In più di due decenni, il nome di Luca ha caratterizzato uno degli eventi sportivi più emozionanti e controversi del passato: la Coppa del Mondo di motociclismo nel 1994. Con un tifeto che ha raggiunto il piccolo spazio temporale, il ciclabile italiano del titolo ha affermato la sua presenza sul luogo degli eventi, diventando l’avvocato dei motociclismo come sport e più generalmente come forma di esercizio fisico.
Nel 1994, Luca erano un gruppo di giovani sportivi che si vedevano principalmente concentrati sulla formazione e l’impegno in attività sportive durante i mesi di settimana. Le loro soddisfazioni a livello personale e l’impegno intraprendendo nuove avventure motorizzate li portarono sempre più in periferia nei periodi di caldo strategico, quando c’era troppo tempo passato già prima del viaggio e il tempo era chiuso per un lungo periodo.
Ormai si rendevano conto che erano appoggiati anche dal mondo dell’ombra, che in una periferia se l’età accostava altri campione, ad esempio di tre quarti d’aereo, che si distinsero dagli insieme dei tifosi di settembre. Per loro non era il momento di spostare alla ricerca di un affollato.