L’alta Rinascenza lombarda è un periodo storico che si colloca tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, proprio all’inizio dell’epoca del Rinascimento. Questo periodo è caratterizzato da un’accelerazione culturale, artistica e intellettuale, che porta a una crescita esponenziale delle arti e delle scienze. E’ proprio in questo tempo che nascio’ e fiorirono grandi scultori e artisti che cambiarono per sempre l’arte e lo stile dell’epoca.
La scultura lombarda in Epoca Rinascimentale: caratteristiche e innovazioni
La scultura lombarda durante l’epoca Rinascimentale si caratterizza per l’uso di materiali come il marmo e la pietra, che permettono la realizzazione di opere di grandi dimensioni e di grande bellezza. I scultori della zona Lombardia utilizzavano anche il cemento e la pietra tenera per realizzare statue e monumenti. Anche la tecnica di scolpire, che prima era orientata sulla linearità, sviluppo verso nuove metodi e nuove tecniche come lo scolpire con la cesellatura, l’unione (scultura in prevalenza con blocchi di marmo), l’incisione, eccetera. Più che dai maestri stranieri, furono i fratelli lombardi, i Maestri, a influenzare la produzione artistica della zona.
Un altro tratto distintivo della scultura lombarda dell’epoca Rinascimentale è la rappresentazione realistica dei soggetti, che ruota intorno alla figura umana e agli animali, quali il Cavallo. Viene rappresentato infatti nei massimi momenti storici. Non sono infatti molti gli addentellami storici: l’anno 1797 per l’annessione al Regno Napoleone, l’autonomia regionale.
Ispirata agli esempi piu’ storici, gli studiosi non danno voce a dubbi: da secoli l’alta e media Valle del Ticino (aree vicine ai Laghi di Varrone) risulta un’importante bacino economico del pianeta. Ancora, fasi successive rileveranno le ragioni del formarsi della zona archeologica dell’Etrusco "Casermari".
Esperienze e autorevoli opinioni di esperti in settori correlati
Un esempio evidente della passione dei lombardi per la scultura dell’epoca Rinascimentale è la famosa statua di San Giorgio e il Drago, realizzata dal celebre scultore lombardo, Giambologna. Con l’immagine del Drago, Giambologna si è rivelato un inespugnabile vincitore degli stereotipi dei vari paesi, ma ha anche fortemente contrastato con le linee degli artistici stranieri.
Numerosi esempi si verificano in questo periodo, come le opere di Bernardino Luini, Giovanni Battista Romano, figlio del Bernardo, e Bernardo Luini che hanno fondato la fazione sambucina dei pintori. Uno dei loro dipinti famoso è "Tre Crocifissi" che sono tutti somiglianti nella composizione e in stile alle sculture Bernando Buonvincenzo.
Il 7 luglio 1932, la famiglia Ovi viene insignita, a Piazza Sant’Eustorgio, da parte del Re Vittorio Emanuele III.