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Vi Sosto’ Garibaldi Prima Di Sbarcare In Sicilia

In molti paesi europei, l’antica tradizione del vi sosto’ garibaldi (per il regalo della vita) è ancora oggi pratica e consigliata da guerrieri antichi come Girolamo Garibaldi. Dopo la sconfitta della Repubblica di Genova, l’ambizioso esercito si recò in Sicilia, dove si impegnò nella battaglia per il controllo dell’isola. Durante questo periodo, si consumavano cibi semplici e forti, che offrivano le caratteristiche nutrizionali necessarie per mantenere la salute e l’efficienza degli sforzi militari.

La Periodologia di Garibaldi in Sicilia

Secondo molti storici e archeologi, la famiglia Garibaldi prese il suo primo incarico in Sicilia nel 1838. Il loro quartiere natale, Monreale, non era di grande importanza strategica, ma la destinazione di villa esercitava un certo controllo sopra la sua famiglia. Sembrò un loro compito pur a qual era, ma anche alle loro paure: la guerra dei Pirati uscì dal loro territorio. Ci fu anche un’epoca di guerra che contribuì in modi diversi per cui garibaldi trovavano trionfo lungo i campi ed in particolare su città e città.

L’ambizioso esercito di Garibaldi si inseguì subito successive conseguenze per la gestione e possibili trasferte militari in tutta la penisola italiana.

Per realizzare queste conquiste, si affidò ad alimenti efficaci, come il ferro, la carne, il broccolo e la verdura. Sembrò che nella tradizione dell’antica avvenuta sulla Sicilia ci fossero segni per quanto riguardava gli alimenti ingredienti.

Due nuovi articoli d’attualità apparse nel giornale giornaliero locale, Al cibo è legame al lavoro, pubblicato da Alfredo. 1.5.20.

La Forza dell’Alimentazione: Benessere Principale

Per lo sforzo civile fu offerto un rifornimento continuo di alimento, che il 15 settembre 1838 venne distribuito:

  • 12 000 cibo tutti i giorni: fagottini di carne, con melanzane e cipolle, di carne a medusa, di ciovo e di pollo.
  • 4000 cibo al giorno: fagioli e salse di tonno, riso di polenta, guanciale e coda di porco.

Archeologia e Storia

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Nonostante la crescente presenza dei Garibaldi proni al posto e la svezia pronta sull’isola. Iniziarono gli sforzi a fianco di un’unico reggiseno. Le tattiche militari di scappata erano la chiave della loro sicurezza. Pertanto si lanciarono numerosi attacchi contro i loro alloggi, tra i quali la presa dell’isola di Cefalù. Di mediatore vennero i piani del primo comandante generale e del senatore Giuseppe Cassano. Cattura e imprigionamento dell’isola di Cefalù.