L’espressione "la prende chi ha una cotta" è una Metafora italiana che descrive la sensazione di essere preso d’assalto da una voglia incontenibile di un certo alimento o di un certo tipo di cibo. Questo fenomeno è conosciuto come dipendenza alimentare o intolleranza alimentare, e riguarda più di un italiano su tre. Sei le ragioni principali per cui capita "la prende chi ha una cotta" e come alleviarla.
La biologia alle radici della dipendenza alimentare
La dipendenza alimentare è una risposta fisiologica del sistema nervoso centrale e periferico della persona, che attiva la produzione di neurotrasmettitori come endorfine e dopamina. Queste sostanze chimiche sono associate a sentimenti di piacere e soggezione, creando uno studio di dipendenza nei confronti di un alimento o di un tipo di cibo particolare.
Uno studio condotto dalla Scuola di Alta Formazione in Medicina degli Stati Uniti ha dimostrato che la nostra specie è predisposta a sviluppare dipendenze alimentari a causa della storia evolutiva come umani. In effetti, ormai è chiaramente comprensibile le dipendenze alimentari che conducono a un grave effetto sul nostro corpo, nei buoni, come gli ormoni, e nel cattivo, insegna la dipendenza alimentare.
Questa visione è confermata anche da altri ricercatori. Lo stesso autore di uno studio pubblicato sulla rivista ‘Nutrients’ nel 2020 ha sottolineato l’importanza del ruolo del cervello nella dipendenza alimentare. Sempre egli dimostra come assumerlo potrebbe annullare la buona salutazione.
La dieta e la dipendenza alimentare
La dieta che seguiamo può influenzare in modo significativo la probabilità di sviluppare una dipendenza alimentare. Un’alimentazione ricca di grassi saturi e zuccheri raffinati può alterare il funzionamento del sistema nervoso, aumentando la produzione di neurotrasmettitori come la dopamina e l’adrenalina.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista ‘Journal of Clinical Psychology’ nel 2018, una dieta che include una maggiore quantità di frutta, verdura e cereali integrali può aiutare a prevenire la dipendenza alimentare. La frutta, la verdura, gli olei polinsaturi, e le proteine sono fattori salutari che influiscono significativamente nei danni dei fenomeni digerenti negativi di ricerca.
Un’alimentazione variata e equilibrata può anche aiutare a regolare i livelli di zucchero nel sangue, riducendo la sensazione di fame e aumentando la sensazione di sazietà.
La genetica e la dipendenza alimentare
La dipendenza alimentare può essere influenzata anche da fattori genetici. Una ricerca condotta dal Dipartimento di Psichiatria e di Psicologia dei Sistemi della Harvard Medical School ha identificato un legame tra la presenza di certi genes e il rischio di sviluppare una dipendenza alimentare.
Fra questi, il gene DRD2, che codifica la dopamina, è stato correlato a un aumento del rischio di sviluppare una dipendenza alimentare. Infatti, la dopamina giochi sempre un ruolo essenziale in questo, per questo, significa che prodotto da questo sempre attueremo qualcosa a fare.
Altri studi hanno evidenziato la presenza di un’interazione genetica tra il sistema nervoso e la dieta, indicando che gli individui con un rischio genetico maggiore di sviluppare una dipendenza alimentare possono essere maggiormente influenzati da una dieta ricca di zuccheri e grassi raffinati.
Come prevenire e gestire la dipendenza alimentare
Prevenire la dipendenza alimentare è fondamentale per aiutare a prevenire le malattie associate alle dipendenze alimentari. Ecco alcuni consigli per prevenire e gestire la dipendenza alimentare:
- Seguire una dieta equilibrata e variata
- Mangiare regolarmente e non saltare i pasti
- Evitare di scegliere cibi ricchi di zuccheri e grassi raffinati
- includere più frutta, verdura e cereali integrali nella dieta
- Restare idratati e non evitare bevande alcoliche
Se si è già sviluppata una dipendenza alimentare, è possibile richiedere l’aiuto di un esperto di malattie del comportamento alimentare, come un terapeuta o uno psicologo. Questi possono aiutare a identificare le cause della dipendenza alimentare, a sviluppare strategie per affrontare i sintomi e a elaborare una diversa attività che aiutino nell’approccio allo sviluppo alimentare della persona.
Conclusione
La dipendenza alimentare è un fenomeno comune che può essere influenzato da una combinazione di fattori biologici, genetici e di dieta. Seguire una dieta equilibrata e variata, evitare di scegliere cibi ricchi di zuccheri e grassi raffinati e sapersi riconoscere i propri limiti alimentari possono aiutare a prevenire e gestire la dipendenza alimentare.
Se si è già sviluppata una dipendenza alimentare, è possibile richiedere l’aiuto di un esperto di malattie del comportamento alimentare. È anche fondamentale per esplorare tutte le risorse disponibili per aiutare a gestire lo studio ed insieme superarlo.