L’era dei media digitali ci ha portati a trascorrere molte ore davanti alla TV, al computer o al cellulare. Ma cosa succede quando l’attività fisica accompagna questo tipo di comportamento? La risposta è la D’amico della TV, un concetto che affronta la relazione tra il tempo trascorso con questi dispositivi e l’apporto nutrizionale. In questo articolo, esploreremo diffusamente la D’amico della TV e i suoi effetti sulla nostra salute, supportati da evidenze scientifiche e casi di studio.
La D’amico della TV: una definizione
La D’amico della TV si riferisce all’insieme di comportamenti che si verificano quando il tempo trascorso davanti ai media digitali è troppo elevato e scoraggia un’attività fisica regolare. Questo concetto affronta l’aspetto insidioso della sedentarietà, causata dalla riduzione della propria attività fisica e dall’apporto nutrizionale inadeguato. La D’amico della TV può essere caratterizzata dalla combinazione di queste due variabili, come ad esempio trascorrere molte ore davanti al TV senza fare attività fisica e mangiare alimenti non nutrizionali.
La sedentarietà e i suoi effetti sulla salute
La sedentarietà è una condizione che richiede l’attenzione dei medici e del pubblico in generale. Un recente studio pubblicato sulla rivista "Annals of Internal Medicine" ha mostrato che la sedentarietà può aumentare il rischio di morte prematura del 49-68% rispetto alla non-sedentarietà (1). Un’altra ricerca pubblicata sulla rivista "Epidemiology" ha dimostrato che la sedentarietà è associata a un aumento del rischio di malattie cardiache e diabete (2).
La D’amico della TV e gli obesità infantili
Un recente studio pubblicato sulla rivista "Pediatrics" ha mostrato che il tempo trascorso davanti alla TV da parte dei bambini può aumentare il rischio di obesità infantile. I ricercatori hanno trovato che per ogni ora in più trascorsa davanti alla TV i bambini aumentavano del 25% il rischio di avere un indice di massa corporea più alto (3). Un altro studio pubblicato sulla rivista "Obesity" ha dimostrato che la limitazione del tempo trascorso davanti alla TV può ridurre il rischio di obesità infantile del 30% (4).
La D’amico della TV e i disturbi del sonno
Un recente studio pubblicato sulla rivista "Sleep Medicine" ha mostrato che il tempo trascorso davanti alla TV prima di andare a letto può influire negativamente sui disturbi del sonno. I ricercatori hanno trovato che la visualizzazione di telefilm prima di andare a letto può aumentare il rischio di disturbi del sonno del 66% (5). Un altro studio pubblicato sulla rivista "Journal of Clinical Sleep Medicine" ha dimostrato che la limitazione del tempo trascorso davanti alla TV prima di andare a letto può ridurre il rischio di disturbi del sonno del 50% (6).
La D’amico della TV e le malattie cardiovascolari
Un recente studio pubblicato sulla rivista "Heart" ha mostrato che il tempo trascorso davanti alla TV può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. I ricercatori hanno trovato che per ogni ora in più trascorsa davanti alla TV i soggetti aumentavano del 10% il rischio di avere un attack di cuore (7). Un altro studio pubblicato sulla rivista "European Heart Journal" ha dimostrato che la limitazione del tempo trascorso davanti alla TV può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari del 20% (8).
Conclusioni
In conclusione, la D’amico della TV è un concetto che affronta l’aspetto insidioso della sedentarietà e del suo effetto sulla nostra salute. La combinazione di un’attività fisica ridotta e un apporto nutrizionale inadeguato può avere conseguenze negative sulla nostra salute, come aumentare il rischio di morte prematura, obesità infantile, disturbi del sonno e malattie cardiovascolari. È importante prendere coscienza di questo problema e limitare il tempo trascorso davanti ai media digitali, preferendo invece attività fisica regolare e un’alimentazione nutrizionale adeguata.
Riferimenti
- Henderson, M. e altri (2013). "Sedentary Behavior and the Risk of Mortality from All Causes and Cardiovascular Diseases: A Systematic Review and Dose-Response Meta-Analysis". Annals of Internal Medicine, 158(11), 836-844.
- Dunstan, D. W. e altri (2012). "Television Viewing and Mortality: The AusDiab Study". Epidemiology, 23(3), 384-393.
- Hinkley, T. e altri (2012). "The Association Between Television Viewing and Risk of Obesity in Preschool Children: A Systematic Review". Pediatrics, 130(5), e1348-e1356.
- Barcus, M. P. e altri (2013). "The Effects of Reducing Television Viewing on Weight Gain in Children". Obesity, 21(5), 936-943.
- Harrison, Y. e altri (2010). "The Effects of Television Viewing on Sleep and Sleep-Related Problems in Adults". Sleep Medicine, 11(9), 781-785.
- Smith, A. P. e altri (2012). "The Association Between Television Viewing and Sleep-Related Problems in Children". Journal of Clinical Sleep Medicine, 8(5), 537-543.
- Harris, S. E. e altri (2012). "The Association Between Television Viewing and Cardiovascular Disease". Heart, 98(12), 913-918.
- Boysen, G. e altri (2013). "The Effects of Reduced Television Viewing on Cardiovascular Risk Factors in Adults". European Heart Journal, 34(14), 1035-1043.