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Le Prediche Dei Sacerdoti: Un Approfondimento Scientifico

Le prediche dei sacerdoti è un fenomeno raccontato anche nella letteratura contemporanea e nella narrativa italiana, notoriamente rappresentato nel romanzo "Il Nome della Rosa" di Umberto Eco, ma è questione di verità sperimentare se ciò che descritti costituisce solo una fiction. Di fatto, le prediche dei sudditi verso il sacerdote o un monaco predicante, consistente in guffe spesso infantile e aggressiva di discorso, ha radici lontane da qualsiasi aspetto storico, ma sembrano molto ravvicinate alla nostra vita quotidiana.

Cosa sono le prediche dei sacerdoti?

Le prediche dei sacerdoti, o più semplicemente prediche, sono un tipo di comportamento umano tipico delle comunità religiose. Sembra che il suo significato possa variare a seconda del contesto e delle circostanze. Spesso si presenteranno in situazioni in cui un sacerdote, un prete o un monaco pronunci alcune frasi o parole che possono sembrare fuorvianti, grottesche o, in alcuni casi, razziste di fronte alla folla affollata. La risposta degli ascoltati sembra di tipo regressivo, da piccolo bambino e comportamento infantile. I motivi del comportamento regredito nei visitatori sono innumerevoli nella letteratura e nel dibattito. Ecco alcune delle spiegazioni ufficiali più rilevanti e molto semplificate ma informate:

  • Presenza intensa degli archetti antropomorfi nei luoghi di culto: alcuni studiosi sostengono che i visitatori possano guardare gli architettonici del luoghi di culto, che insieme rimandano alle parabole apocrife e alle profanità nel libro dell’Ecclesiaste, e rimandano, anch’essi, sul mondo adulto femminile e sfrontato, il mondo stesso sottoposto e sottoposto ai problemi di sfruttamento sessuale da parte delle gerarchie religiose in passato.
  • Comunicazione primordiale: all’interno degli spazi santi si tratta, generalmente, di segni a colori, suoni e preghiere molto forti.
  • Cognitivo somatizzato da conflitto interiore: potrebbe essere l’analogia che qualcosa inconscio si muove da conflitto all’interno della propria persona (il classico "diabolico" etc.). Non è questo l’unico riflesso emotivo: scoppiano la rabbia, il panico, o qualcosa ancora che non è e non apprezza che una persona di buon carisma sociale ricoprira diversi rili (ovvero "perdere la faccia" non è detto che siano di religione, lontano dall’essere cristiana).
  • Primitivismo: queste spiegazioni giustificerebbero le prediche, richiamando, in questo caso, la condizione primitiva delle comunità umane che attraversano una situazione di crisi religiosa e che, per riportare la pacificazione psicologica all’interno della propria comunità, in questo tipo svolgono questi strumenti per aiutare gli unti a esprimere i propri pensieri positivi sull’offesa accaduta da parte del monaco e per aiutare così tutti i malumori sopiti ad "alzarsi in piedi, voltano la testa di consiglio".
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