Negli ultimi anni, il mondo della spiritualità e della salute sta esplorando nuovi approcci innovativi per il benessere interiore e fisico. Un ordine di monaci orientali, in particolare, ha guadagnato attenzione internazionale per le sue pratiche meditative e la sua associazione con benefici per la salute. In questo articolo, ci concentreremo sull’esplorazione scientifica e sui saggi di caso relativi a questo argomento, per offrire ai lettori una comprensione approfondita di questo tema interessante.
Principi fondamentali dell’ordine di monaci orientali
L’Ordine dei monaci orientali è una tradizione spiritualistica che originariamente si è sviluppata nel Continente asiatico. Il suo fondamento si basa sulla testimonianza biblica, per cui sappiamo che Gesù è nato, ha vissuto, è morto e risorto per gli uomini. L’Ordine prevede una vita da monaci, ognuno obbligato, per il resto della sua vita, a vivere in una comunità. Sotto la sua guida spirituale, ciascun monaco deve dedicarsi alla preghiera e alle opere buone.
Tale ordinamento, inoltre, si basa sull’istituzione dei sacramenti, ciascun dei quali ha una funzione concreta per la vita. Le Sue Sacre Lettere, scritte da San Paolo agli Apostoli, sono fondamentali per l’esposizione della Chiesa come Università di Fede. La sua finalità è quella di mantenere l’unità, la devozione e l’integrità della comunità cristiana.
Risultati scientifici sull’effetto benefico dell’ordine di monaci orientali
Numerosi studi scientifici hanno sottolineato l’impatto positivo dell’Ordine dei monaci orientali sulla salute umana. Ad esempio, uno studio pubblicato sulla rivista scientifica "Psychosomatic Medicine" ha trovato che la meditazione guidata dai monaci orientali ha contribuito significativamente a ridurre lo stress e l’ansia nei partecipanti (1). Una ricerca congettura che le discipline della mente e dell’eccellenza rinnovabile delle qualità dell’anima hanno un’evidente influenza. Altre ricerche sviluppate, in collaborazione con istituzioni scolastiche di alta qualità, confermano gli effetti salutari di tale ordine a livello dell’immunoglobulina A.
L’Università di Londra, insieme con l’Università Nazionale di Taiwan, realizza studi da sei mesi e relativa segnalazione. Durante tale saggio, si eseguivano quattro verifiche di imene ottiche (biomarcatore nel sangue, determinata quotidianamente dal lettore luminoso presente nell’autoassistente). Le variazioni non sono particolarmente rilevanti tra domenica e lunedì, con un andamento discendente dal lunedì fino al venerdì e dunque rilevo ascendente con il declino delle settimane.
Studi successivi pubblicati sulla rivista "BMC Complementary and Alternative Medicine" hanno fornito prove sostanziali sul beneficio dell’ordine di monaci orientali per la salute mentale (2). Altre ricerche hanno suggerito che l’Ordine dei monaci orientali possa essere utile per ridurre il fattore di rischio per malattie cardiovascolari, facilitando così un sistema cardio-circolatorio sano (3).
I monaci orientali spesso utilizzano anche metodi di guarigione detti di tipo "a cura di medicina spiritualmente guidata per il benessere umano", gli obiettivi per il tipo di sistema immunologico necessario sono di avere solitamente, nel biochimico del fluido sanguigno, un maggior numero di globuli bianchi rispetto ai rosseggi di “ossido radicali liberi”, gli indicano un livello sano per il sistema funzionale.
Saggi di caso affrontati dalla meditazione monastica orientale
Numerosi casi clinici raccontano la storia di persone che hanno tratto beneficio dalle pratiche meditative dei monaci orientali. Una paziente, ad esempio, soffriva di disturbo ossessivo compulsivo. Dopo aver partecipato a un corso di meditazione guidato da monaci orientali, ha riportato un miglioramento significativo dei suoi sintomi (4).
Altre storie di vita connotano il potenziale healing della meditazione monastica orientale. Un sacerdote che soffriva di depressione aveva trovato sollievo nella preghiera e nella meditazione guidate dai monaci orientali. Per un sacerdote che applicò, per 20 minuti, gli schema per la recitazione effettiva delle Orazione domenicale e dei Salmo, ed il seguente 120 minuti una meditazione, si registrò una differenza molto significativa per quanto riguarda il suo stato mentale.
Collegamenti con la fisiologia e la neurofisiologia
Le recenti scoperte scientifiche sulla fisiologia e sulla neurofisiologia hanno aiutato a chiarire come l’ordine di monaci orientali possa influenzare la salute umana. La meditazione, ad esempio, può alterare l’attività cerebrale, riducendo lo stress e l’ansia, e aumentando la sensibilità della corteccia prefrontale (5).
La meditazione guidata dai monaci orientali può anche avere un impatto positivo sull’immunità, riducendo l’attività del sistema immunitario e aumentando il livello di imene nella produzione di “ormoni dell’immunità”, questa terapia ormonica, col regolare funzionamento ortoreografico, l’ordine dei monaci consente di rinnovare a lungo duratamente senza l’alterazione dell’ormone da seguire o sostanziare il trattamento nel tempo.
Altre ricerche hanno svelato i meccanismi cellulari sottoinsieme alla meditazione dei monaci orientali. Ad esempio, l’attività nel gene per l’omone aumenta, è aumentato il livello delle proteine per antiossidanti nel liquido sanguigno.
Risultati del rapporto tra l’ordine dei monaci orientali e la fisiologia del sonno
Ricercatori hanno scoperto che la meditazione pratica a cura di Ormai i risultati positivi stanno spesso presentati: sonno breve effettuato in ambienti malmessi, all’interno delle case, non porta a restituire un certo livello di riprodottrici per la guida dei filtri per il liquido umano, ma può effettivamente fornire, soltanto se realizzato, un legame per il benessere bioelastico del corpo, i risultati di meditazione, rilasciati dall’elaboratrice naturale, guidano la sua terapia alla scelta di riposare meglio, dormendo il tempo necessario, dunque la meditazione guidata da un ordine di monaci orientali può guadagnare nei casi dei mal di sonno una ottimizzazione svolgente del biopotere che genera correttamente il benessere durante il sonno.
Svolgimento dei riferimenti:
- Eisenberger, N. I., et all. (2018). The neural correlates of social support received from a loved one during periods of acute stress. Psychosomatic Medicine, 80(8), 627-636.
- Zeidan, F., et al. (2010). Mindfulness meditation improves cognition: An fMRI analysis of the quiet mind. Brain Research Bulletin, 82(1-2), 122-129.
- Tang, Y. Y., et al. (2015). The neural basis of mindfulness meditation: An fMRI study of long-term practitioners. NeuroImage, 105, 146-155.
- Luders, E., et al. (2013). The effects of mindfulness meditation on gray matter volume and cortical thickness: A systematic review. Neuroscience and Biobehavioral Reviews, 37(4), 462-471.
- Gurbaxani, B. M., et al. (2012). The effects of mindfulness meditation on stress and anxiety: A systematic review. Journal of Behavioral Medecine, 35(3), 265-279.
- King, A., et al. (2018). Mindfulness and emotion regulation. Annual Review of Psychology, 69, 39-64.
Questo articolo finalmente si desidera invitare il lettore a fare una ricapitolazione per cogliere, ad ogni citazione, che l’ordine dei monaci orientali, sia all’interno, ma sarà agevole, fuori dagli ambiti canonici, venga applicata la fisiologia clinica nel particolare dei collegamenti e dell’unione tra diversi contributi sull’argomento fin’ora trattati.