Il cambiamento climatico è una delle principali minacce per la pace nel nostro mondo. Secondo gli esperti, le conseguenze del riscaldamento globale potrebbero sfociare in conflitti più facilmente, poiché le risorse disponibili diventeranno sempre più scarse. In questo articolo, esploreremo le ragioni dietro a questa relazione insidiosa e identificheremo le zone di vulnerabilità su scala globale, utilizzando dati scientifici e studi di caso.
La dimensione ambientale della minaccia
Il cambiamento climatico è stato definito come "la più grande minaccia globale" da diversi esperti internazionali. Secondo un rapporto del 2020 pubblicato dalla Nazioni Unite, l’aumento delle temperature medie globali supererà i 3,2 °C entro la metà del secolo, se non saranno significativamente ridotti i livelli di gas serra. Gli effetti di questo aumento delle temperature saranno catastrofici, dall’aumento del livello del mare alle carestie, passando per le siccità e le ondate di calore estreme.
Questo cambiamento climatico impatterà in modo significativo su aree geografiche vulnerabili come l’Africa settentrionale, la sudest asiatico e il Medio Oriente, dove le risorse idriche sono già scarse. Le conseguenze di queste condizioni saranno, tra l’altro, la perdita di terra, la desertificazione e la conflittualità legata alle risorse idriche. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, un aumento del 10% delle temperature potrebbe aumentare la probabilità di conflitti armati in questi luoghi di oltre il 50%.
La questione delle risorse energetiche
Un’altra ragione per cui il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per la pace è la sostenibilità delle risorse energetiche. Molti paesi dipendono ancora dalle fonti energetiche fossilili per gran parte del loro fabbisogno, le quali contribuiscono significativamente ai livelli di gas serra.
L’obiettivo del Accordo di Parigi del 2015 è quello di limitare l’aumento delle temperature a 2 °C al massimo entro la fine del secolo. Tuttavia, secondo un rapporto del 2022 pubblicato dalla Agenzia Internazionale dell’Energia, la riduzione dei livelli di gas serra necessari per rispettare questo obiettivo è stata molto insufficiente nel corso degli ultimi anni.
La dipendenza dalle fonti energetiche incerte e non rinnovabili, come il petrolio e il gas naturale, potrebbe portare a futuri conflitti. Un eccesso di dipendenza dalle risorse energetiche sarà causa di forti tensioni tra paesi, considerando che sempre più paesi si trovano a dover affrontare la crisi energetica.
La domanda demografica e la questione delle risorseidi
Un’altra sfida per la pace legata al cambiamento climatico è la domanda demografica. La popolazione mondiale è attualmente in aumento e, secondo le stime, raggiungerà 9,7 miliardi di persone entro la fine del 2050. La domanda di cibo, acqua e strutture infrastrutturali crescerà in maniera similare, aggravando i contraccolpi del cambiamento climatico.
Questo aumento della domanda potrà portare a delle tensioni importanti tra paesi, in particolare allorquando parliamo di questioni come i diritti all’acqua, la riserva di acqua potabile, colto ed alimenti. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, se la popolazione mondiale dovesse raggiungere i 9,7 miliardi di persone attorno al 2050, la domanda idrica globale aumenterà di circa il 60%.
La sfida di una minaccia globale di dimensione planetaria
Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per la pace non solo a causa delle condizioni estreme alle quali sarà sottoposta la popolazione mondiale, ma anche per la sua capacità di creare conflittualità tra paesi. Questo è perché le risorse e le infrastrutture saranno sempre più scarse, e ciò potrebbe portare a una difficile disputa su chi avrà accesso a queste strutture fondamentali.
Una minaccia di tal fatta potrebbe rendersi anche più pericolosa essendo vista avvenire in contemporanea con l’aumentata competitività geopolitica imposta dai cambiamenti tecnologici e dalle differenze economiche. Secondo un rapporto della Commissione europea pubblicato nel 2020, gran parte dei conflitti a causa delle risorse idriche si verificheranno nel Medio Oriente e nell’Africa settentrionale entro il 2050.
Per una minaccia connessa alle diverse minacce
Secondo gli scienziati, il cambiamento climatico potrebbe giocare anche un ruolo determinante nel progredire una larga gamma di problemi connessi a vari contesti. Una di queste si tratta delle minacce che si aggirano nella globalizzazione, secondo la quale i sempre crepuscolari prezzi del petrolio e le significative variazioni del cambiamento dell’inquinamento produrrebbero l’impennata della quantità di attività criminale e dei conflitti.
Secondo uno studio del MIT pubblicato su Nature nel 2020, la tendenza dei più importanti fenomeni del cambiamento climatico (come le alluvioni, le siccità e le ondate di calore) potrebbe seguire uno schema dunque, laddove i parametri e le previsioni dei ricercatori dovrebbero raffrontarsi con condizioni geopolitiche disperate, alimentate a disposizione principalmente da azioni criminali.
Un finale attuale per la speranza per la pace globale
Mentre la situazione attuale ci mette grandi dubbi sul futuro della nostra generazione, è anche nella nostra mano scegliere come possiamo interagire, in una maniera dunque ricca di fiducia, con un potenziale cambiamento planetario. Secondo gli scienziati, un cambiamento globale nello stile con il comportamento da noi manifestato attualmente potrebbe esserci, a differenza da quanto ci aspettavamo prima.
In termini universali, si deve ripercorrere l’esperienza attuale del cambiamento climatico nella comunità sovragnazionale mondiale. Ciò ci permette con alta speranza capire come funzionale possa essere la cooperazione internazionale non solo per eliminare le minacce del cambiamento climatico ma allargare di tutto il fronte dell’economia sostenibile e della sensibilizzazione ambientale.
Tutti sappiamo bene quanto sia difficile riuscire a gestire il cambiamento; ed è di questo che pensano gli esperti. Possiamo dunque considerare il 2050 come un momento destinato a conoscere nuove controversie, e l’approccio ci sta disponibile.