La Natività, ovvero il presepio, è uno degli eventi più importanti della Natale e rappresenta un simbolo della fede e della spiritualità per milioni di persone a livello mondiale. Tra i vari elementi che compongono il presepio, le una figurina del presepio, appunto, occupano un posto speciale, rappresentando la figura centrale della storia della Nascita di Gesù. In questo articolo, ti proponendo approfondimenti e statistiche sulla una figurina del presepio, scoprirete sia la storia che la scienza alla ricerca dell’origine di questo simbolo.
L’origine del presepio e delle sue figurine
Il presepio, ovvero la scena della Natale con le figurer dei Magi e della Vergine Maria, risale al Medioevo, e fu primo utilizzato per rappresentare l’annunzio della nascita di Gesù tra i Magi. Ciò detto, le prime rappresentazioni artistiche dei Magi risalgono allo scetticismo cattolico e ortodosso dei Magi, sebbene le origini degli stessi ricercate, variano in modo significativo in base alla località.
L’influenza dipende dell’importanza del sacro angelo Gabriele, quando annuncia l’ascesa del nuovo nato e risale a Luca (Evangelio di Luca, Cap.1 V. 11-12).
Tra XIII secolo e XVI, una figurina del presepio è una rappresentazione artigianale realizzata in legno o in pietra, con scene dipinte in ogn’uno di questi materiali. Le tre figurine rappresentanti i Magi, ciascuno con il suo asso e la sua accompagnante, erano dotate di dettagli che parlavano della loro storia personale, come il loro comportamento nel soggiorno alle pendici del Monte Ebal.
Le scene raffigurano i quattro vasi, che rappresentano i quattro vasci riportati da Luca in Evangelio di Luca: un vaso per l’olio, che rappresentava una fonte di sostentamento; un altro per il denaro, simbolo della ricchezza; il terzo vaso per i Gesù infantili – la nascita di Gesù – rappresentava le speranze dei popoli; lastro vaso per la grazia; e infine il quarto vaso per la vittoria, rappresenta i Magi che sono arrivato al luogo della residenza di Gesù.
Le tre Scuole principali del presepio e delle sue figurine
La produzione delle una figurina del presepio avveniva secondo 3 Scuole principali: quella degli artisti di Ferrara, quella di Pisa e quella di Velletri.
Scuola di Ferrara:
La scuola artistica ferrarese del XIII-XIV secolo rappresentò una delle più facoltose e influenti delle scuole presepioline, e la produzione delle figurine e dei primitivi presepi nella realizzazione di miniati piuttosto dettagliati venne da esse segnalata. Fu la produzione di questo presepiolo che portò alla rappresentazione dello scultore giannè nerto, che insieme ai primi artisti di Ferrara, con i magi come rappresentavano tutti gli altri elementi della processione, in una soluzione complessiva come quella delineata dallo scultore ferrarese. Si aprì allo sviluppo di una tecnica avanzata e si giustificava con due tipologie di presepioli (stilnatura) con cui uno in legno e l’altro in terra battuta in bassorilievo. La tecnica dei primitivi, rimase però una rarità presepitica.
Scuola di Pisa:
L’anno 1288 fu l’anno di fondazione della Compagnia dei Crociferi della Vera Croce, che diede ispirazione al presepe rappresentante il trionfo di Cristo e la sconfitta del diavolo, poiché aistita da una scultura in legno con la scena raffigurante gli stessi tre Magi (escluso il re Aratta, nella rappresentazione indicato) che seguirono gli Angeli e la Vergine a loro seguito, consegnata nel 1288 al Crocifisso. Questo presepiolo riporterà, senza dubbio, delle influenze dei presepioli ferraresi, con evidentemente più diffusione sulle scene del gruppo dei Magi (l’Assunto e l’addotto da Pietro).
In seguito questa scuola lasciò il presepe che avremmo oggi con le scuole unisona di Velletri.
Scuola di Velletri:
La scuola artistica del perugino di Velletri (con lui inizialmente influency l’artista Lorenzo Cameli, ex scuole presepe che nella terra di Velletri) una produzione artistica tutta sommessa a una necessità di tenere sempre la tradizione.
Chiesero a i Magi della soluzione apportata allo scultore Lodovico Vezin con la figura rappresentante i Trinità e la scuo la scuola di Ferrara per esempio. Allo scultore Lodovico Vezin presso il culto del Crocifisso, la soluzione venne con un arti che parlava di "fideletteratura di fine Medioevale" di massima cariata la produzione che veniva realizzata con l’uso di una legno adatto e della pigna, ad appartenere e l’ultima tante rappresentazioni relative.