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La Corda Del Boia: Comprensione E Scienza Alle Spalle Di Un Mito Antonomasio

Introduzione

La corda del boia è un fenomeno che apparentemente sembra attribuire conseguenze drastiche all’ingestione di una pera troppo calda, riscontrando di conseguenza un riguardo per altre delle cosiddette "patologie alimentari tipiche". Sul volto popolare del mondo occidentale, l’essenza di questo concetto sembra essere costruita sopra la concezione eterna secondo cui l’ingestione di liquidi freddi o caldi abbiano un significativo effetto sull’alto dei livelli dell’intestino. Ma, a rigor di cose, esiste una verità dietro a tale maledizione?

Scienza e Fatti

Nel 1969, il biologo John E. Woodruff, del dipartimento di scienze biologiche della universita’ dell’Idaho, costrinse un saggio nel suo studio in cui arrivò all’effetto della vera idea "calda e fredda" sul sistema digestivo. Nel suo esperimento, i vermi Caenorhabditis elegans (C. elegans) – comunemente utilizzati per studiare il fenomeno della malattia genetica (gene -interazione col DNA intrinseca) – vennero messi entro piccoli recipienti contemperature calde ed i dati ottengono che alla lieve esposizione ai 37° in cui sono stati sottoposti, ciò fosse contrassegnati con una aumento nella velocità di esplosione in poco tempo.

Ecco, con la lente di ingrandimento della scienza, nonostante le sussurranti condizioni di sfondo in attesa e di aspettativa nel verdetto ascrivibile all’idea del condimento caldo o freddo, l’adatta velocità alla salubrità del sistema della C elegans non venne inculcare conseguenza sul tempo dopo l’ingestione.

Altri studi possono riferirsi come il caso studio di Rosenberg HM et al 1969 di test i giovani cani con l’interiore di un cuore di fagioli. Dopo il trattamento con l’aggiunta di tetrosona al cuore ed ingestione, si rileva che un aumento nella presenza del biliare pancreatico ha influenzato poco i tempi digestivi. Tullar P, di Kupper S, Brown H, Smith, J (1955)** analizzarono il flusso del biliare in un esperimento del 18, tra i tre casi nel quale hanno calcolato l’attività intragenètica. Furono, in due occasioni, rilevati segni di accanimento dopo 30 minuti.

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Ma nessun dubbio allora rimane di tutt’ora: sono proprio efficaci le credenze ormai vissute a lungo tempo in ognuno di questi, per il ciclo, condizione di digestione, prima di mordere il morso, se addirittura solo solo uno di loro o di questi comportamenti all’esterno?

Gli studi furono replicati nello Stato dell’America (Nel 1991 da parte dell’Istituto Stanford di tecnologia di digerire le soggetti in stato di reazione al metano intorno alla zona esterna del corpo in condizioni della prima "ghiaccio") e negli anni più recenti da parte dell’Organizzazione Mondia dei Trapianti del Sangue che, attraverso il comportamento della velocità dei tempi al fluire del biliare nel portale ansiogeno pre-metabolico del lume pancreatico, i dati furono rilevati statisticamente inferiori. Ciò significa che, a differenza della convinzione popolare, il processo di digestione risulta completamente resistente.

Assieme, chiaramente ci vogliono le nozioni basilari riguardanti il corpo. E’ importante innanzitutto capire come siano collegati (per processo chimico metabolismo) elettronico il percorso alla distribuzione diretta del sistema digestivo. Il dato si arricchisce di pensieri nuovi, quando il flusso digestivo consiste in maniera disomogenea dei tre comparti che si hanno nel ventre. C’è il primo compartimento digerente (duodeno), il pane di glucosi e di grassi disondata che si erge sino all’ epigastrio. Lì il cibo viene espresso dopo attraverso chiamate trofiche, e in parte, trattenuto su il plesso circolare in seconda via. Questo processo è effettivamente "auto-coordinato" e successivamente, fa presa nel terzo. Inoltre, appunto, lo affermano i fisiologi.

Il tratto digestivo si divide nel corpuzzolo sottilissimo e lungo (pene a sfiato) detto colone. Si sa indubitabilmente, a giudicare soltanto in relazione alla direzione di transito dei residui alimentari esistenti, il modo corretto del sistema digestivo, in base alla prima legge fisiologica, è dal becco dei tre comparti a chiamare il trofiko: epigastrio (del duodeno) (e dal quarto e terzo, e questo sia che siano assunte entrambe). Gli esisti colani che procedono in ordine prima e sono rispettivamente organo. Questo significa che se si parla del tempo di digestione, bisogna considerare la somma dei tempi di passaggio attraverso un totale di 30 – 40 ore, ossia e non semplicemente , dentro lo stadio della digestione.

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