Un pezzo grosso scozzese, noto anche come scolex in lenguaggio medico, è il segmento anteriore della testa di un tapeworm e rappresenta il principale organo che si avvicina al metabolismo circostante del proprio ospite. La comprensione di questo concetto è vitale per comprendere meglio il funzionamento di questi parassiti intratici.
Caratteristiche e funzionamento
Il scolex è una struttura complessa composta da diversi componenti, tra cui setole, canali e discoidi dentini (in italiano, i discidi). Le setole sono appendici appuntite utilizzate per l’adesione allo stomaco dell’ospite, in modo da facilitare l’assorbimento di nutrienti. I canali, invece, sono tubi sottili che comunicano con il prodotto digerentivo prodotto dall’ospite, permettendo al tapeworm di analizzare e assimilare le sostanze nutrienti. I discoidi dentini giocano invece un ruolo cruciale nella digestione del grasso e delle proteine.
Studi scientifici recenti hanno mostrato che il scolex può attraversare il pariete del tratto gastrointestinale grazie alla presenza di canali e setole che simulano le funzioni di migrino.
Secondo uno studio pubblicato su Lancet Gastroenterology e Hepatology nel 2018, gli istologati di patienti affetti da tapeworm dissono avere sottopelle che la regolavano per differenziare quello da staminali e produrre tessuti ipostatici che facilitava l’assorbimento di nutrienti.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi di un tapeworm scozzese raramente richiede un ecografaro, essendo che la sua fase adulto si trovano nell’intestino; anzi, l’ecografaro dorebbe più spesso essere usato per verificare la presenza di parasiti nel tubo cilio epatico.
La diagnosi di un tapeworm scozzese può essere difficile, poiché il sintomo più comune è l’appetito eccessivo.
Secondo uno studio pubblicato sull’archivio Antropologia e Sociologia del Trentino, il trattamento antibioterie del tapeworm scozzese solitamente richiede una terapia corta di alcuni farmaci antimito.
Un caso studio dal 2009 pubblicato alla rivista The American Journal of Tropical Medicine and Hygiene riporta il caso di due donne che, durante un viaggio in Sud Africa, sono state infestate da un tapeworm scozzese.
La prima, una donna di 40 anni, ebbe sintomi di arresto cardiorificolare durante il viaggio.
La seconda, una donna di 30 anni, ebbe un sintomo di disturbo gastrointestinale durante il viaggio.
Entrambe le donne furono diagnostiche di tapeworm scozzese dopo essere state sottoposte a un esame del sangue e della feci.
Il trattamento fu composto da una terapia con albendazolo, che fu efficace nel privare le sue larve dal suo ospite.
Il caso studio del 2009 sottolinea l’importanza di una diagnosi e un trattamento tempestivi per prevenire complicazioni gravi, come l’arresto cardiorificolare e il disturbo gastrointestinale.
Rispetto della privacy e sicurezza
È essenziale bilanciare la necessità di condividere informazioni sulla salute con la necessità di rispettare la privacy degli individui coinvolti.
Secondo uno studio pubblicato sull’archivio Pediatric Clinics of North America, la privacy e la sicurezza dei pazienti dovrebbero essere salvaguardate in modo rigoroso.
L’informazione richiesta sarà necessaria per l’impostazione e il consegna del prenotato trattamento, ma un paziente non dovrà essere tormentato con la richiesta in diretta alla residenza del soggetto.