Introduzione
Nel mondo dei burattini e degli spettacoli di strada, ci sono diverse figure che possono catturare l’attenzione dei bambini e degli adulti. Una delle più interessanti è sicuramente la collega dei burattini. Ma cosa sono le colleghe dei burattini e come vengono utilizzate? In questo articolo, esploreremo la storia e le caratteristiche di questa figura unica e scopriremo come sia diventata una parte integrante dei spettacoli di burattini.
Storia delle Colleghe dei Burattini
Le colleghe dei burattini sono una figura tradizionale che originariamente proveniva dall’Italia, particolarmente dalla regione del Veneto. La loro storia risale a molti secoli fa, quando erano conosciute come "sfessoni" o "fichetti". Queste figure rappresentavano spesso le donne della nobiltà, con abiti eleganti e acconciature elaborate.
L’attuale definizione delle colleghe dei burattini si riferisce alle donne appartenenti alla classe operaia, con abiti semplici e alla moda dell’epoca. La loro presenza sui burattini e sugli spettacoli di strada era accompagnata da una poesia o una canzone che narrava storie di amore, lavoro e quotidiana vita di ogni genere femminile.
Caratteristiche delle Colleghe dei Burattini
Le colleghe dei burattini sono una figura diversa dalle altre della commedia dell’arte. Mentre i burattini rappresentavano spesso l’uomo, le colleghe rappresentavano la donna. Le loro caratteristiche includono:
- Abbigliamento tradizionale: Le colleghine sono generalmente rappresentate con abiti tradizionali, come corsetti, gonne e scialli.
- Acconciatura: Le loro acconciature sono sempre elaborate, con ornamenti e gioielli.
- Personalità: Le colleghine sono spesso rappresentate come donne energiche e pieni di giudizio.
Utilizzo delle Colleghe dei Burattini
Le colleghe dei burattini possono essere utilizzate in diversi modi all’interno degli spettacoli di burattini. Ecco alcuni dei modi più comuni:
- Durante gli spettacoli di strada: Le colleghine sono spesso utilizzate per rappresentare le storie di donne appartenenti alla classe operaia.
- Nelle rappresentazioni teatrali: Le colleghe dei burattini possono essere utilizzate come strumento per rappresentare le donne in diverse situazioni della vita, come l’amore, l’amicizia e il lavoro.
- Come strumento didattico: Le colleghine possono essere utilizzate come strumento didattico per insegnare ai bambini gli aspetti della vita delle donne attraverso la storia e la cultura.
Le Colleghe dei Burattini nel Mondo Mediterraneo
Le colleghe dei burattini non sono solo un’usanza italiana, ma hanno anche radici nel mondo mediterraneo. Inizialmente, era tradizione che in ogni paese essendo presente una Colleghina al suo fianco. La Commedia dell’Arte rappresentava spesso nelle sue rappresentazioni una Donzella con la sua " Collega" rispecchia le forti connotazioni emotive durante il Fascismo e nella posizione delle Donne da parte della comunità.
Tipi di Colleghe dei Burattini
Ci sono diversi tipi di colleghine, ognuno con le sue caratteristiche e funzioni uniche:
- Colleghina con bambino: Questa forma del burattino rappresenta la madre e il figlio, spesso a causa della stima della Famiglia intorno il 1920.
- Colleghina con marito: Le colleghine sono spesso rappresentate con il marito o lo spesso usato come punto di riferimento specie in case e singhiozzo sulle anime delle donne con grande carisma familiari.
- Colleghina singola: Questa forma del burattino rappresenta la donna che vive da sola, spesso accompagnata da un cane o uno gatto.
Conclusione
Le colleghe dei burattini sono una figura interessante e antica nella storia dei burattini e degli spettacoli di strada. Con le loro caratteristiche uniche e la loro utilizzo in diversi modi, sono diventate una parte integrante dei spettacoli di burattini. La loro presenza può essere un’opportunità per i bambini imparare sulla comunità femminile, sia da diversa sia da situazioni viventi al di là di ogni epoca.
Risorse
- "Storia delle Colleghine dei Burattini" – Libro di Francesco Beretta
- "La donna nei burattini" – Articolo di Francesca Rizzo
- "Aspetti della commedia dell’arte" – Tesi di laurea di Elisabetta Brusa