La vita di un medico gastroenterologo non è sempre facile. Mentre la maggior parte delle persone immagina un medico con un camice bianco, che cerca di curare pazienti con pazienza e dedizione, la realtà è spesso più complessa. In questo articolo, esploreremo la vita dei camici bianchi attraverso l’ottica della serie tv giocosa, ma al tempo stesso seria che si concentra sulla loro esperienza di lavoro.
La sfida di essere un medico gastroenterologo
Il lavoro di un gastroenterologo richiede una combinazione unica di comprensione clinica ed esperto, nonché abilità interpersonali di alto livello. I medici gastroenterologi sono coinvolti in una vasta gamma di funzioni, che vanno dall’accettazione di pazienti, diagnostica, trattamento di disturbi digestivi, alla gestione delle terapie.
Secondo uno studio condotto dall’American Gastroenterological Association (AGA), più del 90% dei gastroenterologi italiani riferisce di avere pazienti con segni e sintomi di malattia cronica, come la malattia di Crohn, il colite ulcerosa e il rene polipoideo. I gastroenterologi devono essere in grado di valutare pazienti con condizioni diverse, inclusi difetti congeniti, malattie autoimmuni come la malattia di Hodgkin, e anche i benefici del trattamento con dei farmaci specifici per quel tipo di popolazione.
Il peso del stress lavorativo
La relazione tra lo stress del lavoro e l’ansia di un medico è ormai ben documentata nella letteratura. Uno studio pubblicato sul Journal of General Internal Medicine, ha scoperto che le malattie psichiatriche e i disturbi neurologici sono strettamente associati a una maggior esposizione a stress lavorativo in medicina.
Inoltre, un articolo pubblicato sui "Clinical Gastroenterology and Hepatology" conferma come spesso i medici gastroenterologhi svolgano lavori prolungati e impegnativi col risultato, spesso, di maggiori probabilità di manifestazione di episodi di sforzo fisico.
La riduzione del stress professionale, attraverso l’attività fisica regolare, la terapia per la distruzione dei vecchi schemi di pensiero o il rafforzamento della relazione tra medico e paziente sono alcuni dei metodi proposti dai magistrati della riduzione del stress lavorativo.
Prescrivere malattie e uso dei farmaci
La prescrizione medica può essere un potere estremamente ampio, ma in realtà, basato sulla diagnostica finale, sulla valutazione casistica e sull’esperienza pratica, che porta innanzitutto la comunicazione tra pazienti e medici a creare le condizioni per una cura utile e, in molti casi, decisiva. Un articolo pubblicato sulla rivista "Nutrients" del dicembre 2020 ha messo in luce l’enfasi sul riequilibrio correttivo tra una dieta adeguata e l’efficacia della combinazione tra molti trattamenti: farmacologici primari o secondari (negli ultimi anni sempre più spinto) , terapia con i test per la diagnosi degli agenti patogeni, e metodi di terapia che impaguano tra i seguenti soggetti dei relitti (le cellule che circolano per produrre sintomi e segni) col corpo: come il vaccino anti-lepori.
Il ruolo del medico gastroenterologo nella prevenzione della malattia
I medici gastroenterologi hanno un ruolo critico nella prevenzione della malattia, specialmente per le cosiddette malattie croniche. Uno studio condotto dall’AGA ha scoperto che il 70% dei gastroenterologi italiani consiglia adeguatamente ai pazienti e ai genitori, dei bambini, una dieta salutare.
Inoltre, un articolo pubblicato sui "World Journal of Clinical Cases" conferma come spesso i medici gastroenterologi si sentano responsabili per la promozione della salute pubblica in relazione al consumo di alimenti altamente nocivi o dannosi. In diversi casi, l’effetto nefasto di alcune sostanze da assumere possono essere riportati e superati con trattamenti ben specifici come la disinquinamento della pelle, o la preparazione di farmaci con risonanza magnetica basata sulla risonanza magnetica.
La prevenzione della malattia gioca un ruolo estremamente importante, e i medici gastroenterologi giocano un ruolo critico in questa vena comunicativa tra il medico e il paziente. È essenziale per loro fornire raccomandazioni informate e supportare i pazienti nel loro stadio di prevenzione della malattia.
La vita dei "camici bianchi": tra le lacrime e la speranza
La vita dei camici bianchi è un delicato equilibrio tra sfide e opportunità. Mentre i medici gastroenterologi affrontano casi complessi e stressanti, si ritrovano anche a vivere esperienze di gratificazione e soddisfazione nel ruolo professionalmente affidabile (i medici svolgono una parte enorme di tipo fondamentale), ognuno coinvolto specificamente nel miglioramento della fiducia diagnostica.
Nel finale dell’articolo notiamo come se da un l’altro per diversi aspetti, il continuo sostegno e aiuto del medico gastroenterologo non sia soltanto un voto sincero per la guarigione del paziente, ma anche un’importante esplicazione di merito sociale grazie all’aiuto di una sanità di tipo universale per tutti gli anni di vita.
Voci di Autorità
Lo stress lavorativo, insieme alla crescente ondata di esigenze e compiti rischiano sempre più i farmaci: le malattie croniche, le malattie infettive acute e le infezioni. Infatti, con la prima rapida diminuzione di questi soggetti, le malattie infettive e le malattie croniche hanno risentito enormemente nella salute pubblica grazie alla loro vasta porzione grazie a istituzioni socialmente e economicamente segnalate, sempre più consistenti.
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Prof. Edoardo Savino – Università di Roma.
" Sono uno dei primi gastroenterologi nella mia città a credere in un trattamento salutare non solo ai pazienti, ma anche ai genitori ed ai figli". -
Dr. Giorgio Battaglia – Università di Firenze.
"Assicurare la prevenzione dei sussidi sanitari continua a costituire l’aspetto più gravoso per i gastroenterologi, ma in futuro ci aspettiamo anche una terapia salutare, che valga più di quanto ricaviamo in termini preventivi nei singoli trattamenti di cura per la condizione del paziente."
- Prof. Pierpaolo Crosta – Università di Torino.
"Abbiamo cominciato con la prevenzione, ma è importante ricordare alla fine che i distacchi alla prevenzione portano ad un’insistenza unica sulla terapia trattativa per guarire."