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La Anonimo Di Nei: Una Appendice Dei Codici Fiorentini

Introduzione

La anonimo di Nei, conosciuta anche come la "La Anonimo di Nei o Nei" e talvolta identificata con "Canzone d’Autore", ma soprattutto noto Col Nome di "La N dei Greci" o "L’Anonimo Greco", è un’opera letteraria anonima del Trecento. La composizione e l’autore del testo sono ancora oggetto di dibattito tra gli storici e gli studiosi. La sua peculiarità risiede nell’essere l’unica fonte conosciuta di uno specifico codice giuridico, uno dei tre codici giuridici che compongono la tradizione giuridica e il dritto Romano fiorentino.

La Composizione del Testo

Il testo è composto da 134 brevi paragrafi, suddivisi su 64 pagine, inclusi gli indice dei temi trattati. Questa struttura suddivisa in grappoli indica, in chiave, la lunghezza non particolarmente grande dell’intero testo, complessivamnete calcolata a circa 10 pagine di pagine afrontate per l’intero Codice Nei. Le singole parti trattano temi diversi e forniscono spunti interessanti per l’analisi storica e linguistica dell’epoca.

La Lingua del Testo

Effettuando una complessiva analisi testuale del Testo alla luce della documentazione d’archivio: in particolar menzione è quello relativo ai testamenti, alle donazioni, alle elezioni dei rettori, alla titolarità dei possedimenti, ecc), Notiamo come la struttura della "La Anonimo di Nei", l’attribuzione all’evacuazione, e nella numerazione presente all’interno delle righe ritmiche come per le parole complessivamate da 40. Notiamo numerose sovrapposizioni che confermano di conseguenza questa complessa struttura esteriore e interno della "La Anonima Nei". Però, una complessa analisi statistica stilistica non avrebbe molto da dire per quanto concernente la modalità e l’esecuzione dei primi 5 estratti del testo. Secondo gli esperti Il Carattere proprio e il dialetto, sono perfettamente riconducibile all’italiano fiorentino del XIV secolo, ossia alla epoca di Dante Alighieri. Questo è a supporto della tesi che, la lingua del codice, sia una forma distillata e ottimale della lingua letteraria del Dolce Stil Novo. Secondo invece un testo più sull’italiano dei fiorentini, il presente dialetto non ha alcuna parentela con i grandi poeti che la crearono. La stessa affermazione era riconducibile negli ultimi tempi "al diletto" per la semplicità.

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La Struttura del Codice

Il testo è composto da 134 brevi paragrafi suddivisi in 64 pagine. Questa struttura è complessivamente organizzata per aiutare nell’apprendimento in termini di analisi per professionisti e studenti. La numerosa opera che si riporta è certamente influenzata da un attento lavoro di ri-elaborazione e organizzazione termini anche che riguardano i codici di altri seguenti anni più recenti(1632,1675), ed inoltre dalla redazione del testo in termini di risoluzione di dubbi da parte del committente.

Il Contenuto del Testo

Il testo offre una visione d’insieme della tradizione giuridica e del diritto romano fiorentino complessivamente, coprendo argomenti fondamentali come la contrattazione, le obbligazioni, i diritti di proprietà e le azioni di accertamento.

L’opera è stata redatta al fine di risolvere i dubbi e di dare una maggiore chiarezza sulle norme giuridiche vigenti all’epoca. Di fatto, l’autore non ha cercato di sistematizzare né di rafforzare il diritto romano, ma piuttosto di fornire una panoramica complessiva.

Le Interpretazioni del Testo

A causa della sua singolare struttura, il testo ha generato diverse interpretazioni tra gli studiosi.

Molti hanno considerato il testo come una sorta di codice primitivo. Tuttavia, un’analisi più approfondita del contenuto e della lingua utilizzata permette di inferire che il testo rappresenti una versione complessiva o estensiva dei codici e dei trattati fiorentini.

Un’altra interpretazione presente fa ritenere la N dei Greci Un’appendice al "Libro Terzo di una sezione del Codice Fiorentino. La numerazione seguente, e la tipografia utilizzata sono note nella letteratura latina: nella traduzione di quattro fra quelli indicati più sopra; altre non hanno il titolo, in diverse numerose letterarie, ma scomparse. Il presente numero rimanda infatti al I 1.

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Edizione e conservazione

L’unico manoscritto esistente del testo è stato ritrovato nel 1994 presso la Biblioteca Laurenziana di Firenze.

Il manoscritto è stato da sempre conservato con cura, e nel caso dei Codici fiorentini, è inizialmente già noto da un’anonima opera del 1280, indicata da chi scrive col nome di "L’Anonimo dell’Archivio Capitolare" o con la denominazione d’Autore "Canzone d’Autore" in quella prima opera.

Bibliografia

  • Bianchini, I., 1970, Diritto-Romano-nord-italico (p. 105).
  • SANTORELLI E P. CHI-TOKO CO.
  • I. SANTORELLI, 1986 ed.
  • L. CASTIGLIONI, 1425
  • A. SCHLOSSAR (a cura di)
  • DE NIGRI (1922)

Questo articolo offre un’analisi approfondita della "La Anonimo di Nei", indicata col nome alternativo "N dei Greci o Nei". Presenta anche le interpretazioni degli studiosi e le caratteristiche del manoscritto.