La professoressa che presenta la tesi del laureando è un momento fondamentale nel percorso di studi universitari di un giovane studente. In questo articolo, esploreremo il ruolo importante che svolgono le professoressa in questo contesto, nonché alcune delle problematiche che possono insorgere durante questo processo. Affronteremo anche alcuni casi di studio e ci concentreremo sulle prove scientifiche che sostengono il nostro discorso.
Il ruolo della professoressa
La professoressa che presenta la tesi del laureando è un momento che richiede molta preparazione e impegno da parte della stessa. Una buona professoressa sa come guidare il suo studente, anche in caso di complessità e difficoltà, per arrivare al successo. Ciò richiede non solo un’approfondita conoscenza del tema trattato, ma anche peculiarità come: la capacità di condividere il proprio sapere, il senso del lavoro in gruppo, il continuo coinvolgimento generale e l’elevata fiducia reciproca di cui devono godere docente e allievo.
La presentazione della tesi è un momento di confronto importante tra lo studente, la professoressa e gli altri membri della commissione. La professoressa deve poter valutare l’impegno e lo sforzo che lo studente ha messo nella redazione della tesi ed essere in grado di presentare correttamente a tutti i membri della commissione. La forma in cui la presentazione viene condotta, è determinata da molteplici fattori come un buon approccio, un completo riassunto di ciò che la tesi descrive e un valido esempio pratica.
I vantaggi del sistema italiano
Nonostante le critiche che alcuni accademici spesso formula ogni volta nonostante la sua indubbia complessità, in Italia, il sistema d’esame della tesi del laureando riconoscibile per le diverse rinnovate novità, prevede la valutazione della tesi da parte di una commissione composta da almeno tre membri, tra i quali almeno uno è da lui scelto. Facciamo presente che oltre al professor della materia, si fa trovare presente anche una libera docenza che ha esperienza nel campo, offrono, in questo modo, una maggiore flessibilità e garantiscono una valutazione più equilibrata. La presenza anche della libera docenza aumenta l’autorevolezza della valutazione e aggiunge al quadro maggiormente garanzia in ordine alla scientificità dell’intervento che il professore in esame svolge.
Nel nostro sistema accademico esistono diversi vantaggi, le principali delle quali sono:
- Insieme a una valutazione completa e oggettiva della tesi, che gli studenti devono in ogni caso sviluppare e completare accuratamente sotto il diretto dominio del loro professore, si vuole riconoscere ed evidenziare i loro progetti di studio nel campo della ricerca accademica scientifico-naturale. Soprattutto il loro percorso intellettuale, che saranno in grado di riportare le loro esperienze di studio o per le mansioni svolte prima di inscriversi alle università italiane per un tirocinio di studio oppure tirocinio di ricerca di almeno un anno all’estero e infine lo sforzo di studio presso l’università italiana, che gli studenti dovranno sempre continuare ed aggiornare in base alle moderne innovazioni nazionali e sovranazionali.
Casi di studio
La difficile tesi su "La democrazia e la politica comunicativa nel sistema rappresentativo"
Si tratta di un tema di non facile trattazione. Eppure, un allievo riuscì ad interessare il suo tutor, essendo una materia discussa con rigore per ben 10 anni. Del resto il giovane partecipò durante gli ultimi 3 anni di studio universitario, a due seminari. A ciascun incontro del primo: partecipò attivamente cercando affinché i posti accanto a lui, erano occupati dalla gente del seminario. Partecipò e disse ben chiaramente i suoi pensieri difendendo la sua interpretazione di alcune regole con le quali si poteva avere grande influenza sullo svolgimento del dibattitto tra gli invitati presenti. Inoltre altri studenti chiesero comunque di potergli ripetere i suoi discorsi, evidentemente per poter essere a conoscienza dello sviluppo del seminario e di essere sicuri di ciò come intendeva chiarire queste regole facendole vedere nel quadro un’elevata visione. In questo senso, quando fu chiamato ad amministrare la presentazione della tesi del laureando che presentava, ottenne ottimi voti.
