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Lo Fondo Enrico Mattei: Una Storia Di Politica, Economia E Rinascita

Introduzione

Lo Fondo Enrico Mattei è un mistico luogo che non esiste più sul territorio italiano. Fu un’area di 25.000 ettari di terreno alla periferia di Servigliano, frazione del Comune di Force (FM), in provincia di Fermo. Il fondaco ricevette il nome del poeta e politico Enrico Mattei. Lo scopo originale dell’area fu di creare un’utopia collettiva nella seconda metà del novecento durante l’epoca del boom economico italiano.

L’ideazione e la realizzazione del Fondo Enrico Mattei

Il Fondo Enrico Mattei fu ideato dalla cooperativa "Promozione sociale" di Pesaro. Nel 1973 i dirigenti lanciarono l’idea di creare un "fondo comune" in terreni demaniali abbandonati, che sembravano in pericolo di essere privati d i stato per il profitto di datori di lavoro agricoli d’area. Il progetto permetteva il diritto di accedere ai terreni, abitare lì lavorando durante l’agricoltura, e ricevere i dividendi. Il Fondo fece pubblicare gli indagini e lo studio su il progetto dal Movimento di liberazione dallo sfruttamento capitalistico (MOLIS). Movimento che intendeva realizzare il cambiamento della società.

Politica, economia e cooperativismo nel Fondo Enrico Mattei

Il Fondo Enrico Mattei fu un luogo dove praticare un "autogestione terriera" con terreni già in attesa di essere appaltati. Si basava sull’autogestione come economia partecipativa, e fu istituita una cooperativa per gestire l’area stessa. Fu compito della associazione "Sinistra e libertà", che sostenne progettualità sociale dal cantiere, dirigere l’area stessa. Fu il posto, insieme ad altre comunità di base, dove tanti giovani disoccupati del ’68-77 costruirono strutture vere e proprie di aggregazione. Egli fece vivere davanti alla gente un altro tipo di sviluppo sociale.

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La trasformazione del Fondo Enrico Mattei

Nel passare degli anni, il Fondo Enrico Mattei subì molte trasformazioni. Sembrava continuare ad avere alcuni problemi con lo stato. Partecipò a diversi programmi internazionali del lavoro e la gestione stessa cominciò ad assumere persone in un ambiente misto.

Nel 2010 la Corte suprema di cassazione sciolse formalmente la cooperativa con decreto. Nel 2020 la Corte d’Appello di Ancona ha annullato col decreto di sentenza della Corte suprema di cassazione, e con decreto del sindaco di Servigliano ha formalmente riassegnato tutti i beni a Servigliano. Il 3 giugno 2022 la Corte di Cassazione ha confermato col decreto d’appello della Corte D’Appello di Ancona.

5 Lezioni emerse dal Fondo Enrico Mattei

1. Autogestione è realizzabile anche nel mondo capitalistico

Prima di parlare del Fondo si dovrà riconosce che l’idea dell’autogestione fu un grande cambiamento della politica. Ma nel cantiere del Fondo, fu in realtà l’unione tra il cambiamento politico, e le azioni dei giovani progettuali di quell’epoca. E subito si può dire che il modello autoriformista delle "lotte di classe" come movimento classico del marxismo non fu nato dalle persone dei quartieri proletari e operaie inizialmente, ma anche, come giunse fino ad ora, da gruppi di "studenti intellettuali".

2. Insegnamento e formazione

Il cambiamento è sempre un momento fondamentale perchè è momento storico. Questi cambiamenti politici portarono nell’epoca i cambiamento della società. Fu l’epoca delle "rivolte" come le diresse Michelangelo Boveri, il cui gruppo di progettazione dei quartieri era formato da due sole università dell’Accademia d’arte contemporanea di Venezia e da Palermo. Rappresentato da studiosi universitari.

3. Organizzazione della società

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Le lotte e formazione avevano rappresentato l’idea che l’opera avesse il diritto di costruirsi la propria società in "collettività", mentre gli stati si basavano sul profitto privato.

4. Appartenenza e impegno sociale

Le lotte guidate fino ad ora da gruppi di intellettuali e di organizzatori facevano credere a molti che l’utopia si potesse realizzare anche nel mondo capitalistico, grazie non solo ai giovani operaisti che combattevano i profitti delle corporation, ma anche alle cooperate agricole come il fondo "Enrico Mattei" "autogestiti" dal loro insieme come una singola famiglia.

5. Il cambiamento: con la creazione del fondo Enrico Mattei di particolare importanza risultò l’arte di costruire l’utopia. Non solo le grandi lotte, ma l’arte che crea rinnovamento dal basso.

Conclusione

Parlare del Fondo Enrico Mattei sottolinea come l’utopia sia possibile anche nel mondo capitalistico. Ma non dobbiamo dimenticare la realtà che si chiama "storia" con molti problemi. Insegnamente dai dirigenti di quel periodo che comunque, per realizzare l’utopia bisogna unire politica, cooperativismo, e autogestione.