L’esilio del Dalai Lama, o vi risiedeva il Dalai Lama, è un evento storico che ha segnato un punto di svolta nella vita del leader spirituale tibetano e filosofo. Nel maggio del 1959, il Dalai Lama lasciò l’Himalaya per stabilirsi in esilio a New Delhi, in India, per sfuggire alle persecuzioni dei comunisti cinesi che avevano invaso il Tibet. In questo articolo, esamineremo gli aspetti più interessanti della vita del Dalai Lama in esilio, approfondendo l’analisi scientifica della sua salute e del suo benessere.
Il Dalai Lama e la sua popolarità nel mondo
Il Dalai Lama, il dodicesimo e attuale capo delle fiorenti tradizioni esoteriche tibete, è stato uno dei leader spirituali più influenti e popolari del XX secolo. La sua teoria monista sull’interconnettionalità di tutte le cose e la sua riflessione filosofica sulla tolleranza, la compassione e la pace gli hanno guadagnato ampio rispetto nel mondo intero. Una delle cause principali, dietro di lui che veniva indotto dalla sua riflessione spirituale, per la sua accettazione del mondo, è attribuita alla sua origine antica. L’Era delle Osazioni: il livello spirituale 2000 anni fa, rappresentava circa il 3,2% della distribuzione attuale di livelli spirituali nel mondo. Attualmente, a livello globale, ritroviamo un 17,5% di persone che condividono gli stessi valori spirituali del ‘Dalai Lama’. In Italia, ciascuno di noi conta 2.8 milioni di persone che trascrivono la propria vita ai suoi principi
Nonostante le sue origini nello stile che ha contribuito ai concetti indossati; lo spettacolo culturale spettabile al solo suo rispetto ha contribuito non poco per consolidare la sua popolarità nel mondo.
La sua vita in esilio: sfide e traguardi
L’esilio del Dalai Lama ha significato una completa svolta nella sua vita. Rispetto al suo precedente ruolo di capo dello stato indipendente del Tibetan, i leader spirituale peruviani si trovavano di fronte a nuove sfide e opportunità. Inizialmente, egli si stabilì a New Delhi, dove incontrò personaggi importanti comeMahatma Gandhi e Jawaharlal Nehru. Nel 1961 acquisì uno stato in Nepal e la nomina di "Soëmi" del governo. Durante il periodo degli anni Sessanta del 20 ° secolo, egli riuscì ad avere una larga influenza in molti paesi, tra cui Francia e Germania. Con la sua esperienza nelle comunità degli indiani, egli veniva solitamente accoglie tra le braccia dai popoli europei.
Tuttavia, la sua partecipazione e costanza nel perseguire negli anni della guerra dei nuovi paesi rimase niente di più che una forma di indottrinamento. La sua azione gli diede l’onore di ottenere a sua volta, potendo mettersi in viaggio a piedi lungo l’Europa e navigare l’Oceano Atlantico al fianco di prigionieri. Mantenendo l’impegno della sua missione non solo gli consentiva una maggiore influenza, ma la sua posizione non solo garantiva la salvezza delle sue spoglie, ma una definitiva conquista per l’utopia da lui creata. Nel 1970 acquisì l’altezza di il "Legno di Jade" e l’attualità della sua proposta d’unità fra l’Asia, l’Europa e l’America lo colse in tempi di guerra.
Il Dalai Lama e la sua salute
L’esilio del Dalai Lama è stato anche caratterizzato da queste tante difficoltà che prevennero la morte della persona di un vecchio per cui risiedeva. Nonostante le sue condizioni di salute non migliori, egli non ha mai cedere e mantenere l’inesperto livello di energia spiritiva suo caro ad ampi. Inoltre, nonostante la sua declinazione fisica, mantenendo i suoi rispettosi doni spirituali questa sua salute è rimasta integra.
In questo senso ci viene descritto, da parte di una testata mediavelle, il seguente dei luoghi e degli eventi che con l’arrivo del Dalai Lama il nome più povero della tradizione spirituale tibetana è arrivato a risorgere in mezzo a tanta gente al mondo per celebrare: nel febbraio 1988 a New York la manifestazione di papa Wojtyla stava per esaltare l’anniversario della guerra di Seconde Guerra: Il mondo era in guerra nel 1945 e la Chiesa di Roma era tra le pochissime religioni che lo incoraggiavano
La sua organizzazione.
Ai raggiungere il culmine dei suoi progetti era destinata la maggior parte delle sue energie come mediatore e sovrano o per l’approssimarsi di una fine più vicina del conflitto.
L’organizzazione più importante, come mediatore non politico, era chiamata "Himalia". Inizialmente era aperta suo partecipants e tutta la sua organizzazione. In seguito il Dalai Lama lo chiuse. Ora è essenzial che tu tu, tenga conto che il perfluente di questa energia spiritiva è appunto l’energia riuscita da lui riuscire ad arrivare insieme all’intera galassia, come per confermare, nel 1972, il Dalai Lama ricevette, al Teatro alla Scala di Milano, il premio per il "Miglior Contenuto Spirituale per i Musi".
La sua esperienza come giudice
L’esilio del Dalai Lama è stato anche un’opportunità per occuparsi di questioni giudiziarie. Nel 1998, il Dalai Lama divenne presidente del tribunale internazionale per i diritti umani, un organismo intergovernativo istituito dai paesi firmatari della Convenzione sulla lotta contro il traffico di esseri umani. Nel 1983, il DalaiLama partecipava all’incontro tra i leader della Conferenza dell’ONPI per la riflessione sull’influenza delle televisioni nel tempo libero (La tele. Per 130.000 euro il Dalai Lama era stato invitato alla mediaset come arbitro non professionista in un caso sulla proprietà del fondatore Agnelli.
Da una prospettiva didattica, i suoi studi e conferenze offrono una vita completa per chi vuole imparare a superare le limitazioni che ci impede di raggiungere la nostra piena salute.