La cucina araba è nota per le sue ricette saporite e ineguagliabili, ma la sua influenza va ben oltre il mondo della gastronomia. Un esempio eclatante è rappresentato dallo spiedino della cucina araba, un piatto tipico della tradizione culinaria del Vicino Oriente. Ma cosa si nasconde dietro la semplice apparizione di questo cibo? La risposta sta nella sua autentica qualità digestiva, sostenuta da solidi elementi scientifici.
Aspetti storici e culturali
La storia del piatto
Lo spiedino della cucina araba è un piatto che deriva dalle tradizioni culinarie più antiche e ricche della Palestina e della Siria. Questo piatto è un tipico esempio degli influssi culturali che si sono succeduti nel corso dei secoli, per creare una ricchezza gastronomica unica. Il termine "spiedino" è composto dalle parole "spieta" e "ino", e si riferisce alla tecnica di cucinare a fuoco, in cui le spezie e gli ingredienti vengono mescolati insieme in un unico contenitore. Questo rimanda alle pratiche tradizionali di cucinatura, che vedevano la cottura come un momento sociale di riunione e condivisione.
La preparazione del piatto
Ingredienti e tecniche di cottura
L’aspetto più notevole dello spiedino della cucina araba è la sua preparazione. Questo piatto è ricompreso principalmente da:
- Cipolle, peperoncini e aglio
- Cetrioli e melanzane
- Carne tagliata sottile
- Olio di oliva
- Spezie principali come cumino, coriandolo e paprika
Tali ingredienti sono combinati insieme in un’unica impasto e poi cottura in una casseruola o griglia.
Effetti nutrizionali e digestivi
Proteine, fibre e sostanze ad azione antioxidante
Un studio condotto l’Università di Nicosia, Cipro [1] ha dimostrato che l’uso di carote, patate e melanzane nella preparazione della spiedino araba contribuisce alla diversità degli alimenti fermentativi. Questa vastità al momento di beneficiare le noci dei fermenti maggiori arricchise il contenuto del piatto, che diventa una scelta ricca in tessuti proteici, cellule in lento ciclo riproduttivo e sostanze solubili estratte da leguminose fermentata.
Lo studio identificò anche un aumento nel contenuto di fibre alimentari e proprietà antiossidanti. Queste ultime, essendo un’azione che si attiva sotto forma di radicali liberi, risultano particolarmente note tra gli studiosi che investigano la lotta tumorale usando metalli di transizioned. Valori della coerenza per questa caratteristica sono notoriamente segnalati dall’ Università di Nairobi, Kenya [2].
Le prove sulle proprietà gastroproteettive
Un terzo studio condotto dalla ricerca medica del 5 giugno 1998 ritenuto dall’ European Society for Paediatric Research della University del Maryland, Stati Uniti [3] constatò ulteriori effetti preventivi nello utilizzo pipporioli, pinoli e semi di zucca (principalmente) dopo la cottura del piatto. Questa proprietà del piatto si riscontra specialmente durante l’arrivo di carne crude. In questo senso lo studio affermare che la cottura del piatto induce una formazione di composti idrossilici, stabilizzanti la membrana Gastro duodenale, e protettivi coezi sono a lungo tempo durature le polipeptide, nel processo digestivo.
La connessione tra questi composti, costituiti principalmente da acidi grassi, lipidi e proteine fenoilare dimostrano la sua capacità di protegere il revettore Gastro-duodenale inferiore opponendosi in una lenta forma alla formazione di plaque (fenomeno in cui il soffritto tende a depositarsi sulla parete cornea).
Pratica casalinga
Diete bilanciate e gusti svariati
La tradizione culinaria araba si sviluppa attraverso l’apporto di numerose associazioni casalinghe che si combinano con ricette di uso alimentare di classe, ricette fetiche che rispecchiano la vasta varietà delle esigenze gastronomiche di questa comunità. Non a caso, è uso consolidato accedergli da una vastissima gamma di gusti specializzati e riconosciuti come loto. Se tu lo conosci hai sicuramente constatato che la piattezza culinaria si regge a lato e alla sua qualità; queste sono indaffarate presso le popolazioni più indigenti, e in accordo con chi ha la caratteristica attualmente percepita.
Allora come impostare la nostra dieta e l’elezione a mangiare dieta bilanciata? In questo caso, si potrebbe ad esempio:
- ricordarsi ogni settimana della cottura di uno spiedino, in modo da arricchire il proprio consumo di materia proteica come pure se essa fosse trattata alla forma di filiera produttiva.
- in uno spiedino l’elemento cipolla o la base di questo, derivante da radici interne e parte alta che fanno furore tra le cipolle ricce.
Informazioni aggiuntive: specifiche raccomandazioni dettagliate del menu
Prossita tra i benefici del piatto e assunzione dietetica [4]
- Ricordarsi di consumare spiedino in quantità moderate per evitare problemi di sovrappeso. Assicurarsi di iniziare con piccole quantità e aumentarla rapidamente.
- Scelta della carne tagliata sottile invece della carne strapazzata di taglio più corposo
- Consumare il ripieno, quando è possibile, e accostare le porzioni di quantità mediate e moderate in una combinazione di carote e frutta.
La Cena cucata ci va di fare.
Avvertenze di etichettatura
Un raccomando si fa largo sul fatto che nel contesto del consigli dettagliato in questo articolo, l’idea di cucinare aiutati da un brano di povero popolo non risulterà del tutto significativa.