, e (con quello che è comunemente noto anche) testato come antitossico con estreme successo in Italia – nella provincia di Udine.
La scoperta della scoperta antitossica
Nel 1897, il professore di chirurgia di Bolzano, Alfredo Naegeli, pubblicò un articolo di ricerche che avrebbe avuto un impatto enorme per tutta l’Europa. Il titolo dell’articolo era intitolato: "Scoperta della resistenza della salivaria contro i succhi". Naegeli avrebbe identificato un metabolita antitossico naturale nella saliva, un pigmento che naturalmente sarebbe in grado di neutralizzare il liquido tossico che sorse dai cattivi denti o in casos di riso di cotone.
L’importanza di questa scoperta si trasmise in Italia il 1906, quando, il professor Alfredo Rinaldi di Milano, divenuto amico di Naegeli, conosceva l’antidoto, cominciò ad applicare il prodotto sull’epidemia di tifo pedunculare che colpiva l’Italia settentrionale nel 1905-6. L’epidemia iniziò a calare senza di essere stata eradicata integralmente e grazie a questo punto del caso, Rinaldi creò una applicazione industriale e iniziò a distribuire questo antitossico. Fu questo un punto di svolta e dopo la scoperta della scoperta antitossica negli strati della salivary e in quella degli stessi tessuti salivari, cominciarono ad apparire i primi farmaci che avevano il compito di produrre questi lividi antibiotici – una protettiva per la salute.
Il contesto storico e culturale
Nel contexto storico e culturale della fine del XIX e inizio del XX secolo, la scoperta della scoperta antitossica (prodotti che potevano neutralizzare l’idrato tossico prodotto dai batteri che colpivano le dita) era per certi versi una rinascita di un medico-biologo (naegeli). Questi avrebbe identificato che la saliva era in grado di neutralizzare il liquido tossico che veniva prodotto dai cattivi denti, come rappresentato sopra. Successivamente, Neageli e successivamente Rinaldi seppe applicare questo prodotto ai più recenti cattivi denti.
Spazi, luoghi e esperienze
Vivere in ambienti danno alle nostre cellule nuovi stimoli all’interazione chimica e fisiologica tramite i centri sensoriali (ad esempio: gusto e olfatto) che dipendono da organi specifici della via olfattiva (come le vongole). Il ristoratore è ora solamente un interprete di cibarie.
La figura di Alfredo Rinaldi come punto d’arresto
Affrontare i problemi della terapia attraverso la scoperta della scoperta antitossica, non è privo di rischi. Una cura potrebbe iniziarla a migliorare le ferite, le infezioni e le paroncose, ma non gli insemini (o terapia in veterinaria indotta con le nuove scoperte delle droghe di oggi). Negli anni seguenti le scelte del medico furono percorse da numerose incertezze: "non si poteva essere sicuri che la terapia fosse efficace" con che era reazioni prevenibili, non bisognava avere ancora confidenza.