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Sta Tra Il Commediografo è Il Tragediografo: Un Confronto Sugli Aspetti Intellettuali E Creativi

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Introduzione

Il confronto tra il commediografo e il tragediografo è un tema che ha meritato di essere esplorato in numerosi contesti letterari, filosofici e psicologici. Secondo alcuni autori, il commediografo è il tramite naturale della creatività umana, in quanto in grado di trasformare i conflitti in argomenti utilizzabili in monologhi e discussioni. Altri credono che il tragediografo, invece, sia l’artista per eccellenza, in quanto in grado di catturare i momenti più tragici della condizione umana attraverso la dura e crudele verità che condanna gli anterioci alla perdita di ogni appoggio e speranza. In questo articolo, analizzeremo gli aspetti intellettuali e creativi di questi due poeti per trovare una risposta a questa questione fondamentale.


Sta tra la comicità e la tragedia: una sfida creativa

Il commediografo è infatti l’artista che si dedica soprattutto alla comicità, alla ridicolizzazione e alla satira. Questa scelta comporta una serie di limitazioni, in quanto è tenuto a ricorrere ad argomenti e stili poetici che devono essere alla moda e deviati dalla critica letteraria e dell’opinione pubblica. La satira, da un lato, è una grande forma artistica che esprime tutte le istanze sociali ma il commediografo è tenuto a tenere in mano la satira per metterla sotto giudizio. D’altra parte la tragedia è strettamente legata all’epica del passato, essa tiene conto di tutte le istanze sociali come si dice correttamente:

La tragedia è un settore che è molto legato all’interazione psicologica tra il protagonista ed il concetto storico e culturale che è più vicino a lui.

La creazione di un testo tragico implica l’evocazione di una serie di stati emotivi, fisici e spirituali che attraversano il personaggio principale, permettendogli di esprimere la sua umanità. Il commediografo, con il proprio stile e temi di riferimento, è in grado di analizzare e rappresentare il concetto di tragico in modo più subdolo. Questa rappresentazione è spesso più strutturata e più complessa delle rappresentazioni della comicità.

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Studi di confronto tra commediografo e tragediografo: argomentazioni a favore di uno

Pur delle molteplici differenze tra commediografo e tragediografo, è possibile trovare alcune somiglianze e argomentazioni a favore di uno preferibile rispetto all’altro.

La storia dell’arte è segnata da una cultura incompatibile se non addirittura oppositaria tra il comico, l’ironico e il tragico. Sul piano psicologico, considerando secondo la struttura spiegata per il commediografo, si può dire che il commediografo è più un rappresentante del piccolo teatro comico e si occupa più di argomenti umani e sociali. Accanto all’élaborazione di questi argomenti si trova poi la representazione anche di stili messi da intento dal comico, la sua struttura e messaggiari.

D’altro canto, il tragediografo, infatti, è colui che mette in luce questo aspetto drammatico, quello che tende ad accentuare e a messaggiare. Si concentra su momenti storici e sulla rappresentazione di esse istanze negli ambulanti e dei contemporanei.

In conclusione, la differenza tra commediografo e tragediografo è sostanziale ed emotiva. Entrambi rappresentano due facce molto diverse della realtà umana ed è importante tenere conto di queste differenze per comprendere l’arte e la creatività nel loro insieme.