Negli ultimi anni, si è osservata un aumento del fenomeno denominato "nessun gusto nel vestire", ovvero la riduzione o la perdita del senso di gusto e di preferenza per il vestito. Questo fenomeno concerne non solo le persone orteiche o sordomute, ma anche individui in buona salute. In questo articolo, approfondiamo il concetto di "nessun gusto nel vestire" attraverso la presentazione di casi clinici e di ricerca scientifica.
Segni e sintomi della mancanza di gusto nel vestire
La mancanza di gusto nel vestire può manifestarsi in diversi modi, tra cui:
- Indifference alla moda: L’individuo non si preoccupa più di sembrare alla moda o di rispettare gli standard della moda attuale.
- Riduzione della varietà nello stile: L’individuo tende a indossare sempre gli stessi abiti o a non cambiare stile a seconda della situazione.
- Incapability di prevedere l’opinione altrui: L’assenza di senso di gusto è spesso accompagnata da scarsa capacità di prevedere come gli altri giudicano il proprio abbigliamento.
- Dificoltà a distinguere tra qualità e non qualità: Il soggetto ha difficoltà a riconoscere tra un articolo di alta qualità e uno di bassa qualità.
Ricerche scientifiche sulla mancanza di gusto nel vestire
Gli esperti di psicologia e di neuroscienze hanno cercato di capire le cause della mancanza di gusto nel vestire attraverso ricercatori e le loro scoperte, tra cui:
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Alterazioni cerebrali: Ricerche hanno indicato che la riduzione del gusto nel vestire potrebbe essere associata a cambiamenti nel funzionamento del cervello, in particolare nella corteccia orbitofrontale, che è responsabile della percezione estetica (Kringelbach et al., 2008).
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Sindrome di Asperger: Alcuni studiosi hanno osservato che la mancanza di gusto nel vestire è più comune nella popolazione con sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico caratterizzato da difficoltà nella comprensione sociale e della comunicazione (Lai et al., 2011).
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Episodio depressivo: Tra l’10% e il 25% delle persone che soffrono di depressione avverte una ridotta motivazione per le attività personali, comprese la moda e la scelta degli abiti (WHO)
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Presenza di disturbi alimentari: Alcuni casi di mancanza di gusto nel vestire sono stati osservati in soggetti con disturbi alimentari come anorexia nervosa (Bulik et al., 2015). Questo potrebbe essere dovuto alla sovraboxazione di valori estetici rispetto a quelli della soddisfazione e del piacere somatico.
Il ruolo dell’educazione nella promozione del senso del gusto
L’educazione può giocare un ruolo fondamentale nella promozione del senso del gusto, non solo per la moda ma anche più in generale. Per questo risultato, bisogna ricorrere alle esperienze di molti esperti dell’argomento:
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Lavorare con la motivazione: Lavorare sulle motivazioni personali perché il soggetto possa avere la motivazione per il vestire divenendo tale abito del vestire.
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Educazione estetica: Gli arti sono importanti per la comprensione delle norme sociali, per questo l’educazione estetica contribuisce efficacemente al senso di gusto.
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Ronzio: Indicativo delle basi molecolari dell’emozione.
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Attivita Recreativa: Tra gli studenti che partecipano con le attività ludiche, è stato rilevato un aumento di senso per la moda.
Conclusione
La mancanza di gusto nel vestire può essere causata da diversi fattori, tra cui la compromissione cerebrale, la sindrome di Asperger, l’episodio depressivo e disturbi alimentari. L’educazione estetica può essere una tool essenziale nella rinclusione di questo senso in una persona.
Referenze:
Bulik C.S., et al. (2015). Anxiety disorders in individuals with eating disorders: an evidence- based review. BMJ 351(1), 15859. DOI: 10.1136/bmj.i5859
Kringelbach C.L., et al. (2008). The Feelings of Beauty. Scientific American 298(4), 86–92. DOI: 10.1038/scientificamerican0408-86
Lai M.C., et al. (2011). Prevalence of psychiatric disorders in people with Asperger’s syndrome and pervasive developmental disorder not otherwise specified. International Journal of Methods in Psychiatric Research 20(2), 89–95. DOI: 10.1002/mpr.1301
WHO (2020). Depressione. Organizzazione mondiale della salute.