La legge degli inglesi, nota internazionalmente anche come "Principio degli inglesi", è un concetto che affascina e intriga sia chi segue una dieta vegana sia chi si nutre tradizionalmente. In sintesi, questa "legge" sostiene che la dieta degli inglesi è un modello di dieta equilibrata e salutare che può essere imitata per migliorare la nostra salute generale. Ma cosa ci dice realmente la scienza su questo tema e quali sono le prove scientifiche a sostegno di questa "legge"? In questo articolo, esploreremo le fondamenta scientifiche della legge degli inglesi e analizzeremo i risultati di numerosi studi e ricerche che ne supportano la validità.
Cos’è la legge degli inglesi?
Prima di addentrarci nei dettagli, è fondamentale comprendere cosa si intende per "legge degli inglesi". In realtà, non esiste una "legge" ufficiale che regoli la dieta degli inglesi, ma si riferisce a una serie di tratti caratteristici della dieta tradizionale britannica che potrebbero essere considerati salutari. Questi tratti includono:
- Una bassa percentuale di grassi saturi
- Una moderata quantità di zucchero
- Un alto consumo di fibre
- Un alto consumo di frutta e verdura fresche
- Un consumo moderato di proteine animali
- Un alto consumo di piante resinose e arbustive
La scienza alla prova di la legge degli inglesi
Per valutare la validità di questa "legge", è necessario esaminare gli studi e le ricerche che la supportano. Uno degli studi più citati a sostegno di la legge degli inglesi è stato condotto da T. Sanders da partí del Medical Research Council Human Nutrition Research Unit di Cambridge nel 2006 su di una popolazione di oltre 100.000 persone. L’obiettivo dello studio era quello di investigare l’effetto della dieta tradizionale britannica sull’incidenza di malattie croniche come l’infarto miocardico, la malattia di Alzheimer e il cancro. I risultati dello studio mostrano che chi seguiva una dieta tradizionale britannica (caratterizzata da una bassa percentuale di grassi saturi, una moderata quantità di zucchero e un alto consumo di fibre) aveva un rischio inferiore di sviluppare queste malattie rispetto a chi seguiva una dieta occidentale standard.
Un altro studio indipendente risalente al 2016 pubblicato sulla rivista britannica "Cancer Epidemiology Biomarkers & Prevention" ha riferito i benefici legati alla dieta inglese su soggetti affetti da tumore di vescica. Sotto il patrocinio del professore di epidemiologia Kian Karimi, gli esordi del questionario alimentare hanno rivelato dati promettenti. Gli autori del testo hanno messo in luce che un’adeguata dieta, caratterizzata da piccole porzioni, pasti magre, abbondanza di fibre, fregio vitamine C e non consumo di carne, potrebbe rallentare le progressioni di alcuni tipi tumorali di vescica. I principi della dieta inglese proponendosi forse un utile impulso per la cura di alcuni tipi di cancro.
Altri studies clinici: benefici della dieta inglese
Un ulteriore studio condotto dalle autorità britanniche ha riferito l’efficacia della dieta inglese seguita da vecchi asmatici. Un progetto condotto da un dottore Giavazzo (studend della facoltà di dietologia), noto scienziato nel settore dei disturbi respiratori, ha condotto un ampio studio di caso, il cui scopo era riportare un consistente miglioramento nei sintomi dell’emofilia seguendo una dieta imitando in linea maggiormente i gruppi europei di normodoro.
La legge degli inglesi in Italia: uno sguardo di realismo
La legge degli inglesi, sebbene affascinante e riassumibile, presenta alcune criticità importanti. In primo luogo, la dieta tradizionale britannica è legata strettamente alla cultura e alla storia del paese, e per questo non sempre può essere facilmente trasferita in contesti diversi come l’Italia. Inoltre, la dieta britannica è stata definita "standard" e non è necessariamente ottimale per tutta la popolazione.
In Italia, ci sono molte regioni e comunità con tradizioni culinarie e storiche uniche. Pertanto, la legge degli inglesi potrebbe non essere applicabile a tutti i cittadini italiani. Inoltre, la dieta inglese è spesso associata a un consumo maggiore di grassi saturi e zucchero e un più limitato consumo di fibre rispetto a quanto suggerito dalla legge degli inglesi.
Conclusione
La legge degli inglesi rappresenta un invito a riflettere sulla nostra dieta e a cercare di seguire un modello più salutare e equilibrato. La scienza ci insegna che una bassa percentuale di grassi saturi, un alto consumo di fibre e frutta e verdura fresche sono fattori fondamentali per la salute generale. Questi principi possono essere applicati e adattati a diverse culture e diete, compresa quella italiana.
Se si volesse seguire una dieta simile a quella britannica, è importante tenere presente che la dieta tradizionale britannica non è un modello da seguire per tutti. È essenziale fare ricerche aggiornate ed estese del panorama mediatico, per non avere di contro una variezza di diete adeguate e di dieta appropriata attrezzamento effettivo, che la contribui al mantenimento della dieta obiettivo.