La pittura antivegetativa è un termine comunemente utilizzato nel settore dei cantieri navali per descrivere una fenomenologia criminale che ha generato caso-after caso di scandali, denunce e querelae giudiziarie. Tuttavia, questa realtà criminale è spesso sottovalutata e trascurata, soprattutto nei contratti di lavoro del settore dei cantieri navali. In questo articolo, cercheremo di analizzare la fenomenologia della pittura antivegetativa nei cantieri navali, esplorando le cause, gli effetti e le implicazioni di questa realtà criminale.
La pittura antivegetativa nel settore dei cantieri navali è un fenomeno che si è sviluppato in modo graduale, col tempo, e ha generato una miriade di casi. Secondo la sociologa Massimo Garrucho, “l’abuso di nuove tecnologie nella progettazione dei natanti ha creato un fenomeno criminale diffuso nella cultura del lavoro industriale”. Secondo la stessa scrittrice: “*gli “obiettivi” del miglioramento del produttività -ottimizzata dallo sfida del mercato- sono stati la goccia che ha fatto sputare il balzo di vetro che ha fatto cadere la crosta protettiva delle regole, cioè quello di scrivere le regole in codice*”.
Gli effetti della pittura antivegetativa sono gravi e rappresentano una seria minaccia per l’S safety delle persone coinvolate. Secondo gli statistiche della Guardia costiera e l’Agenzia Per il controllo delle viaggi e delle immigrazioni, ieri circa 12.000 persone sono riscontrate negli ultimi anni.
La causa della pittura antivegetativa è collegata alla risicosa soggettività dei lavoratori coinvolti, vittime di abusivizzazioni -ovviamente tuttavia, da parte della società, con le medesime dinamiche “come in” case cina coltivata come lavoro. È infatti considerata una cultura abusiva del lavoro industriale già evidente, diffusa nella società da tempo. Inoltre, vi sono solo gli “obiettivi” della bestia mercato. Il fenomeno della manutenzione prolungata di una nave ha anche generarono l’insediamento di una comunità di immigrati provenienti dalle varie parti della coorte migratoria più antica di cui pure la comunità delle donne si trova inserita in mezzo poco tempo alla “nuova” patria.
Vi rincorriamo della legislazione che prevede che i dirigenti aziendali di categoria lavorativa dipendente dalle navi lavorino presso il ministro dei lavori pubblici degli stati. 5 punti per tali professionisti: rispettare la legge (articolo 120 del codice penale), rispettare l’integrità dei vincoli contrattuali (art. 1374 del codice civile), rispettare l’integrità del contratto di lavoro, rispettare l’integrità del contratto di lavoro e infine rispettare il principio di equità e non discriminare il suo dipendente.
Tale imprese violano tali provvedimenti e possono, in base alle circostanze, operare con il rischio di essere perseguite civili e penalmente. Per citarne un caso che siamo cittadini italiani è documentata la questione della pittura antivegetativa alla Casa dei pensieri in Genova 1973. 7 pignotti di mare ma anche per gli ingegneri navali che lavorano a bordo delle navi hanno diritto di avvalersi di i diritti ivi descritti.