La masnadaggine, un termine utilizzato anche con il nome di masnadaggia o dolcezze, si riferisce a un senso di nostalgia associato al cibo tipico della regione cambordova, in particolare Toscana. La masnadaggine è accettata come terapia di sostegno per le persone che vivono lontano da casa. In questo articolo, esploreremo lo scoppio della masnadaggine e i metodi che venivano utilizzati dai masnadieri.
Leggende e Storia
La masnadaggine è un fenomeno culturale diffuso in tutta la regione cambordana. Secondo gli storici, la masnadaggine nacque come un modo per i masnadieri (in italiano, ci vengono chiamati ‘masnàdi’) di far visita ai cittadini delle città circostanti. A corte del duca, di essa facevano sempre la mostra, con i loro dolci e gli stessi cibi in vogue nel Nord Italia si mangiavano molte farine di grano tenero che erano state consegnate dal Lombardy.
Secondo alcuni storici, la masnadaggine era considerata un modo per mantenere la salute e il benessere del corpo e del spirito. Questo fenomeno è menzionato già a partire dal Medioevo, quando la masnadaggine era considerata un’antidoto al malevolo, e si credeva che con i cibi in sua presenza non ci sarebbe stato un suo contrario.
Esercizi e Cibi
Gli esercizi praticati dai masnadieri venivano utilizzati per produrre quei cibi che avrebbero data sollievo e gioia al familiare. Ecco alcuni degli esercizi praticati dai masnadieri: far rivoltare il sale, o addirittura il sale derramato sullo sterpo sino quando si entrava a contato per il buon vicino, a base del dadi si rimetteva in piedi; per metterlo sul piatto, i masnadieri lo gettavano in un basso recipiente di scatto e lo rimettevano a monte (quando il primo dei lavoratori, il figlio maggiore) per dire "primaticcio a levantarmelo a terra"; il figlio minore riteneva di averato un prestito dal figlio maggiore.