Il celiaco è una malattia autoimmune cronica che colpisce una grande fetta della popolazione italiana. La malattia è caratterizzata da una reazione dolorosa e infiammatoria del tratto gastrointestinale, principalmente del duodeno e dell’intestino tenue, in risposta a proteine presenti nel pane e nel pasta tipicamente derivanti da frumento (gliammagini). Il celiaco può causare disturbi digestivi gravi, come diarrea, coliche e problemi di assorbimento dei nutrienti, che possono essere particolarmente problematici se non trattati adeguatamente.
La patologia del celiaco
Il celiaco è una malattia autoimmune, ovvero il sistema immunitario attacca le cellule sane nell’intestino, bloccando la capacità di assorbimento di nutrienti vitali. La malattia è causata da una combinazione di fattori genetici, ambientali e igienici. Gli individui che hanno un genotipo rischiano di sviluppare la malattia se esposti ad uno stresso genetico o a fattori ambientali che attivano l’immunità, ad esempio l’allattamento, il parto prematuro o la somministrazione di antibiotici nell’infanzia.
La diagnosi del celiaco
La diagnosi del celiaco può essere effettuata attraverso una combinazione di test clinici e di laboratorio. Il primo passo consiste nell’effettuare un esame diagnostico basato sull’history clinica e sulla verifica dei sintomi. Successivamente, il medico ordinerà dei test di laboratorio, come il test di anti-transglutaminasi legata alla emoglobina (rTGA) e il test di emocolloidale (CEA), per confermare la presenza di autoantibesti.
Il test di anti-transglutaminasi legata all’emoglobina (rTGA) è considerato il gold standard per la diagnosi del celiaco. Questo test verifica se gli anticorpi anti-rTGA sono presenti nel siero, cosa che conferma la presenza di difesi autoimmuni. Il test di emocolloidale (CEA) misura la concentrazione degli anticorpi emocolloidali nel siero e può essere utilizzato come test di conferma.
I sintomi del celiaco
Gli sintomi del celiaco possono variare da persona a persona, ma più frequentemente si trovano disturbi digestivi, come:
- Diarrea frequente e incontinenza fecale
- Dolore addominale che si collega anche a indigestione
- Caduta della massa focale
- Malattia malassorbitiva malassorbtive (per il celiaco) o psicologica
Gli unici sintomi tipici consistono stati trasversali
L’approccio al trattamento del celiaco
Il trattamento del celiaco prevede un regime di ceto che esclude le proteine del pane. Gli individui affetti da questa malattia devono sottoporsi a una dieta a base di alimenti sfarmati. Molti clinici affermano che è essenziale anche adottare una dieta "glutene-free", ovvero tutti gli alimenti a base di glutene non possono essere consumati. Il pane senza glutene, invece, contiene solo 0.4 mg per 100 g, quindi esso è innocuo.
Nella maggior parte dei casi, il trattamento del celiaco viene effettuato in modo ambulatoriale e con il supporto di un dietista o un medico. Sottolinea che queste malattie sono spesso causate al trasferimento di prodotti a base di glutene.
La convivenza con il celiaco
La convivenza con il celiaco può essere complessa per le persone che vivono con questa malattia. Molti pazienti devono cercare di comprendere i diversi livelli di reazione al malato al malato glutone, ad esempio, la quantità di glutene presenti nel pane e nella pasta possono variare notevolmente a seconda del metodo e del trisaggio usando.
Inoltre, la diagnosi del celiaco può portare alla valutazione di altri disturbi gastroenterologici che sono inclusi nell’escluso o è permettere la diagnosi del celiaco. Sembra che le malattie autoimmuni siano correlate ad una riduzione in tanti non adeguati e della fauna batterica intestinale.
Il sistema gastrointellettativo gli sono destinati e possono trovare per altre malattie autoimmuni.
Gli operatori sanitari dovrebbero informare tutti i pazienti affetti da celiaco su questa malattia ed evidenziare le possibilità di migliorare tale stato di salute, tra cui una dieta celiacos, supporti e linee guida per il trattamento, che derivano dalla l’auto-stimolo.