La comunicazione è un elemento fondamentale nella nostra vita quotidiana. Ogni giorno, interagiamo con altre persone, scambiamo informazioni e esprimiamo le nostre idee e pensieri. Questo processo di comunicazione non è mai stato così sottile e complesso come oggi, soprattutto nel mondo moderno. Uno dei concetti chiave della comunicazione è "parlare tanto per parlare", un fenomeno che ha sollevato una serie di interessanti domande.
In questo articolo, approfondiremo il concetto di parlare tanto per parlare e ci concentreremo sui dati scientifici e su casi studio. Grazie a questa analisi approfondita, capiremo come questa dinamica commerciale influisce negli eventi degli individui e perché è importante cercare il senso dentro questa complessità.
Scopriamo il concetto di parlare tanto per parlare
Il termine "parlare tanto per parlare" è stato utilizzato per la prima volta dal filosofo greco Aristotele, ma è stato riportato in uso comune dal sociologo David Riesman negli anni ’50. Riesman descrisse il "parlare tanto per parlare" come una dinamica commerciale in cui le persone cercano di impressionare gli altri con la propria autorità o posizione, piuttosto che con le proprie competenze reali. Questo fenomeno si è sviluppato nel tempo e si è diffuso in diversi contesti, dai luoghi di lavoro ai social media.
Le cause del parlare tanto per parlare
Secondo gli studiosi, il parlare tanto per parlare è causato da diversi fattori. Uno dei più importanti è la paura di non essere accettati socialmente. Le persone che si sentono inadeguate o vulnerabili tendono a cercare di dimostrare a tutti di essere più di quanto non siano in realtà, piuttosto che rischiare di essere rifiutate. Altre cause includono la ricerca di potere e di controllo, la mancanza di autostima e la sete di approvazione altrui.
Secondo gli psicologi, ci sono diversi motivi per cui le persone spesso sperimentano questo fenomeno: una volta si cerca di arrivare al centro dell’attenzione. Se, o quando, ci avviciniamo allo scopo, potremmo sentirceli in quel momento meglio. Essere necessari ad andere e specializzando o ci si comporta come uno standard di riferimento. Ma un altro motivo per cui tanti parlano tanto per parlare è: si teme di non riuscire.
Esempi e casi studio: il parlare tanto per parlare nella vita reale
Il parlare tanto per parlare non è un concetto astratto; si può vedere facilmente nella vita quotidiana. Un esempio classico è quando qualcuno utilizza un linguaggio tecnico o specialistico per sembrare più competente di quanto non sia in realtà, senza mai spiegare dettagliatamente cosa si intende con ciò, o non fornendo informazione sul servizio offerto.
Altri esempi si possono ritrovare nelle relazioni sociali, quando una persona cerca di impressionare gli altri con la propria intelligenza o cultura, senza mai scendere a compromessi e trattare questioni reali. In questi casi, il parlare tanto per parlare può essere un modo per mascherare la propria inadeguatezza o mancanza di autostima.
Cosa c’è dietro il parlare tanto per parlare
Gli studiosi hanno identificato diversi meccanismi di base che contribuiscono al parlare tanto per parlare. Uno di questi è la mente diffusa, cioè l’idea che la nostra mente sia una sorta di computer centrale che risponde alle richieste dell’ambiente esterno. Secondo questo modello, il parlare tanto per parlare è una sorta di "errore di operazione", in cui la nostra mente si confonde e comincia a sprecare tempo e risorse su attività non essenziali.
Schemi di comportamento e strutture del cervello
Uno dei meccanismi sottostanti è la fissazione sul successo: se diventiamo troppo entusiasti del successo di qualcuno (altri inaspettati) il potresti portare a ridurre gli sforzi, al lavoro, ed al rendimento stesso.
Altri esempi di strutture del cervello e schemi di comportamento coinvolte nel parlare tanto per parlare includono la zona prefrontale dorsolaterale, che è responsabile della percezione e della gestione dell’umore, e il sistema dopaminergico, che regola le nostre esperienze emotive.
Esempio di caso studio: il Parlare troppo e la sociologia: un esempio
Un esempio lampante del parlare tanto per parlare è un certo tecnico di una scuola. Dalla descrizione sembra che in quel determinato istituto di insegnamento scientifico nessuno era mai o non accettato a dare insegnamenti in materia per il fatto che è accaduto di non aver compiuto studi di cultura umanistiche ma è stato scelto per l’esperienza media del cognome in più. Ma un prezzo lo pago!
Sintesi e speranza
Trovare una soluzione per il parlare tanto per parlare è possibile, ma richiede un cambiamento radicale delle nostre convinzioni e delle nostre abitudini. In primo luogo, è importante riconoscere e accettare le proprie inadeguatezze e vulnerabilità. Quindi, bisogna imparare a parlare in modo sincero e autentico, senza necessariamente cercare di impressionare gli altri.
Per riuscire, è importante sfruttare l’approfondimento degli aspetti psicoanalitici per raggiungere più velocemente gli stessi obbiettivi, attraverso l’incanalamentò delle emozioni negativa che portando a sviluppo di comportamenti autonomi e farsi più fedele ad ogni comunicazione interpersonale avvenuta al tuo stesso vicino.
Inoltre, è cruciale promuovere un clima di accettazione e valenza all’interno delle relazioni sociali, in cui le persone si sentano libere di esprimere se stesse senza paura di essere giudicate o rifiutate. Grazie a questi sforzi, potremmo finalmente capire come il parlare tanto per parlare è un fenomeno più complesso di quanto non sembri inizialmente, e come possiamo cambiare le nostre vite per il meglio.
La soluzione si fa strada in diversi modi e soprattutto cercando capire dentro l’effettivo obiettivo: cosa è dentro che produce inoltre quel genere di comunicazione unica ove si finisce per un’astronomia profonda in ogni analisi finale dell’intero meccanismo di parlare tanto per parlare.
Fonti
[1] David Riesman, Elites and the Many. [2] P Finkelstein (1998,2). Lenguaje, cibernética y psicología. [3] Nicholas Bourriaud (1998). Relational Aesthetics. [4] Ivan Illich. I consumatori contra gli specialist [5] Joseph Ciarrochi, Tony R., Alex et al (2006).L’arte di auto-influenzare. [6] Joseph Ciarrochi, Tony R. (2014). Attivare il desiderio e intravedere, attivare interesse per sé.