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Membri Di Ordini Monastici Medievali: L’Altreparte Senza Conoscere

Nell’epoca medievale, l’istituzione monastica giocò un ruolo fondamentale nella formazione della società europea. I membri di questi ordini, noti per la loro vita ascetica e il loro impegno nel servizio dei poveri, furono anche martiri della scienza e della ragione. In questo artico abbiamo voluto esplorare le dinamiche interne di questi ordini e come gli scienziati del tempo riuscirono a far valere la loro visione del mondo, in un’epoca dominata dalla religione e dalla superstizione.

La vita monastica nei secoli XI-XIII

Era la fine dell’Alto Medioevo e l’Europa stava attraversando un periodo di radicale trasformazione. La Riforma Gregoriana (1054) e la Crociata (1095-1099) segnarono l’inizio di un processo di ripensamento della Chiesa e della società medievale. In questo contesto, l’istituzione monastica conobbe un forte rilancio, soprattutto grazie all’Ordine dei Benedettini e all’Ordine dei Cistercensi.

Gli ordini monastici medievali si adattarono alle esigenze della società del tempo, sviluppando campi di attività che comprendevano la preghiera, il lavoro, la produzione di manufatti e l’assistenza ai poveri. I membri di questi ordini, che inizialmente erano principalmente eremiti o fedeli, contribuirono notevolmente alla diffusione dell’istruzione e della cultura, producendo testi latini e in volgare che ebbero un importante impatto sulla letteratura e sulla cultura medievale.

La scienza e la ragione all’interno degli ordini monastici

Per quanto i membri degli ordini monastici medievali fossero spesso associate a una visione del mondo retta da principi teologici e religiosi, c’era un’altra faccia della medaglia. Accanto al dogmatismo e alla superstizione, c’era anche spazio per la verifica sperimentale, la riflessione filosofica e la produzione di sapere scientifico.

La scoperta di testi classicisti come quelli di Aristotele e la dispersione di inediti autori come Galeno, derivati in particolare dalla storia della medicina araba, permettevano gli ordini di sostenere l’accesso ai testi conosciuti e al meglio delle imprese intellettuali del mondo classico. Inoltre, gli ordini che portavano professione intellettuale, accettavano spesso di fornire tempo ed energie comunitarie in queste direzioni. Per esempio, i religiosi membri in condizioni di benessere contribuivano al supporto scolastico.

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Gli studiosi che ricoprivano queste posizioni avevano accesso ai testi di Aristotele e Galeno, le cui opere iniziarono ad essere tradotte in latino. Inoltre, la teologia medievale, di impostazione teologica e dogmatica, fu rivalutato con un diverso spirito laico e dialettico dopo il tempo di i filosofi della Nuova Accademia.

L’esempio dell’Ordine dei Cistercensi

L’Ordine dei Cistercensi, fondato nel 1098 da San Bernardo di Chiaravalle, è un exemplo di come gli ordini monastici medievali potessero essere contemporaneamente istituzioni spirituali e centri di cultura e scienza. Gli abati dei Cistercensi erano spesso dotati di ingenti erudizioni, e contribuivano al grande dibattito intellettuale della società medievale.

Uno degli esempi più rinomati di abati educati era l’Abate Pietro l’Eremita, noto per la sua dedizione alla diffusione della teologia e della letteratura. Come storico biblico, Pietro divenne con il trascorrere del tempo un esperto traduttore, autore e professore universitario, supportato notevolmente da diverse monache cistercensi laureate in filosofia e letteratura.

La presenza di monache e donne nella vita scientifica del Medioevo

Nei secoli del Medioevo centrale, diverse abatesse benedettine e donne membri di alti ordini religiosi svilupparono un’identità intellettuale attiva, impegnate nello studio delle scienze e intelligenze per contribuire alla ri-creazione di modelli logico-bibliografici creativi. Molti di queste donne fecero un ricco contributo al campo della storia, documentando importanti eventi storici

Il caso emblematico di Hildegarda di Bingen, una monaca benedettina vissuta nel XII secolo, illustra la presenza femminile nella vita scientifica del Medioevo. Sottoposto a frequenti esperienze spirituali, e ispirato da visioni mistiche, Hildegarda scrisse e illustrò opere di teologia e medicina, evidenziando una percezione indipendente dei casi come raro talento e preparazione scientifica femminili in quell’epoca.

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In radice alla corte di Ludovico il Pio

Gli interessi nel campo della scienza e della ragione erano stati molto forti nel periodo della fine dell’Alto Medioevo e gli Imperatori di questo tempo divennero in numerosi casi profundi autori scientifici. Dal conosciuto letterato e trasla traduttore di scientifici (e psicologi patristici di base dei testi bizantini), Baldovino di Canterbury ovvero vescovo della sua basilica, continuò in seguito a rendere d’interesse allo Impero per la ragione pratica l’ideale della ricerca filosofica.

Per concludere il nostro articolo, ricordiamo come l’istituzione monastica medievale occupò un ruolo fondamentale nella formazione della società europea, ma i suoi membri non furono solo uomini. Anche le donne, spesso associate al ruolo di monache e educatrici, diedero un contributo importante al campo della scienza e della ragione. Gli esempi dei Cistercensi e di Hildegarda di Bingen dimostrano come l’istituzione monastica possa essere contemporaneamente un centro di cultura e di sapere scientifico.

Inoltre, la recente scoperta di copie di manoscritti provenienti da cancellerie monastiche da questo epoca ci ricorda il grande utilizzo fatto nei monasteri di alcuni centru di culture. Siamo in possesso dei dati scientifici confermati da numerose fonti risalenti molto prima dell’Avrroistica.

Tra i suoi saggi filosofici rimane il trattato "De arte medica" e una riconosciuta raccolta di traduzioni grammaticali universali della Bibbia, detto il Commento dei Commentari.

Nel corso dei secoli di esistenza, l’istituzione monastica medievale ha cercato di conciliare la vita spirituale e la ricerca scientifica, arrivando a creare un importante strumento per la formazione della società europea.

Riferimenti bibliografici

La storia della medicina arabico medievale e la traduzione latina alla metà duemilacentotrenta

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S. S. G. (2008). "La salvezza della conoscenza al tempo delle crociate. Uno studioso ebreo alla corte di Federico II". Roma, Edizioni Feralba.

R. M. G. (2002). "La cultura scientifica di Marsilio Ficino. Vicarianze e influenze". Firenze, Olschki editore.

F.M. O. (1999). "L’ Ordine dei Cistercensi nella società medievale". La lettera De Europa non Deorum Imperatorum.

M.E. B. (2012). "La medicina e le donne nell’Europa del XVIII secolo. Dai manoscritti alle case farmaceutiche". Milano, Emipe editore