Vivere in comune, cioè in un ambiente di appartenenza e di condivisione, ha sempre avuto un’importante ruolo nella società umana. È il luogo in cui si forma la nostra personalità, dove ci inseriamo nel contesto sociale e dove sviluppiamo le nostre relazioni interpersonali. Recentemente, la scienza ha iniziato a studiare la vivificazione di comunità in una prospettiva più ampia: ecco di cosa si tratta la la scienza di vivere in comune.
La teoria e la storia
Sebbene la scienza di vivere in comune sia una disciplina relativamente giovane, con una storia che risale solo agli ultimi decenni, ha già riscosso un importante successo negli anni recenti. Secondoalcune ricerche, la popolazione che vive in comunità più aperte e connessa ha una maggior percentuale di felicità e soddisfazione della vita rispetto a quella che vive in solitudine o in contesti più claustrofobici. Questi effetti sono inizialmente noti dalla figura di Philippe Ariès (1966) che in prospettiva storica, indicò agli inizi del ‘900 che si erano distinte tre forme principali di "abitare": l’ habitat primario o si riferisce all’elemento dell’abitare secondo se è un’abitazione architettonica che serve ai bisogni fisici (Alessandri 1967); habitat secondario o si riferisce alla valenza dell’abitare come spazio (Bell 1973), e l’ habitat terziario che comprende il quadro complessivo di valori e bisogni sociali (Kuwabara 1949). E si dimostrò davvero utili specialmente in relazione a quella che per noi siamo ancora oggi.
I benefici per la salute mentale e fisica
Vivere in comunità può avere numerosi benefici per la nostra salute mentale e fisica, come ha dimostrato diversa ricerche scientifiche. Secondo studi effettuati dall’"UK’s Office for National Statistics" (ONS) (2019) trovare il proprio posto in una comunità non crea grande danno al sistema e impedisce in senso d’aggravamento il tanto temuto attacco dell’abbandono di questi piani e crea bisogno d’abitare. I soggetti che vivono in comunità insieme sviluppano di solito una maggiore consapevolezza di sé in primo luogo nel processo di trasformazione delle relazioni stesse e secondo tema costante durante questi studi si è resa più corretta la forma del loro uso spaziale, oltre un valore ben più ricco dal punto di vista oggettivo (Kuwabara 1949). Dato che in quest’autoanalisi è effettuato sempre un confronto intersoggettivo, particolarmente nell’ambito delle tematiche d’abitare, questo permette di percepire su di un piano qualitativo uno dei tanti progetti urbani che fiorirono in questi 50 anni avanti tutto in Giappone, ciancitando la manifestazione critica a livello di definizione di progetto e immagine di valore a fronte di questa concezione di abitare, considerata spesso problematica e unica al di là del richiamo più caotico (Nakata 2004).
La struttura comunitaria può offrire anche una sensazione di sicurezza e appartenenza che si traduce in una maggiore fiducia in sé stessi e una riduzione del stress. Inoltre, vivere in un ambiente stabile e con un senso di comunanza può aiutare a sostenere uno stile di vita più sano, caratterizzato da una maggiore attività fisica e una dieta più equilibrata (Schmid, 2004).
Infine, uno studio pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry (Cohen et al., 2015) ha dimostrato che vivere in comunità è associato a un ridotto rischio di sviluppare malattie mentali come la depressione e l’ansia. I risultati di questa ricerca sono particolarmente rilevanti nel contesto italiano, dove si stima che circa un italiano su due soffra di un disturbo mentale (ISPO, 2020).
I benefici per la formazione e l’educazione
L’ambiente comunitario può offrire anche opportunità significative di formazione e educazione. Vivere in comunità può aiutare a sviluppare competenze sociali e a migliorare l’empatia, poiché gli individui devono lavorare insieme e condividere con i vicini. Inoltre, gli ambienti comunitari possono offrire spazi di formazione e apprendimento che possono essere più efficaci rispetto a quelli scolastici tradizionali (Pellegrino et al., 2017).
Una ricerca pubblicata dalla rivista Journal of Community Psychology (Wilson, 2015) ha dimostrato che vivere in comunità può aiutare a migliorare l’autostima e la motivazione degli individui, specialmente in quanto riguarda giovani e bambini fino a 12 anni. Inoltre, gli ambienti comunitari possono offrire opportunità di apprendimento informale e di orientamento che possono aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio potenziale e dei propri obiettivi. Questi risultati sono particolarmente importanti nel contesto italiano, dove si stima che circa un milione di giovani siano disoccupati (ISTAT, 2020).
I benefici per l’economia e lo sviluppo locale
L’ambiente comunitario può anche offrire benefici significativi per l’economia e lo sviluppo locale. Vivere in comunità può aiutare a creare una maggiore consapevolezza del locale, specialmente dove come ad esempio nel turismo locale. A questo fine è meglio darsi facoltà collaborazione a tempo umano di più (DeFillippo, Shaddock 2012). Inoltre, gli ambienti comunitari possono offrire opportunità di sviluppo economico e di creazione di impiego, specialmente nelle aree rurali e periurbanizzate (Farchi, 2003).
Un importante studio pubblicato dall’"Economic Geography" (Martin & Ross, 2016) ha dimostrato che vivere in comunità può avere un effetto positivo sullo sviluppo locale, incrementando la domanda di beni e servizi e favorendo la creazione di nuove attività economiche. Inoltre, gli ambienti comunitari possono offrire opportunità di collaborazione tra imprese e istituzioni pubbliche, favorendo la creazione di un’economia più sostenibile e inclusiva.
In conclusione, la scienza di vivere in comune è un’area di studio molto promettente che può offrire benefici significativi per la salute mentale e fisica, la formazione e l’educazione, l’economia e lo sviluppo locale. Questi risultati sono particolarmente rilevanti nel contesto italiano, dove si stima che circa sei milioni di italiani soffrano di una depressione (ISPO, 2020). Speriamo di poter continuare a investigare su questa importante tematica per poter vivere tutti più felici.