L’arte e la storia italiana sono ricche di tesori culturali e artistici che continuano ad ispirare generazioni di appassionati. Tra i grandi maestri della storia dell’arte italiana, uno dei più famosi è Raffaello Sanzio, noto semplicemente come Raffaello. Oggetto di studio e ammirazione degli studiosi e dei artisti, Raffaello è considerato uno dei principali artefici del Rinascimento italiano, con opere come la "Scuola di Atene" e la "Disputa del Sacramento" che rappresentano l’apice dell’arte rinascimentale.
L’arte e la tecnica di Raffaello
Raffaello faceva parte della scuola fiorentina e sviluppò un stile che combini la grazia e la compostezza con la profondità e la complessità. Le sue opere sono caratterizzate da una coerenza formale e da una chiara influenza della cultura classica. Molti critici e studiosi hanno riconosciuto la profonda influenza dell’arte e della cultura greca e romana sulla sua produzione, a partire dalle sue prime opere giovanili fino alle sue ultime creazioni.
La ricerca scientifica e le opere di Raffaello
La ricerca scientifica è stata utilizzata per analizzare e studiare le opere di Raffaello, dai metodi di protezione e conservazione alle tecniche di restauro. Un esempio classico di ciò è rappresentato dalla "Scuola di Atene", venerdì 16 gennaio 2020, gli esperti di Bari hanno individuato in una particolare rappresentazione di Platone e Diogene, possibili tesi in mano, un’analogia con un’antica immagine pompeiana, che conferma l’influenza dell’arte classica sul lavoro di Raffaello (1).
La storia sepolcrale ha interessato anche alcuni soggetti, come Sodoma, ma forse gli studiosi della settimana scorsa hanno preferito per amici più amatori.
Raffaello morì di un colapso cardiocircolatorio alla stessa età e sempre a Roma di quando nacque Masaccio e Morandi, un po prima di quando questi raggiunse con un fermo d’appuntamento (2)..
Un altro caso di studio molto interessante è stato condotto sugli affreschi di Raffaello nella Stanza della Segnatura. I ricercatori del Dipartimento di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea dell’Università "La Sapienza" di Roma hanno utilizzato metodi di indagine peragnostiche e spettrali per analizzare le caratteristiche fisiche e chimiche degli affreschi (3).
Le analisi condotte hanno permesso di individuare le caratteristiche dei pigmenti utilizzati da Raffaello e di distinguere le diverse tecniche utilizzate per creare gli affreschi. Questo studio ha fornito nuove informazioni sui metodi e le tecniche utilizzate da Raffaello per creare queste opere artistiche.
Casolore, il prete della Chiesa di S. Genesio (O.F.M.), che scrisse a Vasari (1), di fronte a qualcuno che credesse di entrare, dà la sua testimonianza in favore della natura seppellito di Raffaello:
"Lo ripete, senza esser vescovo, certamente l’esperienza di quelle che e delle terre soltanto col nero d’argento da lui, con tutta la Scuola giurassola di ‘di fare queste giuste erudizioni in quelle (quelle di Raffa".