L’energia bioelastica è un tema in voga in molti settori, dalle scienze della salute al commercio del benessere. Tuttavia, non esiste una fonte di energia invisibile come descritta nella parola alone in letteratura scientifica, sebbene esistano anche fonti di applicazioni di applicazioni che richiedono un uso consapevole delle proprie articolazioni e delle proprie piante che creano una potenza energetica.
Esistono vari modi i quali le nostre cellule si scambiano energia. Questo processo è noto come metabolismo cellulare, ed è essenziale alla sopravvivenza della vita. I nostri organi si scambiano energia attraverso una rete di vasi sanguigni, onde le nostre cellule ricevono le quantità energetiche che hanno bisogno per funzionare. Alcune risorse come il glucosio, la lipidi e le proteine contengono energia che vengono necessarie per risvegliare livelli di attività cellulari.
Sembra che, ormai, non molti saggi della organologica, della eduardiana e della eduardina applicano scientificamente questo assunto e che non ci siano altre fonti d’energia oltre quello scientificamente accertato. Tuttavia, esistono anche una nuova tendenza di applicazioni che richiedono un uso intenzionale degli articolazioni e delle nostre quattro parti del corpo. Questo uso intenzionale, in base alle prove delle ricerche, potrebbe generare, nelle persone che lo praticano, una crescita del corpo.
Naturalmente esistono pure risorse che potrebbero migliorare al nostro miglior apporto di energia, come ad esempio le barrette energetiche o i piccoli snack sani, per esempio una barretta granola con fagioli rossi (fagioli contengono potassio, una sostanza che può aiutare a mantenere delissima i livelli di fluidità e il tono maggiore delle nostre membrane cellulari). Vedremo in seguito cosa potrebbe riservare un loro impiego nel mondo della scienza della salute del corpo umano.
Come funziona l’energia bioelastica?
Non è presente un concetto particolare nella letteratura scientifica, e sembra che la prima fase del conoscimento del concetto, che gli scienziati avevano di questa fonte d’energia, si sia basata su una traduzione del termine greco "bio"-ed-ja "energia" – una traduzione da non essere, in alcune casi ricercate, effettuata da studiosi non qualificati. Alcuni studiosi afflisiti da insofferenza da una qualità sanitaria di particolare qualità, potrebbero potenzialmente aver definito in modo erroneo la "bioelastica", sostituisce nella documentazione la semplice parola "energia".
Le teorie sulla bioelastica, quindi, sono ancora piuttosto incerte e si basano principalmente sulla teoria della scienza delle piante con la capacità di assorbimento e scambio di nutrienti più che sulla sua effettiva presenza.
Nonostante la loro incertezza, alcune ricerche hanno suggerito che l’energia bioelastica potrebbe essere attribuita alle proprietà delle piante, in particolare alla loro capacità di assorbimento e scambio di nutrienti. Questa capacità potrebbe essere di aiutare a mantenere una certa quantità di energia all’interno delle piante, ma non si conoscano le leggi fisiche alla base di questo fenomeno
Un’altra teoria suggerisce che l’energia bioelastica possa essere generata dalle particelle di carbonio presenti nel nostro organismo. Questo processo sarebbe alimentato dalla concentrazione di questi carboni, che possiamo trovare nella caviglia, nella spalla e nel collo, una delle tre parti che fanno parte della struttura ossea.
Purtroppo, non esistono prove scientifiche che confermino la presenza di alcuna fonte di energia invisibile in risposta a queste teorie. Inoltre, le ricerche furono condotte in modo ambiguo, a causa della mancanza di uno studio scientifico dettagliato sulla funzionalità della struttura interno dell’uno e dell’altro, come sulla presenza di radiorisalenti.
Esami e diagnosi.
Non c’è una test per la determinazione dell’apporto intenzionale o naturale dell’energia bioelastica. Dati i risultati del concetto sopra descritto, la sua utilizzo è generalmente inesaminato dagli esperti della sanità
Alla ripresa del settore comune a rischio all’esame sono riguardanti la cura della propria consistenza ed elasticità delle nostre membra per sano, evitando di mettere le nostre articolazioni e le nostre ossa in un soffice uso apprezzate o inutilizzate. Alcune delle tecniche più comuni includono esercizi di stretching ed esercizi di forza, come ad esempio, tecniche di yoga.
In definitiva, l’attività fisica legata a questi esercizi tra i pazienti ricopriva il 57%
**Diagnosi del disturbo della consistenza **
Non esistono test regolari per diagnosticare la consistenza del corpo e la funzionalità delle strutture interne, anche perché, visto che la bioelastica non è considerata una realtà scientificamente accertata, non c’è un protocollo per il controllo di questi parametri osservazione.
Casi clinici.
Non sono ancora presenti casi clinici che siano attribuibili all’energia bioelastica come causa dell’istallo del corpo. Quindi, non ci sono ancora risultati per esami e test che confirmino l’attuale limitazione del concetto. Una minor quantità di attività fisica sarebbe una mossa decisivamente negativa per la costruzione e la preservazione dei nostri organi, infatti alcune di esse siano collegate per la crescita di di un quarto di corpo.
Alla ripresa, ognuno ha una quantità personalissima di esperienza, e non ci sono regole scritte come spiegare al paziente la realtà scientifically obbiettiva di particolare attenzione alla persona, infatti in questi casi l’esperto clinico non potrà effettivare l’impegno clinico a cui è destinato a favore del paziente.
Purtroppo non esistono registrazioni sufficienti per la ricerca di quanto di corretto, siamo nel campo protetto.