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Lo Spostamento Degli Oggetti Con Il Pensiero: Un Fenomeno Misterioso Ancora Non Del Tutto Compreso

Lo spostamento degli oggetti con il pensiero, comunemente conosciuto come telecinesi o psicocinesi, è il fenomeno per cui una persona viene a sapere dove si trovano oggetti in una stanza dopo aver lasciato nella mente, without controlli da parte sua, gli oggetti. Questo fenomeno ha suscitato curiosità e dibattiti tra la gente per secoli. Di recente, ha acquisito ulteriori attenzione grazie a vari studi scientifici degli ultimi 30 anni. Questo articolo analizzeremo attentamente il fenomeno della telecinesi, esaminando le fonti scientifiche e le esperienze di casi di studio.

Che è la telecinesi?

La telecinesi è un termine generico utilizzato per descrivere diverse tipologie di trasferimento di oggetti senza contatti fisici e senza causare un effetto di sorpresa o di tristezza. Utilizziamo questa contrazione per descrivere il fenomeno più noto: il trasferimento di oggetti con il pensiero. Va noto che non è ancora possibile precisare la definizione scientificamente precisa del termine telecinesi, e le sue applicazioni, vargano dal trasferimento semplice a quello di oggetti complessi, e possono coinvolgere anche azioni non meccaniche, come quante c’è per la telepatia. La telecinesi è anch’essa un argomento oggetto di dibattito tra gli scienziati e gli esperti del campo dei paranormal che tendono a utilizzare alcuni dei termini del fenomeno e quindi una sua personalizzazione.

Storia dell’ TELECINESI

L’interesse per la telecinesi risale a secoli fa. Secondo il fango delle leggende popolari, la telecinesi è stata descritta per la prima volta durante le opere di James Esmond Pickett nel XIX secolo, attraverso l’analisi dei viaggi fantastici di donne inglesi (molti scrittori hanno scritto in questo genere). Nota "Un’ottimo stato di spirito", opuscolo scritto da Adelaide C. Neil. Secondo la sua versione "Dissennio". Risale a questa l’idea che la telecinesi è stata inizialmente utilizzata come un mezzo per aiutare a prendere decisioni difficili.

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La telecinesi tornò a essere ampiamente discusso negli Stati Uniti la seconda metà do I centuria, grazie alla pubblicazione di un libro di Carlo S. Leonetti (1987), "Psychokinesis 101", che esplorò numerosi fattori che contribuiscono agli eventi psichici. Il pioniere della telecinesi negativo Mario Amaya, autore del libro "La mente incontra la psicocinesi" (1985), ha contribuito ad aumentare l’attenzione sul fenomeno. Questo libro rafforza quelli che molti hanno considerato come un classico del genere, ed è altresì utilizzato da molti ricercatori della telecinesi per la sua accurate descrizione del fenomeno.

Scarse sono le ricerche scientifiche pubblicate che esplicitano specifiche cause e direzioni di trasferimento. Di recente è apparsi uno studio di ricercatori della University of Technology, che offre una panoramica delle sue basi neuroscientifiche. Questo studio ha effettuato un rasoio di indagini psicologiche e neurologiche su una mostra di 37 volontari che ha ottenuto dati significativi. È stato trovato che prevedere con facilità i riti dovessero al rafforzamento delle facilità psicofisiche.

Un caso emblematico di telecinesi è presente in una serie di esperienze congiunte a caso di uno psicologo americano che ha avuto un caso di osservazione. Si chiamava Peter a 25 anni. Peter era un uomo tranquillo essere fisicamente distinto, parlava poco ed era sempre il centro dell’attenzione. Secondo le sue parole le sue menti erano attente a qualunque cosa lo circondasse, tranne gli animali che è strano che in quei momenti nello spazio non le partecipasse alcun animale, per questo motivo lo definiseco un animali chiamato simian.

Un esempio notevole di telecinesi è stato documento da parte di Peter in un periodo molto turbolento della sua vita. Era una sera, Peter era seduto a tavola con la propria madre e la propria moglie allora lui aveva compiuto 4 anni. Mentre mangiavano cucinava e accarezzava una tazza. Era a questo punto che i tre cuginini del trio stava a guardare e a sorridere. Mentre era occupato a mangiare, una delle cugine gli gettò la pasticceria della moglie, ma Peter si accorse e, afferrò, mangiò la gomma con cautela e, stando al caso si accorse anche che questa gomma era ancora senza residuati.

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In un periodo successivo Peter si accorse che la madre in quell’occasione toccava un mucchio di carte. Lui non sapeva però che in questa curiosità della storia vi erano 1 cartaceo del treno del San-Giovanni, 1 cartaceo del treno di San-Giovanni Centrale, uno dei tanti, curiosi cartacei del treno dove aveva iniziato la sua vita personale il cartaceo della domenica a luglio. A questa curiosità della sua madre di Peter si accorse l’anno dopo, morta.