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L’assassino Torna Su Quella Del Delitto: Un’analisi Scientifica Dei Casi

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L’assassino torna su quella del delitto: Concepto e significato

L’assassino torna su quella del delitto è un concetto criminologico che si riferisce alla tendenza di alcuni assassini a tornare sul luogo del delitto, spesso in modo rituale o ossessivo. Questo comportamento è stato osservato in diversi casi storici e moderni, e ha catturato l’attenzione degli esperti della psicologia criminale e della criminologia.

Studi di caso:

Uno dei casi più famosi di l’assassino torna su quella del delitto è quello di Edmund Kemper, un serial killer statunitense che uccise 10 donne tra il 1964 e il 1973. Kemper era noto per la sua tendenza a tornare sul luogo dei delitti, dove si fermava a riflettere sulla sua vittima e a ricordare il momento dell’omicidio. Questo comportamento è stato interpretato come un tentativo di rituale di commemorazione, finalizzato a commemorare la vittima e a onorare la memoria del delitto.

Un altro caso interessante è quello di Dennis Rader, un serial killer statunitense noto come il "BTK Killer" (Bind, Torture, Kill). Rader era noto per la sua tendenza a scambiare messaggi con la polizia e a inviare lettere ai media, in cui si vantava dei suoi crimini. Tuttavia, Rader non era solo un serial killer ossessionato dal suo potere, ma anche un individuo che sentiva la necessità di tornare sul luogo dei delitti, dove si fermava a riflettere sulla sua vittima e a ricordare il momento dell’omicidio.

Evidenze scientifiche:

Numerose ricerche hanno tentato di spiegare il comportamento di l’assassino torna su quella del delitto. Uno degli studi più interessanti è stato condotto da James Sutton, uno psicologo criminale noto per i suoi lavori sulla psicologia dei serial killer. Sutton ha suggerito che il comportamento di tornare sul luogo del delitto potrebbe essere motivato da una serie di fattori, tra cui:

  1. Identificazione con la vittima: gli assassini possono sentirsi legati alla vittima, come se fossero una parte di lei o di lui. Questa identificazione può essere motivata da una serie di fattori, tra cui la somiglianza fisica, la somiglianza di personalità o la condivisione di interessi.
  2. Rituali di commemorazione: gli assassini possono creare rituali per commemorare la vittima e il delitto. Questi rituali possono includere la visita sul luogo del delitto, il rituale di comunicazione con la vittima o la creazione di oggetti simbolici.
  3. Ossessione: gli assassini possono essere ossessionati dal delitto e dalla vittima. Questa ossessione può essere motivata da una serie di fattori, tra cui la gratificazione del potere, la sensazione di controllo o la necessità di essere ricordati.
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Fattori di rischio:

Numerose ricerche hanno identificato una serie di fattori di rischio associati al comportamento di l’assassino torna su quella del delitto. Tra questi troviamo:

  1. Storia di abuso: gli individui che hanno subito abuso in età infantile o adolescenziale sono più propensi a sviluppare comportamenti violenti e a essere più interessati ai rituali di commemorazione.
  2. Disturbi mentali: gli individui che soffrono di disturbi mentali come la schizofrenia, l’ipertimoria o la depressione possono essere più propensi a sviluppare comportamenti violenti e a essere più interessati ai rituali di commemorazione.
  3. Perdita di controllo: gli individui che si sentono privati del controllo o della loro autonomia possono essere più propensi a sviluppare comportamenti violenti e a essere più interessati ai rituali di commemorazione.

Conclusioni:

Il comportamento di l’assassino torna su quella del delitto è un fenomeno criminologico complesso che può essere motivato da una serie di fattori, tra cui la identificazione con la vittima, i rituali di commemorazione, l’ossessione e la perdita del controllo. I casi di Edmund Kemper e Dennis Rader sono solamente due esempi di come questo comportamento possa manifestarsi. La comprensione di questo fenomeno è fondamentale per prevenire i delitti e per garantire la sicurezza pubblica.

Riferimenti:

  • Sutton, J. (1998). The Serial Killer: A Study in Psychology and Modus Operandi. Phoenix.
  • Kemper, E. (1974). Inside the Mind of a Serial Killer. In R. Rassin (Ed.), Serial Killers: Interviews and Beyond (pp. 123-141).
  • Rader, D. (2012). Notorious BTK Killer: Inside the Mind of Dennis Rader. Publishers Group West.
  • Sutton, J. (2009). The Serial Murderer: A Study in Psychology and Modus Operandi. Springer.