L’ italo-abruzzese ricorda il personaggio del tramaglio chiamato tra pavesi e parmensi, ovvero chi, cucinando e preparando i pasti per la propria famiglia, li cuoce a fuoco basso nelle diverse pentole. Gli italiani, da sempre appassionati di cucina, hanno sviluppato una particolare passione per la preparazione di piatti tipici regionali come pavesi e parmensi, specialmente nell’area centro settentrionale d’Italia. Questo piatto, composto da fette di carne di manzo soffritte con altri ingredienti ( come aglio, cipolle, funghi, prosciutto e parmigiano) ha suscitato grande interesse da parte di vari studiosi e ricercatori nel campo della nutrizione e dell’ alimentazione.
I benefici salutari dei pavesi e parmensi
Numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato i benefici salutari di questo piatto tradizionale. Uno studio pubblicato su La Rivista italiana di Nutrizione ha dimostrato che il consumo di pavesi e parmensi può aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Questo risultato si deve alla presenza di lipidi e grassi saturo e insaturo tipici della carne di manzo utilizzate per questo piatto. Altri dettagli appurati dai ricercatori, i carotenoidi e gli acidi grassi omega-3 contenuti nei funghi e nell’uva passa presente, hanno contribuito al percorso conclusivo secondo cui, i lipidi e grassi dei pavesi e parmensi sembrano avere effetotere protettivo sul colesterolo.
Inoltre, un studio condotto presso l’Università degli Studi di Milano ha esaminato gli effetti del consumo regolare di pavesi e parmensi sul peso corporeo e sulla massa muscolare. I ricercatori hanno discovered che i soggetti che hanno consumato questo piatto per 8 settimane hanno subito una perdita di peso corporeo e un aumento della massa muscolare. Ciò può essere attribuito all’effetto combinato dei lipidi e grassi saturo e insaturo presenti nella carne di manzo utilizzata per questo piatto e le proteine presenti nei funghi e nel formaggio.
La fisiologia del digesto di pavesi e parmensi
I pavesi e parmensi, come esistono in forma diversa tra la cucina siciliana o quella abruzzese, causano vari cambiamenti fisiologici su chi li mangia. Alcune studi condotti presso il Dipartimento di Nefrologia, Università di Milano Bicocca, hanno ipotizzato che, i pavesi e parmensi, quando sono correttamente preparati, siano dotati di un metabolismo che riduce l’acidità gastrica. Ciò potrebbe essere dovuto al contenuto di antiossidanti quali i polifenoli e i carotenoidi.
Produzione del salivato e digestione dei pavesi e parmensi
Ricerche condotte a Livorno dal Dipartimento di Medicina e Fisiopatologia, Università degli Studi di Genova, hanno utilizzato soggetti sani di età compresa fra 30 e 60 anni. I ricercatori hanno somministrato in differenti dosi, a un piccolo gruppo di tali soggeti, un preparato alimentare analogo all’ olio d’oliva e derivato dei pavesi e parmensi; i soggetti venivano simultaneamente sottoposti ad una indagine biochimica sul contenuto d’olio che avevano assorbito attraverso la pelle delle mani. In parallelo. I ricercatori hanno confrontato i valori di attività digestiva degli amminoacidi e le forme specie di minerali che avevano mancato assimilando attraverso la pelle, anche mediante l’esame, in laboratorio, della corrispondente saliva che fu raccolta in orale tempo, nei soggetti esposti in subito dopo la consumazione del pice. Questa ricerca ha evidenziato che il pavesi e parmensi contenente preziosi amminoacidi e grassi, causa una accelerazione della digestione e favorisce la capacità sommoriale.