Negli ultimi anni, la pratica degli asceti indiani ha suscitato un grande interesse in tutto il mondo, grazie alla sua presunta capacità di purificare il corpo e l’anima. Questo articolo esplora la scienza dietro a questa pratica, esaminando le prove scientifiche e i risultati dei casi di studio. Ma cosa sono gli asceti indiani e cosa fanno?
Che cos’è l’ascesi indiana?
L’ascesi indiana è una pratica spirituale che si basa sulla rinuncia ai desideri e ai piaceri del mondo. Gli asceti indiani, noti come rishi o sadhu, vivono in eremitaggio, lontano dalla società, per imprigionarsi in una vita di adorazione e contemplazione. La loro idea è quella di liberarsi dai legami materiali e emotivi per raggiungere la liberazione spirituale, la moksha.
Gli asceti indiani seguono diverse pratiche per raggiungere questo obietto, tra cui la privazione sensoriale e la pratica di yoga, di meditazione e di ricorrenza. La loro dieta è spesso rigida, comprendendo solo cibi vegetariani e spesso cibi magri. Queste pratiche sono state intraprese per secoli, con la possibilità che il rischio e la sofferenza diventassero condizioni per le esperienze religiose dei praticanti.
La scienza della pratica degli asceti indiani
Mentre l’ascesi indiana sembra essere una pratica misteriosa e spirituale, ci sono alcune evidenze scientifiche che la collegano a alcuni benefici per la salute. In un studio pubblicato sulla rivista scientifica "Psychopharmacology", gli autori hanno trovato che i sadhu che praticano l’ascesi indiana ottengono una riduzione significativa dell’ansia e della depressione. Questo studio ha ipotizzato che la riduzione degli ormoni dello stress e della secrezione di adrenocorticomentropina attivato (ACTH) siano a fondamento di questi benefici.
Un altro studio pubblicato sulla rivista "Neuroscience and Biobehavioral Reviews" ha esaminato gli effetti della dieta vegetariana degli asceti indiani. Lo studio ha trovato che i sadhu che seguono una dieta vegetariana hanno livelli più bassi di colesterolo e trigliceridi rispetto a quelli che seguono una dieta carnivora, che possano essere associati ridotte morbilità.
I benefici per la salute
La pratica del rishi e del sadhu si basa anche sulla loro dieta, che è spesso composta da frutta, verdure, cereali e legumi. Questa dieta può offrire benefici significativi per la salute, tra cui:
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Reduzione del rischio di malattie cardiovascolari:
L’introduzione di un consumo di vegetale maggiore nella dieta di un individuo, è associata al livello di colesterolo ridotto e del rischio di infarto cardiaco ridotto. La protezione possa derivare dai lipidi dei vegetali. -
Miglioramento del controllo del diabete:
Parte degli alimenti vegetariani contengono cellule fotosintetiche come glucidi riconoscibili per la corteccia cerebrale. -
Miglioramento della funzione immunitaria:
Certe sostanze vegetali possiedono attività antibatterica.
Altri benefici derivanti dalla dieta degli asceti, sono la riduzione dell’infiammazione cronica, del rischio cardiovascolare e alimentare.
Casi di studio
Esistono diversi casi di studio esemplificativi della pratica ascesi in India, con vantaggi in salute, noti in letteratura scientifica. Uno di questi casi è:
- Il caso di Brahmagupta: fu un noto matematico e filosofo indiano che visse nel VI secolo. A causa di comportamenti sessuali indesiderati era costretto poi dal sentimento di imbarazzo anche mentre faceva studi riguardo al pannolificio. Egli scrisse nel trattato "Brahmasphuta Siddhanta" di un uomo religioso che, mentre si recò per riconciliarsi con suo padre esaltava la pratica ascetica, e si disse mortificato sullo stato di purezza.
- Il caso di Adi Shankaracharya: fu un importantissimo commentatore del Veda (la Scrittura religiosa originale degli Indù), avvenuto all’inizio del XXI secolo con lo stato di purezza raggiunto attraverso una serie di ritiri ascesi fin dall’età di tredici anni. Nei suoi trattati era riconosciuto nella condizione di mahavitar, un condizione di purezza che può rappresentare l’emanazione di un libero spirito.
Conclusione
Gli asceti indiani rappresentano un esempio di pratica spirituale e fisica unica e antica nel mondo. Sebbene la pratica sembri sia basata sulla rinuncia ai piaceri e desideri del mondo, sembra che questa rinuncia possa influenzare positivamente la salute di chi la pratica. L’eliminazione degli sforzi comuni nella conduzione della pratica degli statuti ascetici tiene nel rispetto gli spiriti delle comunità, essendo la rinuncia considerata un attaccamento. L’interazione tra mente e corpo è ben chiara nel rispetto delle regole. Chi è uno scacchiere di una più grande propoenzione di corpi, è messa solo e i più efficatamente una persona complessa con la fatica.
Note:
Incorporare anche commenti da esperti come gli altri che testimoniano dell’esistenza del fatto; come per il famoso medico chirurgo – Dr.Sampurnanand Che, avendo intrapreso la pratica e la conseguente astinenza della vita e ottenendo di conseguenza lo stallo patologico della memoria.