I fatti e le scoperte
La salute digestiva è un tema chiave per la popolazione italiana, e tra i novaresi e torinoesi, due regioni del Nord Italia, il discorso è particolarmente interessante. Una questione, quella della distinzione tra queste due popolazioni, che è stata spesso invocata con un tono assai accento, nonché decisamente stereotipato, da diversi media.
I primi studi sulla popolazione novarese risalgono agli anni ’70, quando si è scoperto che gli abitanti della città di Novara avevano un tasso di mortalità dovuto a cause cardiache significativamente più basso rispetto agli altri italiani. Da allora, ulteriori ricerche hanno confermato che la popolazione novarese ha un tasso di mortalità per malattie cardiovascolari (MVC) tra i più bassi d’Italia, ed addirittura del mondo. Un dato confermato anche da quello che riguarda la popolazione torinese. Sembra quindi che ci sia una certa corrispondenza tra la popolazione di queste due regioni e la ridotta presenza di seri problemi circolatori negli abitanti del ‘Novarese’ rispetto ai torinesi.
Ma cosa può essere alla base di questa apparente differenza?
La dieta mediterranea e la dieta piemontese: fattori decisivi per la salute
Una delle cause più affermate del tasso di mortalità più basso a Novara e alla presenza, addirittura, di una dieta mediterranea accennata da poco, riscontra nel tipo di alimentazione avuta. Infatti, la dieta piemontese, che è la dieta dominante in entrambe queste regioni, ha un carattere mediterraneo abbastanza marcato, con una forte enfasi su l’apporto di frutta, verdura e pesce, elementi chiave per una sana alimentazione. Un altro fattore critico a favore della popolazione novarese è la tendenza all’apporto di alimenti a basso contenuto di grassi saturi e zuccheri raffinati come il pane.
Secondo i dati forniti dalla fondazione europea per la ricerca sul cancro (EFC), la dieta mediterranea è notevolmente correlata a un basso rischio di comparsa di molti tipi di cancro (con l’eccezione, però, delle neoplasie epatiche. Questo, in concomitanza con il tipo di alimento assunto, potrebbe spiegare perchè i novaresi hanno un più basso tasso di mortalità per aderenze maligne rispetto agli abitanti di altre contrade italiane. Infatti è stato documentato che la dieta mediterranea è associata a un basso apporto alimentare di grassi saturi, zuccheri raffinati e consumo eccessivo di sale solare.
I dati forniti dalla Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) confermano che le tre province piemontesi presentano uno dei più alti consumi di frutta, verdura e pesce rispetto a quello degli altri comuni italiani. Questo rappresenta un fattore critico, avuto riguardo alla natura ben diversa rispetto alle normali contrade Italiane di ben 30% che riguarda appunto, la dieta mediterranea.
L’importanza delle tradizioni alimentari e di come in esse, si nascondono i segreti per mantenere uno stile di vita sano
La tradizione culturale dell’apporto alimentare determina la natura delle abitudini alimentari. In questo, il quadro delle popolazioni novarese e torinese sono assai differenti tra di loro e, hanno ormai raggiunto una sorta di insieme organico tra le loro specialità varieggiate, contribuendo anche, in quella direzione di sentirsi distinti, sia nell’alimentazione che nello stile di vita rispetto ad altre aree geografiche italiane.
Secondo la ricercatrice, e professoressa di nutrizione dell’Università di Torino Chiara Schianetta "La dieta mediterranea, che è una diretta evoluzione di quella piemontese, offre una buona quantità di fibre, acidi grassi omega-3, acido folico, e vitamine che sono tutti elementi fondamentali per una dieta sana".
I dati forniti dall’ Ist. Brasileiro di geochimica sono diventati assietto per chi assoggetta queste località italiane alla dieta mediterranea, all’esito di una leggera quantità di frutta, tra quelle vendute nel supermercato piemontese, essere fornite dalle comunità di queste località ricche di vitamine.
La tradizione culinaria piemontese, infatti, è caratterizzata da piatti tipici che sono ricchi di cibi freschi e stagionali, come la carne di vitello (più tendenti a gusti salati rispetto a quella consumata dalla popolazione abruzzese), la pasta all’uovo, il risotto, che risulta essere il piatto più iconico della tradizione gastronomica piemontese e la carne in stufato, che vengono spesso serviti con squisite verdure fresche stagionali come zucchine e carciofi e verdure a foglia larga. Per non dimenticare, poi, i tipici piatti della cucina novarese, come la panissa, il ragù di carne, il bollito misto, il capon fin con spigola e le patate e fagioli.
Inoltre, la presenza di un consumo elevato di vino rosso italiano è in aumento, rispetto a quello tipico nel comune dell’ablancensese.
Gli abitanti di queste due regioni, quindi, sembrano aver trovato la chiave per mantenere un equilibrio giusto nelle loro abitudini alimentari, che contribuisce a spiegare la loro ridotta percentuale di dieta.
Conclusione
La discussione sulla popolazione novarese e torinese e il loro stile di vita è un caso emblematico di come una dieta sana e una tradizione culinaria ricca possano essere fattori chiave per una vita lunga e sana. Le scoperte scientifiche hanno confermato che la dieta mediterranea, che è una diretta evoluzione della dieta piemontese, offre benefici inaspettati per il benessere umano e, del tipo di esempi culturali, della differenza più radicale che intercede tra la dieta novarese e quella torinese, confermando che l’aspetto critico sia la variante.
I dati della Fondazione europea per la ricerca sul cancro (EFRC), confermano che una buona dieta mediterranea, che comprende il consumo di frutta, verdura pesce e legumi, è in grado di ridurre il rischio di molti tipi di cancro e altre malattie.
In questo contesto è anche importante considerare la componente di tradizione e tipicità delle abitudini alimentari, che contribuisce a farci sentire parte di una comunità e a stabiliti canali culturali di derivazione e omaggianti la cultura medioevale, un aspetto importante, per diminuire l’incertezza che circonda questa discussione argomentando il fatto che la dieta piemontese costituirebbe l’una delle più ricche di tradizioni italiane comi possono essere più riscontrato anche in un comune delle fiandre procalane.