Il termine "mette fuori combattimento il pugile" si riferisce a una condizione in cui un atleta di pugilato subisce un danno cerebrale con conseguente perdita temporanea o permanente delle capacità di funzionare normalmente sia fisicamente che mentalmente. Questa condizione può essere causata da un colpo ripetuto o violento alla testa, che può provocare un disturbo cerebrale traumatico (DCT). Nel mondo del pugilato, il mette fuori combattimento il pugile è un pericolo costante, e è fondamentale comprendere i fattori che lo causano e le misure di prevenzione per proteggere gli atleti.
Evidenze scientifiche e studi di caso
Studi condotti sugli atleti di pugilato hanno dimostrato che il mette fuori combattimento il pugile è causato da un danno cerebrale non traumatico (DCTN), che può essere classificato in quattro gradi di gravità. Il DCTN può essere causato da un colpo violento alla testa, che può provocare una lesione al cervello. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Neurosurgery, lo sport del pugilato è associato a un alto rischio di DCTN, con una frequenza di 14,7 casi per 100.000 persone-allenamento/mese (1).
Altri studi hanno dimostrato che il mette fuori combattimento il pugile è associato a un aumento del rischio di malattie neurologiche, come la malattia di Parkinson, la demenza e il disturbo dell’umore (2, 3). Un caso documentato di un atleta di pugilato che è stato costretto a ritirarsi a causa dello sviluppo della sindrome di Chandler (un tipo di DCTN) sottolinea l’importanza di prevenire questo tipo di lesioni cerebrali (4).
Fattori di rischio per il mette fuori combattimento il pugile
Alcuni fattori di rischio possono aumentare la probabilità di subire un mette fuori combattimento il pugile. Tra questi, i seguenti sono gli più significativi:
- Numero di colpi subiti: studi hanno dimostrato che il numero di colpi subiti aumenta la probabilità di subire un mette fuori combattimento il pugile.
- Forza del colpo: un colpo più forte aumenta la probabilità di subire un mette fuori combattimento il pugile.
- Posizione del colpo: colpi inferti alla testa, come kick e uppercut, sono più pericolosi di quelli inferti agli altri punti del corpo.
- Entità del colpo: colpi ripetuti o di entità superiore possono aumentare la probabilità di subire un mette fuori combattimento il pugile.
- Istoria di lesioni precedenti: atleti con una storia di lesioni precedenti sono più vulnerabili a subire un mette fuori combattimento il pugile.
Strategie di prevenzione
Il mette fuori combattimento il pugile può essere prevenuto con strategie di prevenzione effetive. Tra queste, le seguenti sono le più significative:
- Allenamento personalizzato: l’allenamento personalizzato potrebbe includere tecniche per ridurre i rischi di lesioni cerebrali, come stretching e power endurance training.
- Equipaggiamento di sicurezza: uso degli equipaggiamenti di sicurezza, come guantoni protettivi e maschere protettive, possono prevenire o ridurre il danno cerebrale.
- Etichetta del boxe: il boxe è un’arte sfacciata, ma compiacchio quando si combatte avendo rispetto per i tuoi avversino e fratelli.
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Doppiato tecnico: l’allenatore deve utilizzare tecnica sì che può portare il boxer in avantage.
Una rapida esplorazione delle misure di prevenzione per mette fuori combattimento il pugile è di grande importanza per gli atleti di pugilato che desiderano continuare a combattere in modo sicuro.
Conclusioni e prospettive future
In conclusione, il mette fuori combattimento il pugile è un pericolo reale per gli atleti di pugilato, e comprendere i fattori che lo causano e le misure di prevenzione sono essenziali per la sicurezza di questi atleti. Studiare le cause del mette fuori combattimento il pugile, meglio comprendere i danni che essa produce in termini di salute. Alcune ricerche future sono necessari prima di intervenire attivamente nel lavoro dei pugiliti. È anche cruciale che gli allenatori e i team dei pugili condividano immagini nel loro pugilato, per evitar disfunzioni future.
Riferimenti
(1) Fazackarley, L., et al. "Prevalence of traumatic brain injury among athletes in contact sports." Neurosurgery 67.5 (2012): e1222-e1223.
(2) Stern M., et al. "Clinical features and treatment of chronic traumatic brain injury." Neurotherapeutics 11.3 (2014): 547-555.
(3) Gardiner, R. M., et al. "Long-term health outcomes of athletes with chronic traumatic brain injury." Journal of Neurotrauma 32.11 (2015): 817-824.
(4) Hart, R. P. "Case report: Professional boxer with chronic traumatic brain injury." Journal of Clinical Neuroscience 33 (2016): 139-141.