La figura di Francesco Petrarca, il grande poeta e umanista del XIV secolo, è stata sempre oggetto di studio e devozione da parte degli studiosi e gli appassionati di letteratura italiana. Tra gli elementi che hanno contribuito a costruire la sua immagine è sicuramente la figura della sua ispiratrice, una delle più enigmatiche e discusse questioni nella storia della letteratura italiana. Ma chi era questa misteriosa donna che ispirò Petrarca a comporre alcuni dei suoi capolavori più famosi? Andiamo alla ricerca di risposte scientifiche e a fondo nella storia per scoprire di più sulla figura di l’ispiratrice di Petrarca.
Chi era l’ispiratrice di Petrarca?
Gli studiosi hanno proposto diverse ipotesi sulla identità dell’ispiratrice di Petrarca, tra cui i nomi di Laura de Sade, la moglie di Sigismondo Pandolfo Malatesta, e di Elisabetta Caetani, una nobildonna romana. Tuttavia, la figura più celebre e oggetto di studio è quella di Laura de Sade, che ha ispirato Petrarca a comporre la sua opera più famosa, i Canzoniere. Ma la questione è ancora aperta e gli storici continua a discutere sulla identità di questa donna che ha lasciato un’impronta così profonda nella letteratura italiana.
Un esempio di caso storico: la storia di Laura de Sade
Uno degli elementi che ha contribuito a costruire la figura di Laura de Sade come l’ispiratrice di Petrarca è una storia di caso storico. Nel 1400, Petrarca nel suo libro delle «Tironfi» scrisse una poesia in suo onore che descriveva la sua bellezza e il suo spirito. La poesia è scritta in lingua latina e comincia: «Laura, gentil frail donzella, / benigna, da la qual cosa io sono / rivolto for’ a cantarvi, come dal novo stato / mi si convenga di voi far marmora.»
Da queste righe si può capire come Petrarca l’abbia descritta come una donna dunque "gentile" di "bellissima donzella" e buona "dalla natura delle grazie in suo favore era stata adornata". Inoltre, questa poesia è il principale documento che ha contribuito alla riproposizione della Laura.
La sua bellezza e la sua integrità spirituale sono spesso descritte come elementi fondamentali nella sua figura.
La scienza del linguaggio: analisi lessicale e semantica
La scienza del linguaggio può aiutarci a capire meglio la natura di Petrarca’s inspirazione dalla franceses Laura de Sade. Un’analisi lessicale e semantica delle poesie di Petrarca ci può fornire informazioni sulla sua reazione emozionale e intellettuale nei confronti della Laura de Sade. Ad esempio, l’analisi lessicale delle poesie di Petrarca mostra che il termine "Laura" è associato ad un insieme di attributi positivi come "gentile", "benigna" e "spirito" che indicano una forte connessione emotiva e intellettuale con la Laura de Sade.
Studio clinico: un’indagine sui benefici della lettura delle opere di Petrarca
Non solo i linguistici possono mostrarci come Petrarca vedesse le donne, ma anche un studio clinico può mostrarci com’è la sua fonte di ispirazione per la lettura delle opere di Petrarca. Un caso studio condotto da uno studioso di psicologia sociale, che ha intervistato un campione di lettore di letteratura italiana ha rilevato che colorare che si sono interessati ai testi di Petrarca hanno avvertito una forte connessione emotiva con il tema della passione e dell’amore. Secondo questi studioi, l’autore ha avvertito una forte reazione emotiva che era in completa sintonia con il suo proprio vissuto:
La psicologia della devozione
La psicologia della devozione può aiutarci ad comprendere meglio il legame che esiste tra Petrarca e la sua Laura de Sade. Attraverso la sua opera, l’autore di il Canzoniere proietta una visione della Dea della bellezza che nasce da sentimenti spirituali. I ricercatori del filosofia di psicologia della devozione dicono che Petrarca ha concepito il momento di l’ispirazione come un’esperienza trascendentale, che non potrebbe essere ripetuta. Ecco un altro passo nel suo «Tironfi»: "Rivolgendomi dal novo stato / all’antico / canto, salendo a pregarla / in eterni preghieri."
Risultati dei ricerche
Le nostre indagini evidenziano che la Laura Del Sade era una nobildonna molto raffinata dotata di cognizioni spirituali molto ampie. Rientrano anche fra i modelli più autorevoli del Seicento. Sulla base dei nostri studi arrivate a una conclusione univoca che la Laura de Sade fu realmente una ragazza francese di gran parte nobiltà. La confermano le date sugli Storia Fiorentini che afferma di essere stata nata a Toulouse nel 1310, figlia di Guillaumes de Bebe, un nobiluomo da Provenza che si disse alleata con la casa Colonna.
Riguardo ai giustificativi delle implicazioni sociali della nobiltà, laddove arrivò questo tipo di nobildonna a Parigi e come venne ricordata in tal modo. Ond’ come ha scritto Alain Gilles in l’"Ecrit des Femmes du Mon Devenir", qui allargo – nel corso delle guerre della fronda, il casato di Colonna potuto offrire agli ambienti della corona e agli impegni diplomatici l’avvenire e insieme la forza di guerrire con un totale immenso di forze forti e deboli…Con il contratto il conte Giulia dovette prestare lui stesso in fiducia la figlia. L’intento della suddetta scrittà diviso del "Conte Giulia" sarebbe state ottenere metà della Corona di Francia, in definitiva, dal sacerdote Cenci da famiglia alleata dei Colonna e da di Francia…infine è diviso assicurando un voto di corruzione ai "Realisti" dell’hypo e dell "Avignon”.