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Una Lingua Iranica Come L’ossetico: Uno Squadrino Su Una Lingua Antica E Minacciata

Introduzione

L’Ossetico, una lingua iranica parlata in Ossezia, un’area geograficamente separata della Russia e della Georgia, è una delle lingue più antiche e minacciate del mondo. Nonostante la sua storia lunga e complessa, l’Ossetico è ancora parlato da circa 550.000 persone, principalmente in Ossezia del Nord, in Russia, e in Ossezia del Sud, in Georgia. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche linguistiche, storiche e culturali dell’Ossetico, enfatizzando il suo status di lingua iranica e le sfide che affronta nella sua sopravvivenza nel XXI secolo.

Cenni storici e linguistici

L’Ossetico appartiene alla famiglia delle lingue iraniche, una sottocategoria delle lingue indoeuropee. La sua storia linguistica risale probabilemente al II millennio a.C., quando i suoi parlanti erano stanziati nell’Asia Centrale. Successivamente, i parlanti di Ossetico migrarono verso l’Europa, probabilmente a causa di invasioni e cambiamenti climatici, stabilendosi nel Caucaso. Oggi, l’Ossetico è considerato un dialetto unificato che comprende due varianti principali: l’Ossetico del Nord, parlato in Ossezia del Nord, e l’Ossetico del Sud, parlato in Ossezia del Sud.

L’Ossetico è una lingua agglutinante, con morfologia complessa e fonetica originale. Caratteristico è il suo sistema di casus, che si distingue per la sua ampia gamma di casi grammaticali, tra cui il nominativo, l’accusativo, il genitivo, l’ablativo, il locativo e il vocativo. La lingua possiede anche una ricca tradizione letteraria e orale, con storie, miti e poesie che ricordano la sua storia e la sua cultura.

Struttura e grammatica

La struttura e la grammatica dell’Ossetico sono complesse e interessanti. La lingua segue una sintassi agglutinante, con parole composte da elementi fonetici agglutinanti. I nomi e le parole composte possono avere forme diverse a seconda del genere, del numero e della funzione grammaticale.

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In Ossetico, i soggetti e gli oggetti sono espresso con casi grammaticali diversi. Il nominativo esprime il soggetto dell’infiltrazione, mentre l’accusativo esprime l’oggetto diretto. Il genitivo esprime una relazione di possessività o appartenenza, l’ablativo esprime una relazione di origine o provenienza, il locativo esprime una relazione di luogo o spazio, e il vocativo esprime una relazione di chiamata o invocazione.

Fonetica e ortografia

La fonetica dell’Ossetico è complessa e originale, con una gamma estesa di suoni vocalici e consonantici. La lingua possiede anche un sistema di dieresi (ۅ, ۆ, ۉ) per indicare suoni lungi o aperti. L’Ossetico possiede anche un’ortografia complessa, con simboli speciali per lesi o movimenti linguistici.

Il sistema fonetico dell’Ossetico è diviso in tre categorie: vocali, nasali e consonanti. Le vocali sono il nucleo della parola, mentre le consonanti sono i fonemi che accompagnano le vocali. Le nasali sono una categoria speciale di consonanti che si producono con la lettera "n". Le consonanti sono ulteriormente suddivise in segmenti, catene e sequenze, a seconda del loro utilizzo e comportamento linguistico.

Tassonomia e classificazione

L’Ossetico è stato classificato come una lingua iranica da linguaista e storici. In particolare, appartiene alla sottocategoria delle lingue iraniche settentrionali, insieme a altre lingue come il Mazenderanese e il Persiano. La sua classificazione è stata confermata da analisi linguistiche e storiche che mostrano la sua affinità con altre lingue iraniche.

In recenti anni, gli studiosi hanno proposto di classificare l’Ossetico come una lingua separata all’interno della famiglia iranica. Questa opinione è stata sostenuta da analisi filologiche e accadiche che consentono di ipotizzare che l’Ossetico sia un ramo separato della famiglia iranica. Tuttavia, questa tesi è ancora discussa tra gli studiosi e non è stata ancora confermata definitivamente.

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Situazione attuale e prospettive

L’Ossetico è considerata una lingua a rischio di estinzione, poiché è parlata da una minoranza di circa 550.000 persone, principalmente in Ossezia del Nord, in Russia, e in Ossezia del Sud, in Georgia. La sua ubicazione geografica isolata, insieme alla complessità della sua grammatica e della sua fonetica, lo rendono un obiettivo naturale per la perdita di parlanti.

Tuttavia, ci sono anche segni di vitalità per l’Ossetico. La sua comunità di parlanti, soprattutto in Ossezia del Nord, ne hanno recuperato e documentato il vocabolario e le usanze culturali, in particolare attraverso le app e i video che raccontano la storia della lingua. Questi tentativi di salvaguardia vengono sostenuti da sforzi di ricodifica e di adattamento dell’Ossetico al contesto dei media digitali.

Conclusione

L’Ossetico, come lingua iranica, è uno dei tesori più preziosi dell’apennino linguistico europeo. La sua storia e la sua evoluzione sono affascinanti e onorificanti, soprattutto per la sua ubicazione geografica e l’ampia superficie emiliana che copre. La sua situazione atuale e le sue prospettive per il prossimo futuro sono ancora incerte e richiedono un’efficace ed autorevole attuazione per salvaguardarla e per rinnovarla con nuova linfa generativa.

Tuttavia, il filologo e linguista sembra a scanso di equivoci il nucleo storico della questione una lingua iranica come l’ossetico, permettendoci di fare ipotesi fondate sulla sua eredità storica.

Riferimenti

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