Lo sport, considerato fin da sempre un mezzo per promuovere la salute, l’allenamento e il benessimo fisico, negli ultimi anni è diventato sempre più competitivo e intensivo. Ciò ha portato a un aumento delle performance e dei risultati, ma anche a un problema sempre più serio: il doping. Ne fa uso lo sportivo che bara, ovvero l’azzardo intenzionale di ottenere un vantaggio artificiale attraverso la somministrazione di sostanze proibite, è divenuto una pratica diffusa e pericolosa che mette a rischio la salute e la lealtà sportiva.
La storia del doping: da una pratica medica a un reato sportivo
Il doping ha origini remote, risalendo alla pratica medica antica di somministrare sostanze per mantenere la salute e migliorare le prestazioni fisiche. Tuttavia, con l’aumento della complessità degli sport e la crescente pressione per ottenere risultati, il doping è divenuto sempre più un problema serio. All’inizio degli anni ’60, il Comitato Olimpico Internazionale (COI) ha iniziato a prendere misure per prevenire l’uso di sostanze proibite negli sport olimpici. Nel 1967, il COI ha adottato la prima regola contro il doping, seguita da altre regole che hanno sempre più limitato l’uso di sostanze proibite.
La psicologia del doping: l’azzardo e la pressione
Il doping è spesso considerato un problema di psicologia, piuttosto che di medicina o di diritto. Gli atleti che doping si vedono spesso sotto pressione per ottenere risultati migliori, a causa della concorrenza e della percezione di dover essere "il migliori". Questa pressione può portare a un aumento della tossicodipendenza e al ricorso a sostanze proibite per ottenere un vantaggio artificiale. Una ricerca recente ha dimostrato che gli atleti che doping hanno un tasso di tossicodipendenza più alto rispetto ai non doping (1).
La diffusione del doping: da un problema locale a un problema globale
Il doping non è più un problema locale, ma un problema globale. Sia gli sport professionistici che amatoriali sono colpiti dal problema, e le nazionalità più ricche e potenti sono quelle che più facilmente accedono a sostanze proibite. Una ricerca del 2020 ha dimostrato che il 70% degli sport internazionali rivela casi di doping, con il 30% di questi casi considerati "gravemente disdicevoli" (2).
La reazione del pubblico: dalla simpatia all’indignazione
La reazione del pubblico al doping è cambiata con i secoli. Inizialmente si sentivano simpatia per l’atleta che doping, che era viste come un outsider che cercava di superare i limiti. Tuttavia, con l’aumento della concorrenza e della pressione, gli sportivi hanno iniziato a rifiutare l’idea del doping e a vedere quelli che lo sfruttano come "loser" e non come veri cacciatori di emozioni.
La legge e l’applicazione del doping: aspetti controversi
La legge sul doping è complessa e controversa, poiché coinvolge una vasta gamma di fattori, tra cui la percezione pubblica, le questioni politiche e l’umano psicologico del doping. Sia i governi e le organizzazioni sportive che rivista dei media e giocatori da prendere posizione sul problema del doping e la conseguente normativa sarà costretto a tenere conto delle continue evoluzioni in materia.
Falsificazione dei risultati: la presenza di ormoni anabici nei campioni di ormoni
Un problema particolarmente inquietante è la presenza di ormoni anabici e di androgeni (HCG e GH) nei campioni di urina di alcuni atleti. Sono ormoni naturali secreti dal corpo umano, ma quelli sperimentalmente sono stati ampiamente utilizzati dagli atleti per aumentare il suo ritmo. Tuttavia, esattamente come gli antidoti sono stati sviluppati da parte della nazione dominante per contrastare il doping a livello mondiale, e sputati a prezzo di carichi eccezionali contro quegli svantaggiati che non hanno gli stessi finanzi da spiegare
(i cosiddetti "normali mezzi").
Lo sport di strada: il doping tra amici per corruzione e altre abitudini indesiderabili
Sempre più a causa dei guadagni economici enormi che da sempre spingono le leghe, squadre e sportivi verso corruzione ogni giorno, dal doping al disonestà nei massaggiamenti e nei massaggi, usando anche la violenza fisica per mantenere al proprio interno la concorrenti cosiddette dal loro punto di vista, nella zona fadiga specie tra l’ inizio e la fine del torneo. Queste opzioni disoneste negli sport si riscontrano l’ evidente conseguenza, l’ assenze sui campi sportivi.
Di grande giovamento sarebbe quindi:
- Attivare interventi educativo da destinare alle squadre che rappresentano classi emarginata, che sentasi discriminata senza avere accesso economico per portare avanti la loro carriera.
- I pagamenti del corpi arbitrale per poter garantire la regolarità del torneo e di conseguenza dei benessere anche per i giocatori stessi.
Approfondimenti: la causa del doping e i suoi effetti sulla salute
Il doping è un problema serio che richiede un approccio multidisciplinare. La psicologia, la medicina e la legge devono essere integrate per comprendere e combattere il doping. La causa del doping è spesso legata alla pressione e alla concorrenza, che porta gli atleti a cercare di ottenere vantaggi artificiali per migliorare le loro prestazioni.
Prevenzione e lotta al doping: strategie e iniziative
Prevenire e combattere il doping richiede una strategia a lungo termine e un impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti nello sport (atleti, squadre, organizzazioni sportive, governing body, media e governi). Ecco alcune strategie e iniziative per prevenire e combattere il doping:
- Educazione e informazione: informare gli atleti e la società sportiva sui rischi e le conseguenze del doping.
- Sottoposizione agli esami: eseguire esami di urina e sangue per individuare eventuali sostanze proibite.
- Assistenza e trattamento: offrire assistenza e trattamento agli atleti che hanno problemi di doping.
Conclusione: un problema serio che richiede un approccio multidisciplinare
Il doping è un problema serio che richiede un approccio multidisciplinare. La psicologia, la medicina e la legge devono essere integrate per comprendere e combattere il doping. Gli interventi educativi saranno la scelta migliore per far sicuramente avanzare le competizioni sportive, e le possibili proposte che si videro nei commi successivi farebbero riferimento a delle misure correttive, volte a garantire ed evitare comunque situazioni del genere.
Fonti:
(1) International Journal of Sports Medicine, Vol. 34, N. 7, 2013.
(2) Journal of Sports Sciences, Vol. 38, N. 12, 2020.