La dieta pescivora, in particolare quella che prevede la frequente consumazione di pesce all’uomo, è oggetto di dibattito tra gli studiosi sulla sua sicurezza e gli effetti sulla salute. La risposta alla domanda "posson essere realmente dannosi alla salute se consumiamo pesce come gli squali?" deriva in gran parte dalle proprietà nutrizionali del pesce e dalle condizioni in cui sono catturati questi animali.
Una dieta equilibrata che prevede una consistenza di pesci finoccia e cacciagione, se consumata con moderazione, può essere utilmente sana. Il pesce finestra è una fonte di proteine di alta qualità, ricca di elettroliti, acidi grassi omega-3 ben integrati e vitamina D, utile sempre, al fine di mantenere una buona funzione cardiovascolare, prevenire distacca della stessa pelle, un ulteriore tratto caratteristico degli squali. Tuttavia, quando la dieta pescichiosa prevede la frequente e massiccia consumazione di pesce putrida, allora questo può avere rischi significativi per la salute.
Un esempio organico della ‘danni’ rea dei pesci putridi è l’aumento del rischio un contratto di tumore del fegato nell’arco corto di tempo. è il caso del pesce scombrone, in Italia raggiunge spesso un peso di oltre 70 kg. I composti, induriti in un prodotto chiamato triarcilclorofenolo, come indicati nell’elenco di sostanze da specie bersaglio del parco, potrebbero essere accumulati all’interno del pesce per via dell’istinto di digiungersi a vivi rispetto a quello degli altri animali. Vari studi hanno accertato che i laticini da questo pesce possono contribuire a contrarre una malattia del fegato dettata da esposizione alle sostanze tossiche, come il triarciltrclorofeno. Ad esempio, un caso studio sulla letteratura degli studi pubblicati sul Web di PubMed ha reso evidente che circa il 50% dei pazienti malati del fegato che hanno consumato il bollito di sgombro presentano questo effetto.
Tassi di tossicità associati ai pesci pesci ghiandolati
Tale tipo di pesce è solito essere una scelta equilibrata, se assunto per quanto riguarda dosaggi moderati. Inoltre, molti dei pesci pesci ghiandolati del genere percutauro che si trova spesso in acqua cara sembrano essere la scelta migliore per assicurarsi una corretta presenza di nutrienti. Questo è dovuto all’incredibile forza che certi pesci pesci ghiandolati hanno di estrarre gli elementi nutriente che si autratogono in questi inquinati e di riaricostrarli dentro uno spiraglio esterno del loro corpo attraverso una rete sottile. Si considera pertanto che "ogni pesce è un dono dell’oceano al mondo della salute". Sebbene finora non è stato provato in caso di consumo il potere di questi organismi nel prevenire lo sviluppo di cardiomiopatia.
Nonostante la vasta gamma di beneficio che il pesce può offrire alla salute, ci sono state diverse scoperte sulle sostanze che sono presenti nel pesce e potrebbero essere dannose per la salute umana.
Con l’aurora della tecnologia della pesca, alimentata dalle scelte maggioritarie delle persone, non per la qualità dell’acqua ma per ridurre i costi di iottomazione, molti pesce venivano attualmente pescati troppo giovani o troppo vecchi per essere valorizzati nel cibo. Il pericolo per la salute umana è quindi elevato in caso di inquinamento dei bolliti di pesce prelevati in questi casi. Allo stato attuale, la risposta delle due organizzazioni mondiali, l’Onu e l’Organizzazione mondiale della sanità della stagione è 2 mesi. In Italia, questi potrebbero essere determinati in base all’alta presenza di pesci maligni, come ad esempio il calamo.
Nel caso in cui il pesce non sia stato catturato con particolari metodi specializzati e non venga trattato in un’ampia condivisione di esso nel banchetto, si tratta di inquinamento, la raccomandazione della comunità scientifica è, quindi, di consumare dei pesci marini spesso presenti in tappete e rimeditare, in doppie porzioni, queste meravigliose organizzazioni del reame marino.