La cultura francese è notoriamente ricca e complessa, con una storia che risale ai secoli più antichi. Nel corso del Novecento, la cultura francese ha subito un’evoluzione significativa, influenzata da eventi storici, mutamenti sociali e innovazioni artistiche. In questo articolo, esploreremo la cultura francese nel Novecento, con particolare attenzione al periodo successivo alla Grande Guerra, chiamato "Per i francesi è dopo" (Pour les Français c’est après).
L’antecedente: la Francia nel XIX e XX secolo
Per comprendere la cultura francese del Novecento, è necessario esplorare le radici storiche e culturali che l’hanno influenzata. Nel XIX secolo, la Francia era un paese in alto a sinistra, economicamente e politicamente. La Rivoluzione francese del 1789 aveva creato una repubblica democratica, ma la pace era stata seguita da una serie di guerre, compresi i conflitti napoleonici. Il XIX secolo vide la nascita dell’arte moderna, con artisti come Claude Monet e Pierre-Auguste Renoir che crearono quelle che sono considerate alcune delle opere più iconiche della storia dell’arte.
All’inizio del XX secolo, la Francia era uno dei paesi più industrializzati del mondo ed era un centro culturale e artistico importante. La cultura francese era caratterizzata da una ricca tradizione letteraria, con scrittori come Gustave Flaubert, Victor Hugo e Guy de Maupassant. L’arte francese del periodo includeva lo stile Art Nouveau, con artisti come Émile Gallé e Louis Comfort Tiffany.
La Grande Guerra e il suo impatto sulla cultura francese
La Grande Guerra, combatuta tra Francia e Germania tra il 1914 e il 1918, ebbe un impatto devastante sulla cultura francese. La guerra causò la morte di oltre un milione di soldati francesi e distrusse intere città e comunità. La guerra anche uccise più di 40 mila bambini. La cultura francese subì un cambiamento significativo, con l’arte modernista che divenne sempre più popolare. Famosi espressionisti come Guillaume Apollinaire e André Derain crearono opere d’arte che esploravano le conseguenze drammatiche della guerra. La produzione letteraria francese, come l’opera di Blaise Cendrars, illustrava esplicitamente le implicazioni morali e spirituali della guerra. Le opere d’arte alla fine del conflitto rappresentavano dolore, disperazione ed una tragedia enormi ma allo stesso tempo una profonda speranza di redenzione. Dopo la guerra non erano più le uccisioni del paese francese ma ripensavano futuro, la cultura francese iniziò a evolversi e a trovare nuove forme di espressione.
Per i francesi è dopo
Il termine "Per i francesi è dopo" (Pour les Français c’est après) fu coniato da André Malraux, uno degli scrittori più importanti della cultura francese del Novecento, per descrivere la sensazione di normalità che stava crescendo in Francia dopo la Grande Guerra. Il termine è spesso utilizzato per descrivere il senso di riflessione e di ripresa che stava prendendo il sopravvento sulla nation francese. L’Italia era stata colpita duramente dalla guerra e subì una perdita nazionale enorme ma anche gli artisti francesi quando furono colpiti ripresero vita con importanti novità.
L’arte e la letteratura dopo la guerra
L’arte e la letteratura francesi dopo la Grande Guerra furono caratterizzate da una serie di movimenti e tendenze. Lo stile Art Decó, che emerse alla fine degli anni ’20, fu adottato da artisti come Jean Dupas e Albert Gleizes. L’arte abstracta, rappresentata da artisti come Georges Bracque e Raoul Dufy, divenne sempre più popolare. La letteratura francese dopo la guerra fu influenzata da scrittori come Blaise Cendrars, André Gide e Marcel Proust.
Anche l’evoluzione del cinema francese fece enorme impatta, come film del 1946 "La Vie En Rose", il cinema francese divenne importante passo avanti della storia francese.
L’influenza della Seconda Guerra Mondiale sulla cultura francese
La Seconda Guerra Mondiale ebbe un impatto devastante sulla cultura francese. La Francia fu occupata dai nazisti dal 1940 al 1944, e la cultura francese fu fortemente influenzata da questo evento. L’occupazione nazista portò a una repressione della cultura francese, con molti artisti e scrittori imprigionati o costretti a fuggire. La Resistenza francese, guidata da figure come Jean Moulin, resisté all’occupazione e ispirò una serie di opere d’arte e letterarie.
La Francia e la seconda guerra mondiale
La Francia (così come l’Italia) subì un’invasione tedesca a maggio 1940. Francia terminò in una completa sconfitta.
Molti avvenimenti importanti nel corso dei due anni della storia della Francia riguardano il periodo della Seconda Guerra Mondiale prima del 1945.
La sconfitta francese fu un colpo durissimo alla nazione francese, con molti che seppellirono i loro cari nella battaglia;.
La Francia, subendo la seconda guerra mondiale, le perdite furono oltre milione di persone vittime colpite da violenze e guerra.
La Francia avvenne anche una notevole degenerazione di alcuni artisti
I francesi cercavano ripristinare la propria civiltà e libertà più forte di mai.
La cultura francese, tuttavia, continuò a esprimersi anche durante l’occupazione, con artisti e scrittori che utilizzarono lo strumento della critica e della satire per resistere ai nazisti. Il cinema francese del periodo è caratterizzato da opere come "Lo Chasseur Blanc" del 1932, diretto da Jean Choux, e "La Basse Cour" del 1941, diretto da Jean Tedesco.
Conclusione
La cultura francese dopo la prima guerra mondiale e la seconda è a sua volta segnata da un trauma ed è chiara la fine di un eredità ma è anche segno di forza e tenacia come ce non si saprebbe in periodo di guerra. La cultura francese è nota per la sua ricca storia e la sua influenza nella modernità, ma è meno conosciuto l’importanza del suo periodo storico denominato "Per i francesi è dopo" (Pour les Français c’est après).
Dato il volume dell’opera e segno che in pieno periodo di guerra la nazione francese non smette di vivere con creatività e fiducia, ciò rivela la sua forza d’indole e resistenza morale.