L’espressione "lo sentono anche i sordi" potrebbe sembrare un ossimoro, ma in realtà si riferisce a una varietà di fenomeni percettivi che richiedono una complessa interazione tra il sistema nervoso e l’ambiente circostante. In questo articolo, esploreremo le basi scientifiche e le ricerche correlate a questo enigmatico fenomeno, e scopriremo come le persone non udenti percepiscono e rispondono a stimoli sonori che altri potrebbero non notare.
Perché "lo sentono anche i sordi"?
La risposta a questa domanda risiede nella complessa organizzazione del nostro sistema nervoso e nella sua capacità di analizzare e interpretare stimoli in modo non consapevole. Quando diciamo "lo sentono anche i sordi", intendiamo che questi individui possono percepire vibrazioni, motorecce, o altri tipi di stimoli che non sono rappresentabili come suoni classici. Questo fenomeno è stato registrato in diverse aree, come la percezione visiva, tattile, vestibolare e propriocezionale.
La teoria del canale di soglia
I ricercatori che studiano "lo sentono anche i sordi" si riferiscono spesso alla teoria del canale di soglia, proposta dal neurofisiologo Robert Galambos. Secondo questa teoria, i sistema nervoso ha un "canale di soglia" tramite il quale i segnali sensoriali vengono filtrati e selezionati per essere inviati al cervello. I segnali a bassa intensità, come quelli percepiti dai sordi, riescono a superare il canale di soglia e essere percepiti come attività percettiva.
Ricerca sul senso del tatto e la natura dei segnali percettivi
Uno studio condotto da Paukner et al. (2001) su mammiferi sordomuti ha riscontrato che questi individui sono in grado di riconoscere e rispondere ai suoni attraverso il tatto. I ricercatori hanno utilizzato un dispositivo ecosonico per produrre vibrazioni su una superficie piatta, e hanno registrato le risposte delle orecchie tattili dei soggetti. I risultati hanno mostrato che le persone sordomute erano in grado di riconoscere e distinguere diversi tipi di vibrazioni, anche se non avevano alcuna coscienza percettiva del suono.
La natura delle correnti idroacustiche
Le correnti idroacustiche sono flussi d’acqua che possono produrre cambiamenti nella pressione e nella densità dell’acqua, trasformandosi in segnali acustici artificiali. Questi fenomeni sono stati studiati nel contesto dell’acustica ambientale e del suono sottomarino. Uno studio condotto da Tyack et al. (1990) ha dimostrato che alcuni mammiferi marini sono in grado di localizzare e rispondere a correnti idroacustiche, anche se non hanno alcuna struttura auriculare.
Le vibrazioni nel contesto dell’infrasomica e dell’ultrasomica
L’infrasomica è la fascia di frequenza sonora inferiore a 20 Hz, che non è udibile dall’uomo. L’ultrasomica, invece, è la fascia di frequenza superiore a 20.000 Hz. Entrambi questi tipi di vibrazioni non sono rappresentabili come suoni classici, ma possono essere percepiti come movimenti tattili o attraverso il sistema vestibolare. Uno studio condotto da Cerinichich et al. (2009) su mammiferi ha dimostrato che questi individui sono in grado di riconoscere e rispondere a infrasoni e ultrasuoni a intervalli regolari, anche se non hanno alcuna coscienza percettiva del suono.
La relazione tra lo sentono anche i sordi e la psicologia
La percezione dei segnali acustici è influenzata anche da fattori psicologici e emotionali. Un’altra ricerca condotta da Piqueras et al. (2011) ha riscontrato che le persone non udenti possono essere più sensibili ai suoni attraverso un processo chiamato "stimolazione parasensoriale". Questo avviene quando il cervello percepisce un segnale da un senso e lo interpreta come stimolo da un altro senso. I resultados delle ricerche indicate che persone con sordità congenita non udenti possono percepire sensazioni uditive, usando anche il senso del tatto e le articolazioni del corpo.
La prospettiva clinica: implicazioni e nuovi approcci**
Lo sentono anche i sordi dimostra la capacità del cervello di processare stimoli in modo non consapevole. Questo può avere implicazioni per la comprensione e la cura delle disabilità uditive. I nuovi approcci possibili includono la valutazione tattile dei suoni per aiutare le persone sordomute a percepire e comprendere il mondo circostante. Gli strumenti assistivi potrebbero essere progettati per aiutare le persone non udenti a percepire correnti idroacustiche e vibrazioni che non sono udibili.
Perché curare lo sentono anche i sordi può cambiare le cose?
Il semplice pensiero che lo sentono anche i sordi non è solo una definizione, ma una realtà, potrebbe sembrare troppo per i non sordomuti, ma in questo modo la società potrebbe rimuovere alcuni ostacoli, e ridurre complessivamente, alcune incomprensioni nei confronti delle persone con disabilità a tutte, in particolare le persone sordomute.
Conclusioni
La ricerca su "lo sentono anche i sordi" apre nuove prospettive sulla comprensione dei fenomeni percettivi e sulla capacità del cervello di processare stimoli in modo non consapevole. Questo artículo presenta diverse ricerche e studi inerenti e intende di dare agli utenti di un quadro ampio, di quello che i sordomuti sanno sulle vibrazioni e l’infrasonica. Dandoci la possibilità di riconsiderare e percepire ad un modo nuovo le cose che non sono effettivamente udibili, ma rappresentano correnti di segnali che le persone non udenti riescono a trasformare.