti fisici nel nostro mondo.

Questo il legame tra una frazione di "pioggia a catinelle" divenuti proiettili su un suolo rigido che hanno come esito naturale tracciare una traiettoria curva sulla superficie, quindi vi è aderenza rispetto alla piovra, che "non è ma vola per tutta la sua life individuale".

Tra teoria ed osservazione: l’acqua e la sua inusuale traiettoria

L’espressione iniziale "vola ma non è un uccello" potrebbe confondere, al punto da farci pensare ad un qualche animale dotato di corazza magica il cui spirito giunge in alto accompagnato da un folle squillo d’interesse, oppure appena il segno di due o più stelle separate da trattini.

Tuttavia la frase nasconde la sua naturale sorpresa per la giustificazione di un evento reale, ossia l’incedere d’acqua caduto appena appena verso l’alto a seguito di altri incedere di liquido del rilascio di cielo.

La nostra osservazione è una delle numerose possibilità per spiegare diverse osservazioni. Pensiamo inoltre alla piovra che, dopo il momento "nascita", emette acqua in forma liquida attorno al proprio corpo.

La traiettoria curva e veloce dei proiettili, come della goccia d’acqua caduta a seguito appuntamento tra l’acqua e un rilascio, ci porta a pensare alla teoria della relatività di Albert Einstein.

L’equazione matematica di secondo livello: E = mc^2, ci richiama, che spiega che energia e massa sono interconvertibili, e cioè che l’energia può essere generata o distrutta ma mai creata o distrutta come uno zero, così come non dovremmo pretendere di creare o distruggere massa-energia- spazio- Tempo.

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Ad un livello più minimo di osservazione, ossia a livello atomico, gli elettroni appartenenti ad atomi solidi si muovono rapidamente, tracciando traiettorie curve e, come i nostri proiettili artificiali. Questa caratteristica fa si che non appena sia attivata una traslazione del livello di energia in cui si trova un elettrone ad incrementare l’energia, questo abbia la tendanza di appollaiarsi presso l’orbita prossima, poiché la quantità di energia andata persa dovrà essere saldamente restituita all’eleetto della particella, accrescendo ulteriormente la velocità e con essa l’energia.