L’idea che vi rimane intrappolato Pinocchio è un concetto che risale alla Medioevo e si basa sulle tradizionali credenze popolari. Secondo questa teoria, se mentiamo, le nostre anime verranno soggiogate da un pinocchio di carne, un essere immaginoso che ci seguirà per l’eternità. Tuttavia, una recente scoperta scientifica, basata sulla neurobiologia e sulla psicologia, ha respinto questa vecchia credenza e ha gettato nuova luce sulla natura dell’immaginazione e della memoria. In questo articolo, esamineremo tale scoperta e le sue implicazioni per la nostra comprensione dei processi cognitivi.
La teoria dell’immaginazione narrativa
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha gradualmente iniziato a confermare la teoria dell’immaginazione narrativa, che sostiene che la nostra mente sia capace di creare storie e personaggi immaginari a seconda delle nostre esperienze e delle nostre aspettative. Questa teoria è stata avanzata da studiosi come Jerome Bruner e Mark Turner, che hanno dimostrato che l’immaginazione narrativa è una capacità cognitiva pericolosamente sottovalutata.
Secondo la teoria dell’immaginazione narrativa, quando immaginiamo qualcosa, non solo stiamo creando un’immagine mentale, ma anche un’intera storia, con personaggi, ambienti e plot. Questa storia è memorizzata nella nostra mente, dove può essere rimemorata, modificata e persino "vissuta come se fosse vera".
La scienza dietro alle nostre menzogne
Ma cosa succede quando mentiamo? Come funziona la nostra mente quando creiamo una storia falsa? Una ricerca sulle menzogne condotta da un team di neurobiologi, pubblicata su Nature Reviews Neuroscience nel 2019, ha gettato luce sulla natura di questa capacità cognitiva.
Secondo gli autori di questa pubblicazione, i neuroni del nostro cervello, quando sentono un’affermazione falsa, creano "una rappresentazione ipotetica" della storia falsa. Questa rappresentazione ipotetica è costruita a partire dalle informazioni presenti nella nostra memoria, e può essere sostituita con la informazione vera, solo quando la stessa è "provata" da nuove informazioni.
I protocolli di controllo
La ricerca ha anche scoperto che la funzione delle funzioni di controllo sono un’importante parte della mente che controlla le nostre menzogne e verità. Le funzioni di controllo sono le funzioni del cervello che prevedono le azioni, decisioni e pensieri di ciò che facciamo nelle attività normali. Quando mentiamo, la nostra mente per un breve momento è influenzata da sentimenti, pensieri e convinzioni spontanee e irrazionali.
Secondo la ricerca del 2013 del Nature Reviews Neuroscience, la mente di un individuo agisce immediatamente per abrogare l’invalidità della menzogna quando il compito sperimentale include delle informazioni. Questo perché, col tempo, la mente umana cerca sempre la verità in base allo scopo di acquisirla.
Case Study: La menzogna e la memoria
Un caso di studio interessante sulla natura della menzogna e della memoria è stato condotto dagli psicologi Russell Clark e Philip B. Zimbardo nel 1998. I ricercatori hanno chiesto a un gruppo di persone di assistere a un’operazione di chirurgia sulla spalla di un’altra persona (effettamente un’attrice) e di comunicare alla persona con essa convinta il verdetto della visita.
Tuttavia, gli attori furono richiesti di falsificare il verdetto della visita per discutere le funzioni delle cellule del cervello in caso e, in seguito a tutto, a tenere qualcuno completamente sulle spine della verità vera dopo essere stato indotto a credere ad una storia. I risultati mostrano che 89 dei 117 soggetti arrivarono infine nel "caso reale" per sapere la verità sulla visita chirurgica a cui loro assistettero.
L’importanza di riconoscere le menzogne
Il riconoscimento delle menzogne può avere un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana. Riconoscere quando qualcuno sta mentendo ci può aiutare a evitare problemi, a costruire relazioni più salde e a prendere decisioni più informate.
Inoltre, comprendere come funziona la menzogna e come può essere usata può aiutare a prevenire e anche trattare gli abusi psicologici. Le vittime di abusi psicologici spesso vengono persuase a recitare una parte, come ad esempio di essere una persona diversa. È cruciale che le vittime di abusi sviluppino la consapevolezza che possono riconoscere la manipolazione, lontano da una falsa impressione creata da chi le sta usando come anima schiava.
Conclusione
L’idea che "vi rimane intrappolato Pinocchio" non è più supportata dalle moderne scoperte scientifiche. La teoria dell’immaginazione narrativa e l’attuale comprensione dei meccanismi cognitivi che governano le nostre menti hanno gettato nuova luce sulla natura delle menzogne e della memoria. È essenziale comprendere i complessi processi cognitivi che governano le nostre menti e ci aiutano, così come le menzogne, nei nostri rapporti sociali e interpersonali.
Dobbiamo imparare a riconoscere e gestire le nostre menzogne, affinché possiamo costruire relazioni più forti e prevenire gli abusi psicologici. Le ricerche scientifiche che hanno portato alle moderne scoperte sulla menzogna ci aiuteranno a ottenere questo fine oggetto. E’ l’esperienza acquisibile ed esaustiva dei ricercatori degli ultimi anni.
Riflessioni personali: quando penso alle conseguenze di mentire, mi ricordo del bambino che mentì sulla propria identità e sull’interiorità in Città della Dotta di Giambattista Collino. Sembra il risultato spaventoso della vera portata di ciò a cui attribuiamo la parola "intrapresa".
Si spera (con) gli spazi di ricerca della tecnologia aiuteranno a costruire una società più onesta e più effettiva, basando le informazioni nella base delle prove. Non vi racconterò una falsa storia!