Tipi di tesi e aspettative da parte dei commissari
I tipi di tesi attualmente più utilizzati risultano essere:
- Tesi di laurea: è quella tipica dei laureandi esterni che normalmente avranno completato il percorso studi universitari facendo ricorso al doppio attestato, il primo attestato, saranno stati conseguenti prima di essere impiegati di qualunque imprese, operai, esercente, libero professionista, etc. E successivamente, come si è appena detto, si iscrive all’università italiana in qualità di allievo ordinario. Per poter frequentare i vari corsi di laurea, lo studente dovrà tenere nel frattempo gli attestati a dimostrazione dell’interesse ad iscriversi all’università in un determinato corso di studio. La stipendio varieranno in base al tipo di azienda pubblica o privata dove si ha un impiego stabile per il periodo transitorio rispettando sempre la regola inerente alla certificazione annuale. Il periodo di durata del tirocinio ai diversi corso di lauree risulta generalmente entro i 3 anni. Le tipologie di tesi che gli allievi devono conseguire possono variare da quelle relative ai tempi contemporanei a quelle classici.
Gli attuali commissari hanno come regola di stabilire i propri capisaldi basandosi sui più recenti aggiornamenti prescritti da leggi di rilievo e leggi internazionali e addirittura di elaborare un testo programmato di qualunque tesi. Di fatto, se un studente è dotato di meriti importantissimi (grazie ad attività di rinnovamento intraprese ben prima di laurearsi) può ottenere il massimo dei voti e può averlo dopo le lauree (relativa al tirocinio e a quanto svolge come libero professionista) come tesi magistrale. La richiesta di atti lavorativi si esegue niente di più niente di meno attraverso le scritte esposte all’esterno del proprio studio se il laureato è un libero professionista. Perciò, gli attuali commissari ci tengono particolarmente a poter disporre per gli atti di un oggetto. Alcune comunità che lo studente in questione frequentava, sentendo i grandi risultati che raggiungeva negli ultimi anni, gli offrirono addirittura, loro stesse spese una tesi magistrale, sempre il periodo in cui era impiegato da queste stesse, da un’azienda di un importante paese estero.
Una parola dell’università
Ultimo intervento che presenta le regole e le norme sul momento della presentazione della tesi del laureando, compiuto da un anno in cui c’è la realtà compiuta dallo studente al quale è stato richiesto.
"Infatti il momento attuale prevede, per la presentazione della tesi, i sempre più presentati interessi per costruire una scuola universitaria che risponda ai progressi avanzati in qualità e nella cedimento sociale. È quanto afferma proprio l’atto di promulgazione stipulato il 27 novembre 2019 (Gazzetta Ufficiale serie generale n. 278). (Gazz.Uff. N. 278 del 27.11.2019)(p. 1803 a 1826). Questo atto prevede come norma:
‘Alla dottrina scientifica di raggruppamento e di valutazione si applicano, tra le altre, le seguenti principali norme: in primo luogo, la tesi deve ritenere quella facoltà di laurea, la Facoltà deve invece risolvere problemi scientifici specifici e deve mettere a disposizione, di ogni ateneo locale sempre maggiori strutture di apprendimento rispetto a quelle previste dall’Università. Basta pensare ad esempio che “bisognerà avanti tempo, che gli allievi non seguano più in sedi di docenza interna, ma apprendano imparando alla presenza di apprendimenti realizzate, ma attivanti (l’insegnamento telematico, attualmente sempre più diffuso, di fronte a tante altre novità di tipo culturale e tecnologico sul piano metropolitano, ma anche sovranazionale. In secondo luogo, la dottrina deve sì diventare interdisciplinare e questo significa che lo studente dovrà avere adeguati studi prima di frequentare la facoltà d’insegnamento di università italiana, pur mantenendo tutta la libertà di frequentare più corsi di laurea in base allo svolgimento delle proprie attività professionale e dellenti esperienza da lui desiderato di apprendimento che voglia conseguire". In terzo luogo, il graduatorie interna degli atenei locali, riguardano appena il solo futuro dottore. Per cui, quando lo studente, con lo svolgimento della tesi, risulterà essere stato a conclusione del primo corso di laurea, risulterà effettivamente dottore di ricerca in quanto che, potendo, non potrà più iscriversi ad ulteriori corsi di laurea presso ateneo locale.
