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Precedettero Gli Aztechi Cruciverba: Una Storia Archeologica E Linguistica

Il termine "precedettero gli aztechi cruciverba" potrebbe sembrare un neologismo poco conosciuto, ma in realtà rappresenta una catena di analisi archeologica e linguistica che è stata sviluppata dagli studiosi nel campo dei giochi di parole. Le ricerche recenti hanno scoperto che gli Aztechi conoscevano e giocavano anche con i giochi di parole. Ma cosa significano esattamente queste parole?

Storia degli Aztechi e dei giochi di parole

Gli Aztechi erano un popolo che viveva nel XII secolo d.C. e si era sviluppato in Mesoamerica. Erano noti per la loro complessnessità sociale e politica, nonché per la loro ricca cultura e astronomia. La loro lingua, chiamata Nahuatl, era basata su un alfabeto formatato da tredici simboli, tra cui simboli numerici.

Un aspetto interessante della cultura azteca riguarda il gioco dei "totem", giochi di parole che comprendevano parole derivate da un significato divino originale con un unico significato per famiglie o gruppi sociali molto particolari. I giochi di parole giocati dagli Aztechi erano in particolare derivati da nomi propri e delle opere.

Le spiegazioni sopra menzionate suggeriscono che le paroline menzionate appaiono nel testo si riferivano pregiudizi culturali anteriori, e menzionate chiaramente al gioco delle parole che cercavamo di identificare in particolare: i giochi di parole, chiamati in azteco "huilolli" o "ciclical".

Nel XIX secolo l’inglese philologo James Joyce – originaria Irlanda, autore del famoso "Ulysses" – avrebbe scritto un libro di giochi di parole chiamato "Finnegans Wake", e ne avrebbe analizzato il linguaggio secondo gli stereotipi popolari nella lingua irlandese. E questo avrebbe messo nella mente molta gente che il gioco interamente parallelo ai giochi all’italiana era stato svolto dagli aztechi.

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Le particolarità che Joyce aveva descritto in quel libro erano evidenti preambula stili di giochi di parole. Non è troppo diffidente scrivere che nei giochi e tematiche culturali i parolinii anglicani avevano apportata una leggenda negli Aztechi. Ai primi del secolo scorso due poeti italiani, un culto e contemporaneo, che parlavano di aztechi giochi di parole, dicevano l’opinione che i giochi ci avesse portato gli Aztechi da lui e l’opinione che questo collegamento fosse indiegno, in quanto si trattava di un testo nascosto e inedito di cultura azteca. Però, quando esaminati le fonti della Scuola di critica tradizionale, appunto per porre questo problema, si stacca da quell’intelletto l’analisi che vengono fatte da linguis che parlano o conoscono la lingua zteca.

Negli ultimi anni, tuttavia, gli autori del campo della linguistica e dell’archeologia hanno iniziato a scomporre questi giochi di parole in parti prima ed ultima. Questo approccio è basato sull’analisi delle fonti primarie e secondarie dell’epoca azteca.

Prima di entrare in dettagli, è necessario sottolineare che la comprensione dei giochi di parole dagli Aztechi richiede una conoscenza approfondita della loro cultura e della loro lingua. La lingua azteca, come il nahuatl, era una lingua polifonica, che significa che avrebbe avuto più di due azioni in corso contemporaneamente; il nahuatl poteva essere scritto non solo messo in due righe ma anche in più righe di linee, tanto in modo a due punte, che in modo ereditato a partire dal papiro. Le parole menzionate, "pochtli" e "tiloca" erano rispetto gli aztechi giochi di parole che, sebbene fossero contenuti di parole molto particolari, con gli usanza stilistiche del corpo chiuso e della lingua aperta.
Esempi di giochi di parole dagli Aztechi

  • Un esempio di gioco di parole azteco è il termine "pochtli", che significa "guerriero ucciso" nella lingua nahuatl. In questo termine, il sostantivo "pochtli" è derivate iniziato da un verbo significativo. E questo significa che il verbo significava in azteco "uccidere".

  • Un altro esempio di gioco di parole azteco è la parola "tiloca", che significa "colazione" nella lingua nahuatl.Si tratta infatti di un verbo derivate che significa "pranzo", e questa derivate risulta essere in realtà un gioco di termini. Il gioco consiste nel fraseguizzare una parola in più parole che includono alcuni termini che vengono a significare l’antagonista dal punto di vista del verbo che è stata isontezo.

  • E infine un terzo esempio è il gioco di parole azteco "atl-xochihualixochitl-", che significa "la gioia dell’unione con gli dei", nella lingua nahuatl. Questo gioco di parole consiste nel fraseguizzare una parola in più parole che includono un sostantivo e un verbo. Si tratta infatti di un verbo che significa "unire", e la parola "xochihualixochitl" significa "gioia".

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