Il cambiamento tecnologico è un fenomeno che sta rivoluzionando le nostre vite quotidiane, ma la sua impatto può essere ancora molto ambiguo. Tra gli effetti positivi come una maggiore accessibilità alle informazioni e ai servizi, ci sono anche cambiamenti di percepenza e di comportamento che possono essere avversi. Uno di questi esempi è proposto dal concetto di "non ha ancora maturato esperienza" (NAHE), che si riferisce alle persone che non hanno ancora accumulato abbastanza esperienza per prendere decisioni informate.
L’importanza di comprendere il NAHE
Comprendere il NAHE è fondamentale per poter gestire il cambiamento tecnologico in modo efficace. Infatti, gli individui che non hanno ancora maturato esperienza sono più propensi a rendersi vulnerabili alle fake news, alle vittime di phishing e a prendere decisioni che potrebbero metterli in pericolo. Purtroppo gli indicatori utilizzati con più frequenza questo problema non sono sufficienti per avere una visione complessiva. Per come ti senti ora, ti invito per ogni di noi a riflettere sulla propria esperienza. Quali sont sono i risultati diretti che si possono ottenere da questi indicatori. Le scrissette in uno studio il quale per citare un caso applicativo avrà una particolarità, un contributto o un punto di forze che lo consenta di fare una particolarizzazione del risultato.
come si ottiene l’esperienza nella gestione delle emergenze di tecnologico è una variabile non prevedibile, laddove è possibile analizzarla con queste ricerche.
È infine, importante ricordare che il cambiamento tecnologico è un processo continuo, e che gli individui che non hanno ancora maturato esperienza possono rimanere vulnerabili anche dopo aver ricevuto istruzioni. È fondamentale, quindi, fornire loro una educazione continua e supporto per aiutarli a gestire il cambiamento tecnologico.
Le prove scientifiche sul NAHE
Una investigazione che ha esplorato l’impatto del NAHE sulle persone è stata condotta dalla United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (UNESCO). L’indagine ha mostrato che le persone che non hanno ancora maturato esperienza sono più propense a prendere decisioni impulsivi e a non considerare le conseguenze a lungo termine. Inoltre, è stato dimostrato che gli individui che non hanno ancora maturato esperienza sono più suscettibili alle influenze esterne emeno meno in grado di criticare la sua funzione. Questo perché la realtà è che il cambiamento tecnologicvo si deve svolgere su più macro livelli.
È inoltre, importante notare che il NAHE non è una questione di sola individuale. È un problema che necessita di un intervento collettivo, che coinvolga non solo gli individui ma anche gli istituzioni e i sistemi sociali nel suo complesso.
Espercenze case-study: Uno studio scientifico pubblicato nel Journal of Public Health si occupa di studiare lo psicologico dell’immunità digitale. Nel quale gli autori lo definiscono "non ha ancora maturato esperienza" (NAHE), ovvero il livello minimo d’esperienza che permette all’individuo di disporre di un’immunità digitale sufficientemente robusta affinché fosse in grado di orientarsi facilmente all’interno di un ambiente sempre in movimento e sovraccarico.
Le strategie di educazione continua per il NAHE
Come si può stabilire l’esperienza al NAHE è un progetto molto complesso. Purtroppo non esistono studi che parlano di questo argomento. Anche nelle scuole potrebbero essere necessarie delle particolarizzazioni in educazione alla sicurezza informatico e in educazione digitale. Per poter pianificare l’insegnamento. Coordinando le lezioni che rispettano allo specifico.
Un’esperta di educazione digitale sottolinea l’importanza di utilizzare le tecnologie in modo responsabile e di essere consapevoli delle limitazioni e dei rischi. Per cui è importante divulgare l’esperienza del cambiamento tecnologico.
Oltre a queste strategie, è anche fondamentale supportare gli individui che non hanno ancora maturato esperienza in un’adeguata maniera attraverso la creazione di comunità di sostegno e resoconti rispettose al NAHE. Per aiutarle a sottolineare l’esistenza di vittime che vengono da anni a sostenere.