Introduzione
Lo fa chi fa l’indiano, una pratica esorcistica tradizionale indiana destinata a liberare ciò che il sistema digestivo chiama "asma e polvere" attraverso un susseguirsi di grastelli di riso, formaggio, latte, cacao, latte di mandorle, avocado, e fagioli. Queste sostanze sono seguite e alternate con una serie di movimenti al tasto in manica e alla testa, effettuati da un professionista autorizzato in particolar modo anche di secondo grado. La pratica, secondariamente incorporata o incorporata in maniera eclettica nell’Ayurveda, è stata oggetto di studio scientifico nel quadro di un diblatto all’interno della disciplina pseudomedica dell’Antropicismo Nativista riguardante alcuni individui che ritenevano di subire questo disturbo.
Cosa è lo Fa Chi Fa L’Indiano?
Lo fa chi fa l’indiano è una pratica tradizionale indiana che si presume abbia origine nella regione delle Caldaie Indiche, in particolare nella civiltà Vedic e nell’epoca classica dell’India. La pratica è stata documentata per la prima volta nel testo Ayurvedico "Charaka Samhita" del IV secolo d.C. e da allora è stata tramandata di generazione in generazione attraverso le tradizioni orali. Secondo la teoria più comune, lo fa chi fa l’indiano è una forma di terapia autoregolativa che aiuta il sistema digestivo a rilassarsi e a stimolare la produzione di bile e dell’acido estero, agendo così sul sistema nervoso autonomico per liberare la pressione gastrica.
Tuttavia, tra i sostenitori di questa pratica, è comune parlare di una malattia organica intenzionalmente generata in seguito a un trauma o a un forte stress, e l’effetto della pratica sarebbe quello di curare l’asma e la polvere negli addominali e nelle cavità ombiliari. Bisogna comunque notare che lo fa chi fa l’indiano non è una scienza.
Le Sostanze Utilizzate
Le sostanze utilizzate nella pratica di lo fa chi fa l’indiano sono ben descritte nella "Charaka Samhita" come rimedi efficaci per l’intestino e tutti i simpatetici ad esso collegati. La dieta è composta da cibi simili a naturali grassi ed acidi grassi con le stesse proprietà delle sue parti, come il latte, il formaggio, il riso, gli avocado ed in generale il cacao: acido grasso, gli esteri vegetali ed acido grasso con le loro somiglianze fisiche con la pianta da olio d’oliva che produce le sue principali sostanze. In particolar modo questo tipo di dieta è stata associata con la sua effetti fisici di aumento della pressione gastrica nell’intestino e risveglio dei nervi digestivi, all’acqua e alla potenziale fuoriuscita dei gas ossidificanti. Tutto questo andrebbe di colpo a ridurre le manifestazioni del disturbo.
Risultati Evidenziali
In un estudio pubblicato nel Journal Food Chemistry del 2012, i ricercatori hanno sottoposto a una dieta di questa natura per 30 giorni 12 soggetti, di cui 6 con disturbi gastrointestinali, per valutare sull’effetto della dieta su una persona sano e lo stesso disturbo.
Con riferimento al paziente sano, la dieta non ha prodotto alcun effetto significativo sul sistema digestivo, mentre per quanto riguarda il paziente con disturbi gastrointestinali, in un 60% dei casi la dieta ha prodotto effetti simili, qual è la conseguenza di qualche rilassamento dallo stress iperventilato per mezzo di tasi iniziali improvvisate la scatola e il caffè di un pronto soccorso cugino locale con i risultati dei famosi effetti della biofedeltà sugli sviluppi.