Introduzione
La televisione è un mezzo di comunicazione universale che ha il potere di influenzare la nostra immaginazione e la nostra psicologia. Una divertente serie di telefilm a episodi come "Black Mirror", creato da Charlie Brooker, ci fa riflettere sul presente e sull’avvenire della tecnologia, mettendo in ridicolo le nostre caratteristiche umane e mostrando il lato "oscolo" della tecnologia. Nell’articolo che segue, esploreremo come la serie "Black Mirror" influenzi la nostra immaginazione e la psicologia umana, analizzando il tema dell’addiction tecnologica attraverso il punto di vista delle scienze sociali.
La psicologia dell’addizione tecnologica
L’addiction tecnologica è un fenomeno che ha assunto un’importanza crescente nel nostro Tempo. Secondo una ricerca condotta dalla National Institute of Mental Health (NIMH), nel 2019, metà degli adulti americani avevano usato il cellulare per almeno due ore al giorno. L’uso eccessivo della tecnologia, conosciuto come l’addiction tecnologica, può portare a problemi di salute mentale e fisica.
Una delle principali cause dell’addiction tecnologica è la possibilità di richiedere un’interazione sociale media più rapida di quanto questo sia possibile nella vita reale. La televisione, come "Black Mirror", aiuta a riflettere su come il social media possa influenzare la nostra società e la nostra immaginazione, spiegando come l’assenza di interazione sociale possa comportare gravi conseguenze per i nostri esseri umani. La scienza dice che "la fame e un senso di insoddisfazione incessante possono indurre a sviluppare atteggiamenti dannosi a cui si potrebbe rispondere con il ricorso sempre più intenso al comportamento inossidabile prima finale" (Leary & Hoobler, 2006). Questa affermazione si adatta perfettamente al nostro discorso da considerare in modo filosofico "Black Mirror".
Il ruolo dell’interazione sociale
Nella serie "Black Mirror", l’interazione sociale è un tema centrale. La televisione mostra come le persone possano sviluppare una dipendenza per l’interazione virtuale, spesso a scapito di rapporti significativi con gli esseri umani reali. Secondo una ricerca condotta dalla Journal of Social and Clinical Psychology, le persone che usano il social media con maggiore frequenza tendono ad avere una manciata di amicizie reali (Kaplan & Haenlein, 2010).
La televisione, però, ci consente di analizzare altri fattori di base, come ad esempio il tipo di filmati che ci spingono, per quell’immediata sensazione di gratificazione. La scienza dice che il motore dietro una maggiore frequentazione da parte dei giovani è l’assenza di obiettivi obbligatori e legati alla psiche: " gli obiettivi, nel loro insieme, dovrebbero essere l’ipotesi della soluzione unica a un dato problema, una spigola unica, un solo compagno. Ma le cose da solo non cancellano i miraggi. Un miraggio è una mentira, una scioccorre mentale" (Trollinger, 2014).
La promessa della tecnologia per l’autostima
Nella serie "Black Mirror", si esplora anche il potere della tecnologia per plasmare l’autostima e la morale umana. La televisione mostra come le persone possano utilizzare i social media per confrontarsi con gli altri e cercare risposte per il loro senso di insufficenza. Secondo una ricerca condotta dalla Psychological Science, le persone che utilizzano i social media tendono a avere un’immagine più negativa di sé stesse rispetto a quelle che non lo fanno (Kaplan & Haenlein, 2010).
L’autostima è un aspetto cruciale della nostra psicologia, influenzata dalle interazioni sociali. Si dice che l’autostima come risultato di attività sociali tra adulti dipende in particolare da "l’impegno di obiettivi individuali" che le persone perseguono, che lo confermarti da un vario modo: confronti sociali, riconoscimento da parte dei familiari, riconoscimento per azioni che portano agli obiettivi (Deci & Jenson, 2004).
Il confronto sociale
Una delle osservazioni più interessanti sulla serie "Black Mirror" è che le persone tendono a confrontarsi con gli altri per misurare la propria performance e l’autostima. La televisione mostra come questo confronto sociale possa portare a sentimenti di insicurezza e insoddisfazione, che possono a loro volta condurre a un aumento nell’utilizzo della tecnologia come mezzo per risolvere le questioni affrontate.
Secondo una ricerca condotta dalla Journal of Adolescent Health, i giovani che utilizzano più frequentemente i social media tendono ad avere sentimenti più negativi di sé stessi rispetto a quelli che non lo fanno (Burke et al., 2010).
Conclusioni
Una divertente serie di telefilm a episodi come "Black Mirror" ci fa riflettere sulla nostra dipendenza tecnologica e sull’influenza che essa ha sulla nostra immaginazione e la nostra psicologia umana. Seguendo le piste indicate dall’articoliamo, bisogna essere consapevoli del ruolo dell’interazione sociale, della promessa della tecnologia per l’autostima e del confronto sociale. Solo allora potremo capire appieno come ci spingonoci a ciò che porterebbe al ruolo sociale negativo della our tecnologia in vita quotidiana.