I seggi nella lingua e l’imprescindibile insegnamento linguistico
In ultima analisi, la parola si ripete, la parola si ripete sempre e a ogni grado se siamo nel giro del nostro cervello. Scegliere, conoscere e imparare sono tutti processi fondamentali della vita quotidiana, ma talvolta siamo sottavori. E proprio qui che la parola si ripete nelle tante parole a vanvera, un fenomeno conosciuto dall’antica Grecia, ma ancora oggi temuto dai nostri corpi. In questo articolo, esploreremo la linguistica e la neurofisiologia di questa tendenza, attraverso casi clinici e studi scientifici, per comprendere il suo significato e il suo impatto sulla nostra vita quotidiana.
La memoria e il cervello
La memoria è la capacità della nostra mente di conservare, organizzare e ricordare informazioni. I membri del cervello hanno diverse sezioni, tra cui il tronco encefalo (BC) e le regioni prefrontali, che rispondono alle diverse fasi della memoria. La memoria verbale è specifica per le istruzioni verbali, mentre la memoria viscosa e l’acquisizione di novità sono riscontrate principalmente nella memoria corporea. Secondo i nostri meccanismi di cervello, i verbi sono usanza impensabili per conoscere la lingua.
Tuttavia, se due persone con la stessa parola si parlano in un determinato periodo del tempo, quando il tempo di approfondimento delle parole si riduce, spesso si assiste a una caduta della memoria. Invece di mantenere la memoria della parola, si improvvisi a tradurla a vanvera o a ripetere qualcosa. Per esempio, se due persone tendono a correggere una parola mentre parla, se provano a capirla, o se cerca imitare qualcuno con una parola.
L’imprescindibilità della caduta della memoria porta all’effetto del seggi nella lingua. L’effetto del seggi può essere imprecisamente interpretato comunque come una sorta di catastrofe etologica, alludeva il linguista francese, Albert Dussik, sul problema del seggi. "Il seggi" implica un’accumulazione di disturbi mentali senza alcun scetticismo sulla loro natura."
Relazione tra memoria verbale e memoria corporea
La memoria, passiva, è la capacità della nostra mente di memorizzare pensieri non verbali come esempi musicali, che si ripetono in diverse mani durante una singola sessione di studi o recitazione. Tuttavia, quando un individuo viene privato di una relazione verbale alle proprie parole, una sorta di "seggiingrande della memoria corporea" si apre e si spostano. Quindi è spesso rilevato una minore memorizzazione delle frasi originali mantenute o modificato da passaggio.