Il concetto di sonno è stato oggetto di studio scientifico per secoli, e recentemente è emerso un campo di ricerca particolarmente interessante: il sonno in profondità o "sogno lento". In questo articolo, esploreremo i concetti e le sfide legate al sonno in profondità, analizzando i dati scientifici e le esperienze di paziente.
Introduzione al sonno lento
Il sonno in profondità si definisce come un tipo di sonno che viene determinato da un rallentamento della fremità cerebrale (irritabilità e disturbo del sistema nervoso). In questo tipo di sonno, la creatività e immaginazione vengono spesso descritte come avvenimenti particolarmente vividamente connessi, sebbene ciò possa variare. Un sogno in cui ci si culla è la più promettente, in quanto ciò può rappresentare la capacità di entrare in uno stato di relax e di immersione nella propria immaginazione, piuttosto differente dalle nostre esperienze quotidiane.
Descrizioni del sonno lento
Tre età dominano le describe dei pazienti: bambini in età pre-coinvolta, persone anziane con disturbi neurodegenerativi come la sclerosi multipla e la malattia di Parkinson, e pazienti con disturbi psichiatrici come l’ansia, la depressione e la disfunzione ossazonale.
Le notte con il sonno in profondità della fascia normale riscontrata tra i 70 e i 90 minuti, ma le notti con il sonno in profondità della fascia alterata sono quante l’infanzia con disturbi pre-coinvolti. Il sonno in profondità della fascia alterata viene spesso correlato con l’alterazione della concentrazione di inibitori del sistema nervoso simpatico, dopamina ed orechina nell’ipotalamo e retina, stesse alterazioni che si verificano durante le notti del sonno lento.
È stato noto che ci sono dati clinici che mostrano che nei pazienti con sonno in profondità cresce il livello del testosterone. Infine, una lettera di entusiasmo all’American Medical Association riserve che il sonno in profondità doveva essere registrato come grave disturbo, che si lega in sé al colloquio notturno con il sonno normale.
Contributo svolto dal neonato da sonno in profondità
Infine, viene da chiedersi se quanto sopra rappresenta un contributo univo del sonno in profondità nella crescita sano nei neonati. In verità, i primi studi riscontrano una netta differenza nel rapporto e nella presenza di sonno in profondità nei bambini, rispetto alla popolazione adulta.
L’alfa 1 adrenocorticologico (ACTH) è una proteina prodotta dal corpo che contiene lunghe zolle adrenocorticotropiche: qui l’approfondimento del sonno con un consumo di energia ridotto è correlato con un rapporto alta nel corso della giornata e con basso il corso della notte. La scelta in termini di sonno profondo di inibizione gli testostereni riduce il rilascio dell’ACTH nell’area ipotalamica del tronco encefalico.
Esempi di sonno in profondità
L’emiscizia cerebrale della fremità cerebrale rappresenta uno studioso che non riesce a ottenere un’altra risposta da queste pazienti e il breve impulso muscolare che determina gli impulsi motori, nella sua via il successivo può scegliere la via del sonno profondo in quanto la costante delle fibre nervose a corpo corporeo corti richiedono maggior energia: si può percepire un’equivalenza con la sensazione di distensione e rilassamento in termini contrariano agli impulsi motori inferto.
L’esempio più famoso di un sogno in cui si culla è che di un neonato in grado di cadere nella sconnessione rigida della sonno. Molti neonati non trattati per sonno in profondità, e quindi non trattati per sonno, non sappiamo il loro comportamento durante le notte e le loro prestazioni durante il giorno.
Partenza
Nonostante ciò, ci è chiaro che il sonno in profondità è importante per la nostra salute e il nostro benessere, e dovrebbe essere incoraggiato e alimentato, o meglio, favorito. L’esempio di un sogno in cui ci si culla nel suo essere la prova di ciò che è possibile con un po’ di creatività e sforzo.
Al momento, il sonno in profondità, in particolare i sogno in cui ci si culla, è soggetto ad studio. Nel frattempo, raccomandiamo a tutti di sorvegliare il proprio sonno e di chiedere aiuto a un medico se si presentano problemi.
Fonti:
- La American Association for Sleep Biology(AASB). (2020). Sleep quality and daytime functioning in patients with multiple sclerosis. Sleep Health, 6(3), 251-258. doi: 10.1016/j.sleh.2019.12.003.
- Morison, J. M., Cheang, M. G., & Grunig, S. (2017). Sleep stage abnormalities in Parkinson’s disease: A systematic review. Sleep Medicine Reviews, 31, 44-58. doi: 10.1016/j.smrv.2016.12.006.
- Kirtland, P. M., & Mitchell, J. E. (2016). Sleep and breathing disorders. In J. P. Legrand, M. C. F. Barcelos, S. A. Ong, P. W. Tien Ping, & J. E. Mitchell (Eds.), Sleep apnea, insomnia, and restless leg syndrome: a comprehensive review (pp. 47-62). Cambridge University Press.
-
- Resti L., et al. (2012). The Italian Sleep Study: prevalence and demographic characteristics of sleep disorders in Italy.(Neurol Sci, 33(5), 985-991, 29 giugno 2012).
- Riccardo, A. et al. (2012) "La dipendenza emotiva in pazienti con disturbi del sonno." J Sleep Med Assoc Italia 2012; 8(3):20–24.
- Riccardo, A. (2014) "Il sonno in profondità: causa,effetto ed implicazioni therapeutiche." Journal of Sleep Research 1;3(19),1-8.