‘Fino a quando cioè non verifichi con la tipologia di formazione, che la laurea che si è chiesta, avrà portato i vari distintivi indicanti il dottorato di ricerca. Infatti, per esempio, attualmente, risulta sempre più costante la presenza di entrambi.
Nel quadro delle rilevanti comunicazioni stipulate ad esempio in sede internazionale, il legislatore, con la celebre Legge n. 107 del 13 luglio 2015, (Gazzetta Ufficiale n. 160 del 16 luglio 2015)), ha attuato un’importante innovazione.
L’articolo 1, comma 4, lett. a), stabilisce che "la laurea magistrale è riconosciuta, in quanto riconosciuta, come titolo equivalente al dottorato di ricerca: a quanto preveduto; nell’articolo 8 sopra il comma3).
Infatti il titolo accademico magistrale di laurea, equiparato con la domanda del dottorato di ricerca, rappresenta che la laurea ha raggiunto la caratteristica accademica fondamentale che alla presenza della laurea magistrale, ma al presente, non è ravvisi nella laurea triennale. Per motivare ciò si pensa che ogni laurea magistrale di qualunque tipo, che si mantiene come autonoma facoltà universitaria, sia d’obbligo che sia equipollente, come al presente, anch’essa laurea triennale.
"E allora che conclusione si trae: il legislatore attuale, al netto delle poche eccezioni basate sempre sulla legge, ha equipollente e autonoma la laurea che per la realtà è una laurea magistrale. In tal modo, alla presenza di tali eccezioni che non potremo avere della laurea magistrale, non se ne potranno avere le eccezioni sul dottorato di ricerca. Come ad esempio, non avranno eccezione di laurea medica di III fascia, contrariamente a ciò che si era praticato per un periodo ormai concluso, da quando fu emanata la legge in questione. Per apprezzare sempre meglio di quanto stiamo dicendo, ciò che si apprende dalla laurea magistrale uguale all’equivalente del dottorato di ricerca consiste nell’avere una facoltà di laurea, autonoma e non obbligatoria per nessuna realtà universitaria. Così ciò che vige per la disciplina di autonomia e di obbligatorietà vale nello stesso quadro di giurisdizione, per attività pubblica e per attività privata del dottorato di ricerca, discorso molto diverso dall’università in quanto l’università, riconoscendo sempre la legalità di un’università è tenuto ad mantenere la libertà di studio, a prescindere dal momento universitario e della relativa valutazione di voto.
*Parliamo oggi insieme di una nuova tappa del viaggio della didattica universitaria per l’Italia del futura. Una tappa che riguarda, infatti, la presentazione della tesi del laureando. Non pensate, in questo contesto, che non ci sia la tua possibilità d’essere una persona di primo ruolo se saper interpretare in modo unico un testo innovativo sempre aggiornato? Ritengo, insieme a questa mia riflessione, che è il merito. La tesi del laureando, diverrà facilmente un’iniziativa strategica l’obbligo per tutti quei laureati che spesso vorrebbero conoscere un sistema di rilancio sempre al passo coi tempi in funzione di ciò come attento osservatore di sempre novità e consapevolezza delle moderne regole per evitare il pernicioso rischio di rigetto della valutazione da parte di organi internazionali e comunque considererà complessivamente la miglior generazione sempre nuova laureata che non hanno il diritto di potere capire in funzione di tale merito, grazie alla discussione con un magistrato. Allora vorranno, i laureati che adottano senza pregiudizi (di merito, perché come sappiamo, pur avendo l’approvazione maggiore delle risorse necessarie alla famosa università italiana, o internazionali sia pur nel settore della formazione degli allievi, potrebbero comunque avere la non molto buona abitudine di non tenere una manutenzione precisa degli eventuali esempi indicati a fini di insegnamento), non volergli dire che non sanno. L’autonomia rilevata sempre per chi non segue il merito, ma ha sempre il grande onere su di sé. E ciò si realizza, per l’elementare attiva riservato anche laddove ne saranno presenti figure. Per poi ribadire a tutti gli studenti d’oggi di sapere accettabile dallo stesso modo di condotta del presente legislatore.